| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Francesco Lalopa |
Una sfida affascinante attende il Napoli di Maurizio Sarri in Champions League. Il Manchester City di Pep Guardiola infatti ospiterà i partenopei in una partita che si preannuncia essere tra le più spettacolari di tutto il turno.
Un'arena moderna e capiente che però sa accendersi e rendere speciale ogni nottata di Champions. Questo è l'Etihad Stadium |
La capolista della Premier League accoglie la capolista della Serie A. Entrambe le squadre sono ancora imbattute in questo inizio di campionato col City che ha raccolto ben 7 vittorie ed 1 pareggio ( ben 5 le vittorie nelle ultime 5 partite ), siglando 29 reti e subendone appena 4, facendo registrare il miglior attacco e la seconda miglior difesa della competizione. La grande proiezione offensiva della squadra di Guardiola però non deve oscurare la buonissima attenzione che stanno mettendo in fase difensiva: dei 4 goal subiti solamente 2 sono arrivati nell'ultima giornata nella larghissima vittoria inflitta allo Stoke City per 7-2. Il dato è di quelli da fare paura se ci si riflette bene, perchè nelle restanti 7 partite il City ha subito appena 2 reti.
Dopo una prima deludente stagione alla guida dei Citizens terminata a 15 punti di distacco dalla capolista, Guardiola pare aver trovato terra fertile per il suo "juego de posicion". L'alto tasso tecnico presente in rosa di sicuro è d'aiuto per la ricerca di un'idea calcistica fatta di possesso e gioco palla a terra veloce e mai domo. Va comunque lodato il grande lavoro svolto su determinati elementi in rosa, specie i due centrali Otamendi e Stones, dopo che nella scorsa stagione non erano riusciti ad abbracciare a pieno la filosofia calcistica del catalano.
Un pollice in alto per l'ottimo inizio di stagione ma il Napoli è un avversario da non sottovalutare e che per caratteristiche è simile al City e questo Pep lo sa. |
E' difficile pronosticare quale approccio tattico adotterà Guardiola in questa sfida: da inizio stagione numerosi sono stati i moduli scelti e provati. Da un'insolita retroguardia a 3 col solo Fernandinho a protezione della difesa ad un iper offensivo 4-1-4-1 passando per un "classico" 3-5-2 finendo al più consono 4-3-3. Una costante sembra esserci però in questo "nuovo" City: la posizione di De Bruyne e Silva che con Fernandinho vanno a comporre il centrocampo agendo da mezz'ali e richiamando quello che negli anni d'oro fu il trio del Barcellona ( ovviamente con le dovute proporzioni ) Xavi, Iniesta e Busquets.
E' però in avanti che si presenta la scelta più importante. Qualora la scelta dovesse ricadere sul modulo con una punta sola si verrebbe a creare una sfida tra Aguero e Gabriel Jesus, due attaccanti fortissimi che fanno tremare le difese di tutta europa.
In difesa non sembrano esserci molte alternative visto che davanti ad Ederson dovrebbero agire Kyle Walker, Otamendi, Stones e Delph.
Sarà proprio il brasiliano il calciatore da tenere d'occhio del Manchester City. Nonostante l'organizzazione della retroguardia partenopea, la giovane punta verdeoro è dotata di una buonissima rapidità e di una freddezza sottoporta fuori dal comune per un ragazzo della sua età. Gabriel Jesus incarna perfettamente l'identikit della punta moderna, capace di giocare sia dentro l'area di rigore che fuori, pronta anche a fare a sportellate per far salire la squadra o a lanciare i compagni in profondità grazie alla tecnica di base.