| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
di Paolo Brescia
Col nuovo anno ripartiremo alla grande. Ci siamo fermati un mesetto, complice anche qualche problemino fisico, di non uno, ma di ben due redattori, e forse anche un po di scoraggiamento. Ma ora si riparte. Buona fine, buon principio, si augura di solito. E si fanno bilanci. Ci ho provato anch'io, in modo originale. Ho usato le lettere della parola "duemilatredici", per descrivere quest'anno di Serie A.
D come Difesa inox: quella della Roma, battuta 7 volte in 17 gare, un mezzo record in europa, al momento seconda solo al Lille, battuta 6 volte.
U come unità, quella degli uomini di Antonio Conte, che dopo la Caporetto contro la Fiorentina hanno saputo rialzarsi alla grande.
E come eleganza, quella del Pipita Higuain, vero colpo del Napoli, che ha come pecca la mancanza d'attenzione in difesa. Invece Gonzalo è un killer.
M come Milan in crisi, sia di classifica che di serenità societaria: la coppia Barbara B-Galliani scoppia!
I come Inter per lo storico cambio societario, che-per ora...ma è ancora prestissimo, ovvio- non sta cambiando le cose: troppi gol subiti.
L come lezione di calcio: quella data dalla Juve al Napoli sia la scorsa stagione che questa: continua il tabù "bigs" per gli azzurri.
A come Ambrosini: criticatemi pure, ma io un giocatore che a quell'età si rimette in gioco con un nuovo progetto lo stimo.
T come "tanto ci salviamo": critica a Catania e Bologna, troppo leggere, ora si sveglino se vogliono rimanere nella massima serie.
R come rigore per il Milan: è stato l'hastag trend della scorsa stagione e all'inizio del campionato avevamo ricominciato a vedere strane mosse in area. Ora le cose sono un po' diverse
E come estro: Gervinho, Klose, Tevez, Iturbe, Rossi, ecc: il nostro campionato in attacco gode di buona salute, diciamocelo!
D come discriminazione razziale e territoriale, solita bufala all'italiana.
I come integrazione, la risposta al punto sopra. Il razzismo non si batte con le curve chiuse.
C come Conte, antipatico, ma il top.
I come il... regolamento arbitrale...piccola polemica. Forse andrebbe rispettato, da tutti per carità, ma in primis dagli stessi arbitri.
Col nuovo anno ripartiremo alla grande. Ci siamo fermati un mesetto, complice anche qualche problemino fisico, di non uno, ma di ben due redattori, e forse anche un po di scoraggiamento. Ma ora si riparte. Buona fine, buon principio, si augura di solito. E si fanno bilanci. Ci ho provato anch'io, in modo originale. Ho usato le lettere della parola "duemilatredici", per descrivere quest'anno di Serie A.
D come Difesa inox: quella della Roma, battuta 7 volte in 17 gare, un mezzo record in europa, al momento seconda solo al Lille, battuta 6 volte.
U come unità, quella degli uomini di Antonio Conte, che dopo la Caporetto contro la Fiorentina hanno saputo rialzarsi alla grande.
E come eleganza, quella del Pipita Higuain, vero colpo del Napoli, che ha come pecca la mancanza d'attenzione in difesa. Invece Gonzalo è un killer.
M come Milan in crisi, sia di classifica che di serenità societaria: la coppia Barbara B-Galliani scoppia!
I come Inter per lo storico cambio societario, che-per ora...ma è ancora prestissimo, ovvio- non sta cambiando le cose: troppi gol subiti.
L come lezione di calcio: quella data dalla Juve al Napoli sia la scorsa stagione che questa: continua il tabù "bigs" per gli azzurri.
A come Ambrosini: criticatemi pure, ma io un giocatore che a quell'età si rimette in gioco con un nuovo progetto lo stimo.
T come "tanto ci salviamo": critica a Catania e Bologna, troppo leggere, ora si sveglino se vogliono rimanere nella massima serie.
R come rigore per il Milan: è stato l'hastag trend della scorsa stagione e all'inizio del campionato avevamo ricominciato a vedere strane mosse in area. Ora le cose sono un po' diverse
E come estro: Gervinho, Klose, Tevez, Iturbe, Rossi, ecc: il nostro campionato in attacco gode di buona salute, diciamocelo!
D come discriminazione razziale e territoriale, solita bufala all'italiana.
I come integrazione, la risposta al punto sopra. Il razzismo non si batte con le curve chiuse.
C come Conte, antipatico, ma il top.
I come il... regolamento arbitrale...piccola polemica. Forse andrebbe rispettato, da tutti per carità, ma in primis dagli stessi arbitri.