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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Quando ritornano

Emanuele Ciccarese Mario Götze è tornato a "casa" per rilanciarsi, dopo aver fallito il salto di qualità. Sarà una scelta giusta? Intanto analizziamo altri ritorni storici (per noi) nel calcio.

Secondo Bilancio (Live su Facebook): Tra bombe e rimpianti

di Paolo Brescia Il direttore Paolo Brescia fa un secondo bilancio sul calciomercato delle big, questa volta live sulla pagina Facebook. RIVEDI LA LIVE CONCLUSA

Lupi travestiti da Agnelli

Paolo Brescia Dunque, il dado è tratto. Nella notte tra venerdì e sabato, in gran segreto e tutta fretta, il Pipita Gonzalo Higauin  passa, per 30 denari, dalla Juventus al Napoli. Vabbè, 30 denari sia inteso come figurativo, chè i soldi in gioco sono il triplo. Tra stipendio, costo della clausola e introiti di vario genere la Juve mette subito sul piatto almeno 120 mln. 94 sono di clausola, quel cavillo di ADL per evitare la fuga per la vittoria del bomber argentino. Una super-clausola che in pochi hanno pensato anche per 1 minuto a voler pagare. E la Juve, apparentemente, sembrava poco interessata. Non al giocatore, per carità, ma a sborsare la cifra. Parole di Marotta, eh. E invece...

Calendario Serie A, tutti i criteri

DAL PORTALE DELLA LEGA SERIE A Di seguito i criteri e i vincoli che saranno rispettati nella compilazione del calendario della Serie A

Moviola in campo, dal 1 ottobre il via

L'Assemblea della Lega Calcio ha approvato la fase sperimentale del "Var": si comincia dalla settima giornata. Ok anche alla riforma della Primavera: gironi senza riferimenti territoriali e dal 2017-18 il "girone d'elite" a 16 squadre.

Primo bilancio

di Paolo Brescia A ormai un mese dall'avvio della Serie A, è tempo di tracciare già un primo, indicativo, bilancio di mercato. Settimana importante, quella iniziata ieri, che si concluderà con l'assemblea di lega che ci darà il nuovo calendario della Serie A 16-17. In quella sede presidenti e ds parleranno, probabilmente, del futuro di molti giocatori contesi. Higuain, Pogba, Icardi, Candreva: i primi sembrano poter restare nelle loro squadre, l'ultimo è avviato, a fatica, verso Napoli (ma senza un'offerta soddisfacente, non se ne fa nulla). Non solo impegni istituzionali, ma anche la voglia di affrettare il passo: il Sassuolo ad esempio è atteso dal doppio confronto con il Lucerna già a fine mese, e dunque deve limare gli ultimi problemi di formazione, col punto fermo di tenere Berardi e tutta l'ossatura della squadra (meno Vrsaljko). Le big sono tutte più o meno impegnate in tourneè o tornei in giro per il mondo. I ds lavorano. Vediamo come. JUVENT

Lazio, a chi giova questo caos?

| Massimiliano Strati | E’ iniziato da quasi una settimana il ritiro in quel di Auronzo eppure di problemi in casa Lazio ce ne sono, e anche parecchi. In primis il rifiuto di Bielsa a sedersi sulla panchina biancoceleste pur avendo firmato il contratto affermando che questa scelta è stata dovuta all’immobilismo della società sul mercato. E’ inutile dire che questo rifiuto ha contribuito ad alimentare le tensioni tra tifosi e società, con i tifosi che hanno evidenziato il loro malcontento con una manifestazione pacifica a cui hanno partecipato migliaia di persone con la speranza di smuovere qualcosa.

Portogallo sul trono europeo!

di Paolo Brescia Il colpo di Eder, le lacrime di CR7 (di dolore, amaro, e di gioia, poi), il pianto di un intera nazione che vedeva il trionfo a un passo. E il delirio di un popolo che quando scende in campo, lo fa sul serio ("non siamo 11, siamo 11 milioni", così recita il motto portoghese). Tutte le caratteristiche di una finale di Europeo che come sempre affascina per ciò che sta attorno al calcio giocato. Con qualche folata di tecnica e gioco, per fortuna. La folata è il golazo di Eder, quello sbagliato, abbiamo pensato in Italia. Gol di istinto e bravura, al 108'. Una folata, appunto, in pieno stile lusitano. Dopo sofferenze, tante, culminate col palo francese di Gignac al 92'. Palo, sì, come a dire "non si passa, tornate un'altra volta". La voglia di vendicare il terribile ko in finale del 2004 ha prevalso, contro una Francia che non ha impostato la gara cercando di pungere subito e poi arroccarsi, per far cambiare gioco ai portoghesi. Certo, con

