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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Cade il Cagliari, malamente

di M.Strati una foto che non vorremmo mai vedere... Quattordicesimo turno di cadetteria con solite valanghe di gol e sorprese. La più grande, è senza dubbio il crollo del Cagliari. 4 gol subiti al “Rigamonti” contro il Brescia e soprattutto la rinuncia, purtroppo, al capitano Dessena, costretto ad uno stop di circa 7-8 mesi per via di una frattura composta a tibia e perone causatagli da un intervento di Coly (clamorosamente non punito dall’arbitro con un cartellino rosso). Ancora una volta, Cagliari sconfitto senza reti all'attivo (nelle 3 perse è andata sempre così). Ad approfittare della sconfitta della squadra di Rastelli sono il Crotone che, nell’anticipo, vince sul campo dello Spezia 1-0 (Stoian (r)), rendendo amaro l’esordio di Di Carlo sulla panchina ligure e il Cesena che, grazie a Ragusa, supera 1-0 il Pescara, mentre il Bari viene fermato sull’1-1 dal Como con De Luca che risponde al gol di Simone Andrea Ganz.

#Cacciateli: Garcia e Pioli toccano il fondo!

di Paolo Brescia Mai editoriale fu più incompleto. Ecco perché, domani, avremo la "parte 2", con i verdetti dei campi di stasera (Mapei e San Paolo). Due belle gare, a completamento di un turno tragicomico. Intanto, #cacciateli. La colpa non può essere solo loro, sicuramente non sarà così. Ma la scossa va data. Da un lato la seria candidata al titolo, all'ennesimo suicidio, dall'altro una buona squadra (incompleta), distrutta da un non gioco: -11 dall'Inter, con una partita in più. Un disastro. Le società probabilmente non faranno altro che dare tempo, fiducia e sostegno a entrambi, ma che errore. Se Pioli ha le attenuanti (ieri altro grosso errore arbitrale), chi proprio non sta gestendo la squadra è Garcia, primo artefice delle figuraccia europee e nostrane di questa Roma. Vi lascio almeno 3 motivi per cui mandarlo via: -La comunicazione: Garcia sta sbagliando completamente le strategie in conferenza e nel pre gara. I giocatori ne risentono e sembrano n

Lazio e Napoli ok, alla Fiorentina basta un punto. #UEL

Emanuele Ciccarese Come sempre, diamo i voti alle big coinvolte nel 5° turno di Europa League. LAZIO: 8 3 Lazio (Candreva, Parolo, Djordjevic) 1 Dnipro (Gama) Grande cinismo, poco possesso palla, poca sofferenza. Squadra che sembra essersi rialzata dopo il momento difficile per cui era stato anche organizzato un ritiro con lo scopo di risvegliarsi. Bella quindi la prova per gli uomini di Pioli, che altro non potevano fare se non qualificarsi da primi in un girone così facile. FIORENTINA: 5.5 2 Basilea (Suchy, Elneny) 2 Fiorentina (Bernardeschi, Bernardeschi) Girone in teoria facile anche per la viola, che però rischia di non passare il turno, proprio per i due match contro il Basilea. Partita dominata nel primo tempo, un grandissimo Bernardeschi, ma concentrazione minima, e non è la prima volta. La formazione di Sousa deve ripartire da questo aspetto per avere una squadra solida e capace di giocarsela ad alti livelli, la continuità. Ora serve un risultato po

Juve tra le big d'Europa, ancora!

di Giovanni Azzaro È finalmente risorta. La Juventus, dopo un inizio di stagione drammatico, ha raggiunto la qualificazione agli ottavi con un turno d'anticipo dopo la convincente prova casalinga contro il Manchester City, terminata 1-0 per i bianconeri. Il marchio di fabbrica però, è del criticatissimo Max Allegri, scaltro e astuto nel preferire Mandzukic e Alex Sandro ai favoriti Morata e Cuadrado. Proprio il croato si è reso protagonista di una prova splendida, decidendo con la sua rete il match. Ciò che più ha impressionato dei ragazzi di Allegri è stato il pressing a tutto campo che ha messo in grave difficoltà la squadra di Pellegrini, affidatasi a un possesso palla sterile condito da qualche fiammata di Sterling e Fernandinho. Ottima prova anche di AlexSandro, finalmente il terzino che macina km che avevamo ammirato lo scorso anno a Oporto, e Buffon, bravo a disinnescare gli errori dei compagni, come il regalo di Marchisio ad Aguero nella prima frazione. La notte di

Messi all'angolo!

