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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Che Bundesliga abbiamo visto

| Emanuele Ciccarese | Le considerazioni sul campionato tedesco appena finito, tra immagini storiche, ottimi tecnici e gerarchie cambiate. Come da sei anni a questa parte, ha vinto il Bayern. Un Bayern Monaco che dopo un inizio difficile con il neo-tecnico del Napoli Carlo Ancelotti, ha acquisito una mentalità più forte e adottato qualche cambiamento tattico risalendo la vetta della classifica, con il ritorno di Jupp Heynckes, minestra riscaldata che fa sempre grandi cose. A quota ottantaquattro (due lunghezze in più rispetto all'anno scorso) e con ben novantadue reti segnate, i Bavaresi si sono laureati campioni in anticipo, risultando ampiamente superiori negli scontri diretti. E ora con Kovac, che con il Francoforte ha fatto grandi cose, parte un nuovo ciclo. Sotto ai biancorossi le gerarchie sono cambiate e non poco. La rivelazione è stato lo Schalke 04 guidato da Domenico Tedesco, tecnico trentaduenne che ha riportato i biancoblu in Champions alla sua pri

Titoli di coda in Liga

 | Francesco Lalopa | Dal "doble" del Barcellona alla retrocessione del Las Palmas, passando per le sorprese di Betis Sevilla e Valencia e le crisi di Real Sociedad ed Athletic Bilbao, cerchiamo di tirare le somme su questa Liga.  Poco più di 365 giorni fa era il Real Madrid a consacrarsi campione di Spagna al termine di un testa a testa col Barcellona, in ricerca di una rimonta quasi impossibile e fermatasi ad una manciata di punti dal suo compimento. Quest'anno sono stati invece i catalani ad alzare il tanto ambito trofeo, dopo una cavalcata di 38 giornate conclusasi con 28 vittorie, 9 pareggi ed appena 1 sconfitta, andando non lontani dal concludere l'annata da imbattuti in campionato, crollando solamente col Levante nella penultima giornata, a titolo ormai assegnato.  E' stata soprattutto l'annata dei cambiamenti e del riscatto in casa blaugrana, l'arrivo di Ernesto Valverde su una delle panchine più ambite d'Europa ha

Karius, non camminerai mai solo

| Tobia Cimini | Può succedere che un sogno diventi un incubo, che nel momento che aspetti da sempre tutto vada irrimediabilmente storto.  La finale di Champions League l’ha vista il mondo intero, verosimilmente il mondo intero ha strabuzzato gli occhi al minuto 51’, quando Loris Karius arriva per primo su un lancio di Kroos ma rilancia il pallone sul piede di Benzema, regalando il vantaggio al Real Madrid. Il mondo intero ha allargato le braccia, forse ha anche accennato una risata, di certo il mondo madridista ha urlato di gioia. Le telecamere cercano subito lui, Karius, l’uomo del disastro. E lui cerca subito di riversare la propria rabbia contro l’arbitro, come se ci fosse una qualche scorrettezza, ma probabilmente sa bene che tutto è regolare e quella rabbia è in realtà rivolta a se stesso. Basterebbe già questo per rendere quella serata un incubo, per trasformare nel punto più basso di una carriera una partita che poteva diventare il punto più alto. Ma il Calcio s

Costruiti per vincerla

| Paolo Brescia | Ci sono stati alcuni minuti in cui qualcuno avrà pensato ad una storia romantica da raccontare. Una storia di fine stagione per sognare, per dare spazio ai più reconditi pensieri, alle nascoste fantasie di primavera. E invece. Niente reds , la coppa è ancora a Madrid, praticamente sede ufficiale del trofeo, dato che le grandi orecchie non si smuovono dal paseo della Castellana, dato che a vincere sono ancora e sempre i blancos . Ogni partita, però, ha la sua storia, e anche questa finale ci lascia i suoi spunti.

