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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Mancio, che intenzioni hai?


di Paolo Brescia

Dietro, precisi. Davanti, perfetti. Così l'Inter, segnando finalmente tanto (4-0), si porta al vertice solitario di una Serie A sempre più bella e incerta, dove almeno 5 squadre danno l'impressione di poter lottare fino alla 38° per il titolo: l'Inter, con la miglior difesa; il Napoli, col gioco più bello; la Roma, col miglior attacco e con più tecnica; la Fiorentina, col genio Sousa, ed anche la Juve, con le armi Dybala-Pogba. Una lotta così, non la vedevamo da almeno 15 anni, che bello averla ritrovata.

L'Inter, su tutte. 30 punti, qualche volta senza merito ma con cinismo, altre volte dominando, spegnendo l'avversario. Ieri, con serenità, senza grandi rischi, complice un Frosinone non all'altezza. Vetta, miglior difesa, sicurezza difensiva e offensiva...Mancio, che intenzioni hai?
E poi il Napoli, ok a Verona, altra squadra da retrocessione diretta. I partenopei nel primo tempo ci provano col 73% di possesso palla, un assedio, che nei secondi 45' diventa più preciso: in gol, con due azioni magistrali, Insigne e Higuain, 17 gol in A in due. Dietro, imbattuti da tempo, molto tempo: a Napoli così pochi gol non li avevano mai subìti.



La Roma si blocca e perde il treno (senza drammi) a Bologna, nel diluvio e guardando gli errori di Rocchi, il più grave permettere che si giochi un match così (dopo Perugia-Juve chi li rinvia più...). Sulla gara, pochi commenti: non è stato calcio, semmai calci, calci di rigore e ansie difensive. Tanto lavoro, tanti infortuni, tanta sfortuna. La Roma è 4°, occasione persa, l'ennesima.

C'è anche la Viola, comunque, a reggere e incollare la classifica in pochi punti. Un pareggio nel derby, che si era messo molto male, complice un Empoli ancora una volta miracoloso (Giampaolo ci sa fare, non l'avremmo mai detto). Nel secondo tempo ecco Kalinic a risolvere le ansie, a tenere sempre lì una Viola che in poco tempo ha messo su una squadra da Champions. Per il titolo, tentare è gratis, il livello è un gradino sotto.

Rientra anche la Juve, con l'1-0 targato Dybala nello spentissimo match contro il Milan. Una partitaccia, 90' tra due squadre che hanno problemi di impostazione di gioco. Servono sempre, però, i punti, più di tutte le analisi. Intanto, Juve a 21, sono 9 dalla vetta. Insomma, ci sono anche i bianconeri. Milan, invece, pessimo, senza idee, stanco, demotivato, rivedibile.

Si allontana, inesorabilmente, la Lazio, col pareggio interno contro il Palermo. 1-1 con rigore, senza gioco e con errori nei fondamentali di gioco: Pioli non va più, rientrare diventa difficile.
Nelle zone alte, cade il Sassuolo nei famosi minuti di recupero del Genoa di Gasperini, che risale. Cade anche, più in fondo, la nuova Samp di Montella. Crollo Carpi, vittoria Toro sull'Atalanta.


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