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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Il calcio dei piccoli

di Francesco Lalopa

All'uscita infelice di un campione come Thomas Muller risponde per le rime Alan Gasperoni, ex addetto stampa e comunicazione del Comitato Olimpico di San Marino. E noi riflettiamo, perchè siamo stati tutti "scarsi" almeno una volta nella vita.



Tanto Clamore hanno suscitato le parole di Thomas Muller dopo l'incontro di Qualificazione ai Mondiali contro il San Marino. Tanto Clamore da suscitare la risposta immediata di tutto il web.
È grottesco che una partita come questa, dal risultato scritto in partenza, abbia portato con sé così tanti strascichi, ferendo l'orgoglio di chi, a differenza di campioni profumatamente pagati, vive questo sport come semplice passione e non attività a tempo pieno, magari dedicandosi ad esso la sera dopo esser tornati da un turno interminabile in fabbrica o dopo aver chiuso bottega, guadagnandosi così lo stipendio.

Assurdo perché un campione dovrebbe portare rispetto per chi non è fortunato come lui, perché dovrebbe conoscere bene il significato della parola sacrificio, poichè senza di esso non si troverebbe dove è ora.
Perché se le partite inutili, come questa, non venissero giocate mai più, toglierebbero la speranza di far parte di un gruppo a quel ragazzino che viene sempre scelto per ultimo, persino dopo il pallone. Perchè rischieremmo di perdere le belle storie dal calcio e dallo sport: l’Islanda, il Leicester, l'Albania di De Biasi e chissà quante altre. 
Perchè rischieremmo di rendere il calcio l ennesimo circolo esclusivo, a cui può accedere solo chi è dotato, solo chi è arrivato o chi si sente tale. 

Perché forse è un po' nell’animo dei tedeschi essere disillusi, grigi, tristi, guardando il mondo dall’alto in basso, sentendosi superiori, quasi come divinità, ma di certo appartiene a noi umani la capacità di sognare e pensare in grande, di meravigliarsi, anche per piccole cose come una partita di pallone, magari contro qualcuno, un calciatore, un idolo, che fino alla domenica prima guardavamo in TV o alla playstation, credendo che tutto ciò potesse restare solamente un sogno e non diventare la più bella delle realtà.
Perchè il calcio è di tutti: dal più ricco al più povero, dal più forte al più scarso, da chi ha i piedi come Messi a chi li ha come due ferri da stiro.  
Perchè essere scarsi è un diritto: è il diritto di essere umani, sensibili, non macchine infallibili e fredde.

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