  di Max Strati Al termine della prima parte di gare del quinto turno di Champions League sono tanti i temi su cui riflettere.  Va posto l’accento sulla bruttissima prova della Roma ieri sera al Camp Nou; Roma che è stata umiliata dagli uomini di Luis Enrique (6-1 , Barça qualificato come primo). Ma c'è di più C'è da segnalare la pochezza della squadra di Garcia nell’arco dei 90 minuti; una squadra senza cattiveria e senza determinazione che ha permesso ai marziani blaugrana di fare bello e cattivo tempo e di arrivare al tiro con estrema facilità.  Il Barcellona ha incantato per tutta la partita con giocate di assoluta qualità, come l’azione (tutta di prima) che porta al primo gol di Messi o come lo stop al volo di rabona di Neymar nell’occasione del 5-0 sempre targato Messi o come il secondo gol di Suarez che impallina Sczcesny con un destro al volo straordinario, dando la sensazione di non fare alcuna fatica nell’infilare l’inguardabile difesa giallorossa.

Clasico, dominio blaugrana e fuga per il titolo!

di Luca Balbinetti E’ un Barcellona strepitoso quello visto al Bernabeu sabato pomeriggio, trascinato da Neymar, Suarez e Iniesta che illuminano la strada della vittoria ai blaugrana. Migliore dei suoi il numero 8 che disegna traiettorie degne dei più grandi artisti, prima con un assist millimetrico per il gol di Neymar, poi mettendo il pallone sotto il sette(servitogli di tacco dallo stesso Neymar) per il momentaneo 3-0. Sembra incredibile dirlo, ma non si è sentita assolutamente l’assenza di Messi. E’ un Real lento, totalmente privo di idee, che prova ad aggrapparsi disperatamente ai piedi dei suoi campioni, specialmente di Ronaldo, che però non aiuta, non corre e sbaglia tanto. Un fantasma. Benitez è sotto accusa, giustamente. La squadra non ha un’identità di gioco, anzi, risulta subito lunga e i reparti non si aiutano tra loro. Così non può andare, anche perché Cristiano Ronaldo e compagni sembrano soffrire notevolmente questo (non) stile di gioco. Il Barcellona stacca d

Mancio, che intenzioni hai?

di Paolo Brescia Dietro, precisi. Davanti, perfetti. Così l'Inter, segnando finalmente tanto (4-0), si porta al vertice solitario di una Serie A sempre più bella e incerta , dove almeno 5 squadre danno l'impressione di poter lottare fino alla 38° per il titolo: l'Inter, con la miglior difesa; il Napoli, col gioco più bello; la Roma, col miglior attacco e con più tecnica; la Fiorentina, col genio Sousa, ed anche la Juve, con le armi Dybala-Pogba. Una lotta così, non la vedevamo da almeno 15 anni, che bello averla ritrovata. L'Inter, su tutte. 30 punti, qualche volta senza merito ma con cinismo, altre volte dominando, spegnendo l'avversario. Ieri, con serenità, senza grandi rischi, complice un Frosinone non all'altezza. Vetta, miglior difesa, sicurezza difensiva e offensiva...Mancio, che intenzioni hai? E poi il Napoli, ok a Verona, altra squadra da retrocessione diretta. I partenopei nel primo tempo ci provano col 73% di possesso palla, un assedio, che nei

Juventus - Milan Story: il primo confronto allo Juventus Stadium

Giuseppe Mercuri Juventus - Milan Story: il primo confronto allo Juventus Stadium Sabato sera allo Juventus Stadium andrà in scena uno dei grandi classici del calcio italiano, la sfida tra Juventus e Milan, due squadre che si sono date battaglia sia dentro che fuori dal campo. Noi di Vavel Italia vogliamo accompagnarvi al meglio verso il big match di sabato sera, andando a ripercorrere le tappe chiave di questa storica rivalità. Iniziamo dunque il nostro percorso dalla stagione 2011/2012 , un’annata che i tifosi di entrambe le squadre difficilmente dimenticheranno. Per i bianconeri la cavalcata in campionato sarà coronata dal ritorno alla vittoria dello Scudetto, per i rossoneri invece, rimpianti e tante polemiche, soprattutto nel girone di ritorno. Il primo faccia a faccia tra le due compagini nella stagione che abbiamo preso in considerazione è datato 2 ottobre 2011 . La Juventus ha da pochissimo (nemmeno un mese) inaugurato la sua nuova casa

Fuga Sarda in Serie B...

