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Viaggio in Turchia

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La Premier è già chiusa?

| Luca Balbinetti |
 
Tutti, o quasi, non si interrogano più su chi vincerà questa Premier League, ma piuttosto, la domanda più frequente attualmente è: il City di Guardiola perderà una partita in campionato? 
 
 
Copertina tutta dedicata al vincitore del NLD

La risposta non è affatto scontata, perchè la squadra dal maestro spagnolo sembra pressoché perfetta, non ha alcun problema nell’offendere ripetutamente e con efficacia disarmante le difese avversarie. Per quanto la fase difensiva possa ancora migliorare, se guardiamo i numeri, ci suggeriscono che anche così la difesa costruita da Pep va più che bene. E allora sono giorni, che in Inghilterra non si parla di altro, potrà questo Man City arrivare a vincere il titolo da imbattuti, come avvenne con l’Arsenal di Wenger, è definitivamente troppo presto per dirlo, ma una cosa è certa la squadra di Guardiola sembra essere nata senza alcun punto debole, ma vincere senza mai perdere, è un’impresa che va oltre la tecnica, la tattica e il rigore difensivo, ci vogliono fortuna e tanta tanta concentrazione. Non credo che qualcuno possa impedire a maggio di alzare il trofeo della Premier League ai ragazzi di Pep, perché la qualità e la solidità del gioco guardiolano, quando viene espresso alla perfezione, è ciò che si avvicina di più al concetto tanto astratto quanto puro di “calcio”.
 
 
Il tutto poi è aiutato da giocatori fuori da ogni possibile standard, e la bravura di Guardiola è sempre stata quella di arrivare dove gli altri non osano, prendere Sanè e Gabriel Jesus, per dire, ci ha ancora dimostrato quanto il tecnico dei Citizens stia costantemente un passo avanti ai suoi colleghi. Kevin De Bruyne infine, merita una citazione a parte, vera e propria stella del City, giocatore da pallone d’oro, subito, senza pensarci neanche un attimo, ho visto creare gioco come fa il ragazzo belga, pochissime volte, e la sua completezza è spaventosa. Concludo però con una piccola provocazione- come di consueto - affermando fermamente che l’elemento imprescindibile per questo City è senza alcun dubbio Fernandinho, centrocampista moderno, da due anni a questa parte, in quella posizione e con quelle (infinite) caratteristiche, il più forte al mondo.
Nessuno può sapere se il City non perderà mai, ma una cosa la so, se dovesse continuare a giocare così, continuerebbe a regalare eleganza, aggressività e concretezza concentrate tutte in un 11 fantastico, che magari non garantirà l’imbattibilità, ma rischierà di avvicinarsi sempre più ad un concetto perfetto di calcio totale, tanto caro al tecnico scuola Barcelona. 

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