| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Luca Balbinetti |
Il match giocato due settimane fa ha visto prevalere la Juventus con non pochi problemi, perché l’organizzazione difensiva degli uomini di Jesus era più che buona, ma arrivati a questo punto, con la qualificazione in mano della squadra di Allegri l’atteggiamento dello Sporting dovrà necessariamente mutare.
Il match giocato due settimane fa ha visto prevalere la Juventus con non pochi problemi, perché l’organizzazione difensiva degli uomini di Jesus era più che buona, ma arrivati a questo punto, con la qualificazione in mano della squadra di Allegri l’atteggiamento dello Sporting dovrà necessariamente mutare.
La squadra bianco-verde però qualche problema a creare nitide occasioni da gol le ha e non può nasconderlo. Lo Sporting predilige un possesso palla lento e macchinoso, pronto ad approfittare di eventuali errori degli avversari, in patria quest’attesa funziona, in Europa un po’ meno. Allora oltre alla tattica lo Sporting proverà a scendere in campo con la determinazione di chi sa che questo è l’ultimo( o quasi) treno prendibile per arrivare agli ottavi di finale.
Proverà a mettere in difficoltà la Juventus nel suo stadio, un vero gioiello: il Josè Alvalade, con i suoi tifosi, che saranno poco meno di 50mila, pronti ad essere un fattore determinante. In campionato l’Alvalade è un vero e proprio fortino, nello stadio ristrutturato in occasione dei mondiali del 2004, lo Sporting le ha vinte tutte, tranne una, quella contro la capolista Porto, questo può essere un dettaglio importante, la squadra di Jesus quest’anno ha sbagliato solo le partite più difficili, quelle nelle quali partiva sfavorita, non riuscendo in alcun modo ad invertire la rotta, né con il Porto né con Juventus e Barcellona.
Molto, se non tutto, in attacco passa dai piedi di Bruno Fernandes che dovrà essere bravo a servire in profondità, il fantasista ex blucerchiato, che si è ambientato benissimo negli schemi di Jesus, che affida a lui il compito di inventare qualcosa nella staticità dell’attacco dello Sporting, e poi attenzione a Dost, l’attaccante olandese è si poco agile e molto statico ma è pur sempre un vero e proprio bomber, pronto a buttar dentro il pallone alla prima occasione. Insomma c’è molta curiosità intorno alla squadra di Jesus e a come l’allenatore stravolgerà la tattica di gioco dei suoi 11 per provare disperatamente a riaprire il discorso qualificazione, questa volta però non basterà difendersi con ordine e qualità, serviranno i gol, e perché no, un pizzico di intraprendenza in più.