Finale tra titani

| Emanuele Ciccarese | Stasera la finale di Champions tra Real Madrid e Liverpool: i domatori della competizione si scontrano contro i più in forma dell'anno

Eterno Buffon

| Lele Aglietti | La storia, quella del calcio, immortale. E poi il tempo, la più grande delle sentenze. Sabato pomeriggio hanno deciso in qualche modo di incontrarsi, storia e tempo. Col tempo che, come un vento, inesorabile, soffiando chiude qualche porta in faccia alla storia, di tanto in tanto e quando ritiene sia ora. Soffia piano, senza invadenze ma con la forza che basta per far sventolare ancora per poco una bandiera. 63 minuti, poi è solo passerella. Gigi esce, il sipario cala, il gioco fermo per cinque lunghi minuti in cui forse, in fondo, c'è tutto: le gioie di una carriera memorabile, il Mondiale vinto da protagonista, l'ultimo lungo ciclo Juve, tutte riflesse nel lusingato sorriso del ricordo, ogni qualvolta lo Stadium lo chiami; le sofferenze più grandi, il baratro della B, e l'infortunio alla schiena quasi da sentenza per una carriera, che invece scoprirà avere ancora una vita davanti a sé. Il popolo lo acclama, in modo persistente, con

La Top 11 vista da noi

| Redazione | Finita la Serie A, non poteva mancare la nostra Top 11. Stavolta collettiva.

Il tortuoso percorso verso la A

| rio_vela | Nello sport esiste una particolare difficoltà nel perseguire la vittoria che nel tennis trova la sua rappresentazione più alta e che, proprio in questa disciplina, viene chiamato “braccino”. Nella settimana degli Internazionali d’Italia che si sono appena conclusi, il richiamo appare quanto meno appropriato. Già perché mentre nella Capitale si disputava la semifinale del singolare tra Cilic e Zverev a pochi chilometri di distanza si consumava un piccolo dramma sportivo: il Frosinone, ad un passo dalla serie A, vedeva soffiarsi la promozione a vantaggio del Parma. La contemporaneità dell’ultimo turno della stagione regolare di B ci ha regalato 90 minuti intensi ed emozionanti. Al Frosinone serviva un successo contro il tranquillo Foggia, già salvo e matematicamente fuori dal discorso playoff ed invece si è ritrovato a rincorrere una squadra che, evidentemente giocando senza l’assillo del risultato, ha sfoggiato (mai termine più indovinato) un’ottima pe

Miracoli, disastri: la A cala il sipario

| Paolo Brescia | Rinascere da una partita. E' possibile quando è l'epilogo della Serie A, quando tutto è proteso verso direzioni oscure, quando le emozioni stanno per terminare. L'Inter strappa il pass Champions ad una Lazio che piomba nella disperazione. L'unica squadra della A insieme alla Juve praticamente sempre sul pezzo, cade con errori indifendibili, di maturità, mentalità e ragionevolezza. L'Inter torna a respirare la Champions, come compete a chi questo trofeo è l'ultima ad averlo vinto delle nostre. I verdetti della A, ai saluti.

Ultime lotte

| Emanuele Onofri | Questo weekend si chiuderanno ufficialmente gli ultimi campionati maggiori ancora in corso e i riflettori mediatici si sposteranno sull’imminente Mondiale, al via il 14 giugno. Ci sono però ancora alcuni verdetti da scrivere per la prossima stagione, che riguardano qualificazione a competizioni europee o rischio di retrocessione in categorie cadette, fino ad arrivare a finali di coppe nazionali.

Atletico campione, nel segno di Simeone e Griezmann

| Andrea Piana |  Alla fine è andata secondo le previsioni. L'Atletico Madrid, battendo con un netto 3-0 il Marsiglia, si è portato a casa la terza Europa League della sua storia, la seconda da quando Simeone siede sulla panchina biancorossa. Non è bastato un Marsiglia coraggioso (e forse anche un po' sfortunato) a colmare il netto divario tra le due squadre, ma comunque bisogna riconoscere l'ottimo percorso compiuto dalla squadra di Garcia in questo torneo, che per i francesi resta un sogno: ieri è arrivata la terza sconfitta su tre finali disputate. Il protagonista assoluto della partita è stato Griezmann, autore dei primi due gol: con il primo ha indirizzato la gara in favore degli spagnoli dopo un avvio abbastanza complicato, in cui il Marsiglia aveva anche sfiorato il gol; con il secondo, a inizio ripresa, ha praticamente eliminato ogni speranza di rimonta da parte dei francesi, chiudendo di fatto la partita. Il terzo gol dell'Atletico,

Marsiglia-Atletico Madrid: Che finale sarà?

| Emanuele Ciccarese | Stasera a Lione si gioca la finale di Europa League Marsiglia-Atletico Madrid: sarà davvero una finale dall'esito scontato?