ANTONIO ABATE Vavel Sciupa il Crotone, capitola la Ternana. Occasione sprecata per il Crotone, che non va oltre l’1-1 in casa del Lanciano e che lascia scappare un Cagliari schiacciasassi (0-3 allo Spezia). Gli uomini di Juric, infatti, si fanno raggiungere all’86’ da Piccolo. Niente da dire, poi, per il Cagliari, per ora unica compagine (quasi) imbattibile della serie B. Chissà cosa avrebbero potuto fare i sardi con un Sau in più: meglio non saperlo. Bella vittoria, poi, anche per il Brescia contro un nervoso Trapani: le rondinelle, infatti, si impongono per 3-0 e consolidano un settimo posto sempre più insperata certezza, un presente capace di scacciare il nerissimo inizio di stagione e di rilanciare i lombardi nelle posizioni più nobili della classifica. Sempre in chiave playoff, netta (seppur prevedibile) vittoria del Pescara, 0-2 al Como e cristallina prestazione del numero 10 Lapadula, vero e proprio trascinatore di una compagine gagliarda ed ordinata tatticamente. Torna

Attacco a tutti

Il terribile attacco alla culla della civiltà occidentale, Parigi, avvenuto ieri sera per le strade della capitale francese, inorridisce e sconvolge. Uniti nel cordoglio. La redazione

Donnarumma, l'enfant prodige

| A NDREA BUGNO  | Personalità, coraggio, carisma. I tratti che distinguono un portiere di successo sono probabilmente questi e poco importa se sulla tua carta d'identità ci sia scritto 25 febbraio 1999: Gianluigi Donnarumma dopo essersi preso i pali del Milan, sostituendo Diego Lopez nelle ultime quattro uscite con la maglia dei rossoneri (nelle quali ha subito soltanto due gol salvando ripetutamente il Milan contro l'Atalanta, sabato sera), è pronto anche a prendersi l'Italia Under 21 di Luigi Di Biagio. Il selezionatore azzurro non ha potuto fare a meno, così come tutta Italia, di apprezzare le qualità dell'estremo difensore di Castellammare di Stabia, che nonostante la sua giovanissima età si destreggia tra i palo come un veterano alla centesima o duecentesima presenza nella massima serie. E' il momento di Donnarumma dunque, anche in Nazionale ed oggi, in conferenza stampa, il portiere del Milan ha parlato della sua convocazione, che però non sembra me

Italia, le scelte di Conte

JOHNATHAN SCAFFARDI @Vavel Pausa. Il frenetico incedere della A trova un ostacolo, per alcuni fastidioso, per altri foriero di tempo utile per tirare il fiato. Incombono le rappresentative nazionali e anche l'Italia torna ad attirare l'attenzione di media e addetti ai lavori. Il pass europeo è nelle tasche azzurre da tempo, ma la doppia amichevole in programma tra venerdì e martedì prossimo consente al Ct di valutare nuovi effettivi e lanciare silenziose frecciate ad alcuni del "vecchio" gruppo. Manolo Gabbiadini veste la casacca italiana, Lorenzo Insigne resta al sole di Napoli. Messaggi. Manolo, relegato in panchina al San Paolo da Gonzalo Higuain, re a singhiozzo nelle notti di Coppa, si consola con l'Italia, mentre Lorenzo il Magnifico ripensa ai trascorsi recenti, con il saluto al gruppo per un fastidio al ginocchio. Polemiche che trovano oggi ulteriore linfa. Nel settore offensivo, con Gabbiadini, conferme per Eder e Pellè, Zaza occupa la

ApertA, più che mai! #SerieA

di Paolo Brescia ApertA. Sintesi lampo di un campionato che arriva alla terza sosta stagionale con una situazione di classifica esaltante. Non c'è un padrone. Due squadre in vetta -Inter e Fiorentina- continuano a stupire, la Roma si prende il derby, la Juve- e il Napoli- non mollano un centimetro. Inter e Fiorentina in vetta , già. Forse non ci credono nemmeno i tifosi, ma con cinismo e merito, sono lì, a sognare. Due vittorie esterne, difficili, con Torino e Samp. Da un lato l'Inter, ancora con l'1-0, a segno stavolta Kongdobia, dall'altro la coppia Kalinic-Ilicic. Meglio la Fiorentina, per mole di gioco, bene l'Inter in difesa. Il campo parla, è vetta. Trionfo Roma, senza tifo e curve... La Roma si prende Roma . Conquistato un derby triste, ma non spento. Brutto non vedere le curve, ed ecco che ci pensa il campo ad accendere i riflettori. Agonismo, lotta e polemiche. Come sempre. Polemiche per un rigore inesistente dato e per due grazie su Lulic (non s