Quando Costa incontra Allegri

| Luca Balbinetti | Il calcio si sa, è un mix entusiasmante di circostanze, di momenti ed incontri. Ed è proprio in questi casi che mescolando bene due fattori si crea un cocktail che spesso porta il nome di evoluzione. Douglas Costa ad esempio deve aver percepito dentro di se, che quell’allenatore livornese, avrebbe potuto migliorarlo, “metterlo in riga” se vogliamo.  Di certo il talentuoso giocatore brasiliano non lo scopriamo oggi. Quando si vede per la prima volta giocare un calciatore con le caratteristiche di Costa, il primo aggettivo che il nostro cervello collega alle immagini è: devastante. Poi però, ci riflettiamo un attimo, ci sediamo e pensiamo: certamente però la sua discontinuità ed il suo disordine tattico sono sicuramente delle pecche, vistose se vogliamo. Serviva certamente tempo, per adattarsi al meglio ad un campionato che per antonomasia è il più tattico in circolazione, e questo Allegri lo aveva capito prima di tutti, anche quando come al solito,

L'arte di vincere, così

| Paolo Brescia | Come in una lunga e continua battaglia, come in una lotta di posizioni contrapposte, come al termine di una disputa, la Serie A ha decretato con i crismi dell'ufficialità il settimo titolo alla Juve regina. Il settimo di fila, s'intende.

Juventus e Roma, rivalità continua

| rio_alve | <<Al cuore, Ramòn, al cuore!>> forse è la battuta più nota di quel capolavoro che è stato “Per un pugno di dollari”. Il Ramòn protagonista della nostra storia però non è certo il messicano dalla barba incolta interpretato magistralmente da Gian Maria Volonté bensì un ragazzotto di Varazze che all’anagrafe risponde al nome di Maurizio Turone detto per l’appunto Ramòn. Maurizio Turone era stato un buon giocatore, di ruolo difensore, con un palmares di tutto rispetto dove riluce una Coppa delle Coppe targata Milan. Ma proprio come il protagonista di uno spaghetti western, Maurizio “Ramon” Turone, di sfide e duelli finali se ne intende. Protagonista in negativo della Fatal Verona del 20 maggio 1973 sarà ricordato per sempre grazie ad una locuzione ormai immortale: “il gol di Turone”, episodio che inasprì la rivalità tra Roma e Juventus e che ancora oggi non è completamente elaborato, superato. Eh sì perché parlare di Juve e Roma, nella settimana in cui incroce

Ultime lotte per l'Europa

| Emanuele Onofri | Come ormai noto, dalla stagione 2018-2019 cambierà la formula di partecipazione alle coppe europee, la Champions League e l’Europa League. Grazie al cambio l’UEFA ha aggiunto più posti ai campionati maggiori nella massima competizione, cercando di alzare sempre di più il livello, garantendo allo stesso tempo più spettacolo nell’Europa League, dove i campioni delle divisioni minori potranno scontrarsi alla pari con squadre di alta classifica dei campionati maggiori, senza dover inevitabilmente fare figuracce contro le superpotenze europee. Ora però vediamo nel dettaglio le lotte qualificazione dei massimi campionati.

Sentenza

| Emanuele Ciccarese | La Finale di Coppa Italia è stata una forte sentenza. Una sentenza che peserà sul bilancio stagionale del Milan quanto su quello della Juventus.

Il Burnley e Dyche, Dyche e il Burnley

| Lele Aglietti | Partire dal basso, scalare la montagna, appigliarsi dove possibile: nel 2016 in Championship, oggi in Europa League.

Juventus-Milan: Ultimo atto

| Andrea Piana | Siamo giunti all'ultimo atto di questa edizione della Coppa Italia: stasera allo Stadio Olimpico di Roma si affronteranno Milan e Juventus.  I bianconeri hanno conquistato il trofeo in 12 occasioni e detengono il primato di vittorie, mentre i rossoneri si collocano al sesto posto in questa speciale classifica con 5 titoli. Entrambe le squadre arrivano alla finale con una piccola striscia attiva di due vittorie consecutive: i bianconeri, dopo la sconfitta col Napoli, che ha spaventato (e non poco) Allegri, hanno superato Inter e Bologna, portandosi ad un passo dalla conquista del settimo scudetto consecutivo; il Milan, dopo la clamorosa sconfitta a San Siro col Benevento, si è rialzato battendo i felsinei e il Verona e riconquistando momentaneamente il sesto posto (ma è ancora tutto aperto, dati i due scontri diretti con Atalanta e Fiorentina). L'ultima sfida tra le due squadre risale a poco più di un mese fa: lo scorso 31 marzo, in una gar

Come rinasce il Betis Siviglia

| Francesco Lalopa | Le squadre della zona medio-alta della classifica di Liga non sono mai dome e stagione dopo stagione sono diverse le compagini che si avvicendano alle spalle delle tre big del campionato: quest'anno abbiamo assistito al crollo del Bilbao, orfano di Valverde, mentre a risorgere è stato il Valencia, finalmente in grado di trovare una guida che potesse tirare fuori il meglio dai propri giocatori. Anche il Real Sociedad sta disputando un campionato al di sotto delle aspettative dopo un paio di annate a buoni livelli.  La sorpresa di questa stagione però è stato il Real Betis di Siviglia, concittadino del più noto Sevilla FC, compagine che negli ultimi anni grazie alla sapiente guida di Unay Emery e Monchi è stata in grado di ottenere risultati importantissimi in patria ed in campo europeo, conquistando trofei continentali prestigiosissimi, come l'Europa League.  Il recente passato del Betis non è stato dei più rosei però: la scorsa stagione è st

Sipario

| Paolo Brescia | Sigla, sipario, titoli di coda, triplice fischio. Fate voi. La Serie A arriva al capitolo conclusivo della sua esperienza 2017-2018. Una stagione che ricorderemo (e che deve, per carità, ancora esprimere i suoi ultimi verdetti) e una stagione che ci conferma valori lunghi che si sono ripresentati, puntuali, nell'anno in cui la Juve ha trovato le maggiori difficoltà per vincere questo titolo, e non per demerito, ma per le resistenze avversarie.

Quando il Verona ha vinto lo Scudetto

| Francesco Zamboni | Il 12 maggio è e sarà sempre una data importante per Verona e per i tifosi dell’Hellas. Nell’ormai lontana stagione 1984-1985 il Verona, guidato da Osvaldo Bagnoli si laureò per la prima e unica volta come campione di Italia.

La favorita contro la sorpresa

| Andrea Piana | Sarà Atletico Madrid-Marsiglia la finale di questa edizione di Europa League; la gara si disputerà nel campo neutro di Lione il prossimo 16 maggio.

Le ultime lotte

| Max Strati | Quali sono le lotte ancora aperte in Europa?

Che diventi abitudine

| Emanuele Ciccarese | Tra la Roma che può trovare continuità Europea, Klopp che raggiunge la sua seconda finale, il Bayern sfortunato che ora si rinnova e un Real che ricorderemo per sempre.

90 per la gloria

| Francesco Lalopa | Mancano ancora 90 minuti da giocare prima di stabilire definitivamente chi si consacrerà finalista tra Roma e Liverpool, nonostante il punteggio dell'andata consenta ai Reds di mettere già un piede alla fase successiva. 

Bayern per la vendetta, Real per la continuità

| Emanuele Onofri | Ci risiamo, sei anni dopo quel 25 aprile 2012, sarà ancora sul prato del Santiago Bernabeu che si deciderà la prima finalista tra il Bayern Monaco ed il Real Madrid, dopo l’eliminazione ai rigori del Real Madrid di Mourinho. Questa volta però la situazione è diversa: il Bayern che si presentava a Madrid era in vantaggio per 2-1, oggi invece sono avanti i Blancos con lo stesso punteggio perché dopo l’iniziale gol di Kimmich e gli infortuni di Robben e Boateng, gli uomini di Zidane sono riusciti a rimontare grazie ai gol di Marcelo e di Asensio. Il Bayern dovrà inoltre tornare nello stadio dove nella scorsa edizione di Champions League avrebbe meritato di accedere alle semifinali nel doppio scontro con il Real Madrid, fermato però dalle discutibili scelte dell’arbitro Kassai a favore delle Merengues. Per rimontare l’esito negativo della partita d’andata il Bayern dovrà vedersela anche con i numerosi infortuni: nemmeno convocati Robben, Boateng e V