Napoli pazzesco! Bene Fiorentina e Lazio

di E.Ciccarese NAPOLI: 10 | 5 Napoli (El Kaddouri, Gabbiadini, Gabbiadini, Maggio, Callejon) | 0 Midtjylland Squadra in formissima, schiacciasassi anche in Europa. Sarri si è addirittura permesso un: "Tutto il merito ai giocatori", e qui la domanda sorge spontanea: la rosa è simile a quella dello scorso anno, davvero Benitez avrebbe lo stesso andamento? Grandissimo il tecnico toscano. Bel gioco, cinismo, difesa eccezionale e carattere alla base della ricetta Napoli, che per ora sembra funzionare. Belle in particolare le prestazioni di Maggio e Gabbiadini, che hanno ritrovato lo smalto giusto. Qualificazione meritata che arriva con due turni di anticipo; dato da non sottovalutare poichè ora è possibile concentrarsi maggiormente per riacciuffare Roma, Fiorentina e Inter in campionato. LAZIO: 7 | 0 Rosenborg | 2 Lazio ( Djordjevic, Djordjevic) Nonostante il derby che si avvicina e la pressione dei fans norvegesi (definirli calorosi è un eufemismo, come ci i

Roma e Juve, ora si!

di Paolo Brescia Ora si, ma che fatica. Roma e Juve fanno un passo avanti importantissimo verso gli ottavi, con sofferenze indicibili, ma alla fine ben ripagate.  La Juve porta a casa 1 punto da Mönchengladbach , cercato, preso con i rischi del mestiere (2 traverse per i tedeschi). Errori difensivi rivedibili, per la Juve, ma fino alla parità numerica il gioco è stato sullo stesso livello, nonostante la squadra più in forma tra le due, al momento, è senz'altro il Borussia. Poi, il fisiologico crollo. Ma...con Buffon le sicurezze ci sono, ancora. Che fenomeno, che miracoli. Male, stavolta, Dybala-Morata, gioia per il gol al rientro di Liechsteiner.  Ora, comunque, la qualificazione è vicinissima, alle spalle del City dominatore. Tutto. però, è ancora in gioco. La psicopatica Roma , invece, porta a casa, o meglio tiene in casa, i tre punti . Unico risultato, la vittoria, aveva detto Garcia. E la squadra, come nei migliori auspici, aveva risposto benone, con 2 gol in 29'. Poi

Roma: testa alla Champions, cuore al Derby?

Il rischio della Roma, impegnata questa sera contro il Bayer in una delicata sfida di Champions, è di pensare al derby di domenica e distrarsi: per Garcia, però, non sarà così. PAOLO BRESCIA "Non abbiamo scelta: dobbiamo vincere". Le parole di Rudi Garcia, a poche ore da Roma-Bayer, sembrano una sentenza inappellabile. Sono lo specchio della situazione della Roma in Champions: una gara senza repliche, uno scoglio da superare col massimo risultato, con la consapevolezza che i tre punti potrebbero non bastare. Il campionato non può e non deve distrarre, nonostante gli occhi di tutti vadano al derby con la Lazio di domenica. La Roma non può fare l'errore di concentrarsi sul futuro, importantissimo, della sua Serie A, perché il grosso rischio è quello di sbagliare l'approccio di entrambe le gare: stasera, troppo impegnata a pensare al derby, domenica con la testa agli errori del mercoledì: ne deriverebbe un disastro. L'approccio alle gare è infatti da tempo

Roma e Lazio, batoste milanesi

di Paolo Brescia Sarà stato Cantone. Sarà stata la frase "Milano è tornata capitale morale, Roma non ha gli anticorpi" era riferita al calcio. Sarà stata Expo. Sarà. Per una sera, intanto, la Milano bistrattata, la Milano che negli anni aveva perso smalto, si è ripresa qualcosa , non tutto, ma qualcosa. Il pane dei tre punti, e qualche certezza, nonostante tutto. Nella milano nerazzurra il companatico si chiama vetta, quota 24. Dall'altro lato meneghino, invece, si parla di panchina rinsaldata per Mihajlovic, che nella "sua" Roma affossa una spenta Lazio, con i colpi di Bertolacci, Mexes e Bacca. Roma e Lazio, come nelle migliori "sliding doors" che solo il calcio, e la vita, ci regalano, si affronteranno la prossima domenica, l'8 novembre, in un derby importante ma insipido. Non per classifica, ambizioni, tecnica, quello si vedrà. Insipido, per la questione curve , sulla quale da queste pagine ci battiamo da tempo. Questione annosa, in parte