Francia-Portogallo, serata di gala

Tutto in ordine, attesa snervante. Euro 16 all'ultimo atto. Formazioni al completo. Deschamps e Fernando Santos hanno tutti a disposizione, nessuno squalificato, nessun indisponibile. La Francia doveva esserci. Non era mai mancata alla festa finale in casa sua, nell’‘84 con Platini, nel ‘98 con Zidane, adesso con Pogba e Griezmann. La Francia sa come si fa a organizzare una festa e godersela, soprattutto alla fine. Ma nel Portogallo gioca uno dei due calciatori più forti del mondo che sa, anche lui, come si vincono certe partite. E sa pure che, se vuole riprendersi lo scettro da solo, deve segnare e deve vincere. E' un errore pensare alla finale di Euro 2016 come Francia contro Ronaldo, ma è in questo improponibile duello che si spingerà la partita. Un giocatore immenso contro una squadra più forte della sua. Tocca a Cristiano annullare la differenza. A meno che stasera non piombi di nuovo sulla scena un altro numero 7, quello di Antoine Griezmann, capocannoniere dell’Eur

Francia in finale con classe!

di Paolo Brescia Marchons! La Francia di gran carriera conquista la finale del "suo" euro 2016. L'"obiettivo minimo", come previsto da tutti i bookmakers, è arrivato. Ora perdere sarebbe una enorme delusione. Contro c'è il Portogallo del marziano CR7, anche lui con gli occhi sulla coppa, a questo punto. Sono lontani i tempi del mese scorso, quando il lusitano era triste e il suo Portogallo arrancava con Austria, Ungheria e Islanda. Tabellone e pareggi hanno aiutato Nani e compagni, così come un po' di fortuna ha aiutato la Francia. I portoghesi arrivano in finale alla prima vera supersfida dell'Europeo, la Francia il primo big match lo ha ben superato proprio ieri, con il doppio Griezmann (6 reti) utile per "vendicare" l'Italia e far fuori una spentissima Germania, disastrosa in difesa e invece vogliosa in attacco, ma solo nel secondo tempo. Nel momento di crisi la Francia ha sfruttato bene una ripartenza, chiudendo il match. Inutili

Portogallo, altra finale: ora "conta solo vincere"

di Paolo Brescia Una vittoria, ed è subito finale. Incredibile il percorso del Portogallo, prima finalista di Euro 2016. Una sola vittoria, quella di ieri (tutto in 3', al 50' Ronaldo svetta di testa, 3' dopo Nani la butta dentro). Carattere, tecnica, calma: il Portogallo riconquista il palcoscenico dopo quel terribile 2004 (in casa, allora fu l'impressionante Grecia a vincere). Oggi, o Francia o Germania le finaliste, insomma sarà tosta. Forse impossibile, amaro destino di una squadra incompiuta. Ma ora, a prescindere dalla finale, diamo questo pallone d'oro a un uomo tanto forte quanto narciso: Ronaldo. Il suo strapotere impressiona, la sua dominanza tecnico-tattica lascia basiti. Troppo più di un Galles comunque ottimo (non ieri, però) e che saluta la competizione con molte certezze. E con Ramsey... Stasera, dunque, penultima gara di Euro16, Francia-Germania. Vi aspetto domani!

Bilancio Nazionale

di Daniel Bonfanti A due giorni dalla sconfitta con la Germania l'amarezza è ancora tanta, e la delusione per aver quasi sfiorato l'impresa con i campioni del mondo, rimane. Il day after è stato vissuto un po' con la stessa altalena umorale con la quale abbiamo assistito ai rigori: dalla convinzione di avercela quasi fatta, allo sconforto dopo gli errori consecutivi di Pellé e Zaza. Fino al tiro sulla luna di Schweinsteiger che ci ha dato un'ulteriore speranza, quasi come fosse un segno del destino; l'errore di Darmian invece, è stata una sentenza. Allo stesso modo nella giornata di ieri il sentimento italiano era a metà tra la rabbia nei confronti di Zaza e Pellé e l'orgoglio per una Nazionale che ha saputo andare oltre ogni aspettativa.  E il calcio è questo, almeno per chi lo guarda. Gioie, dolori, tensione a mille e insulti facili, soprattutto se si tratta di Italia - Germania. Ma lasciando da parte le questioni di "pancia" e analizzando

Quando gli organi battono il cuore

di Emanuele Ciccarese La passione nel calcio è una componente fondamentale per agguantare traguardi importanti. Da sola però non basta: servono anche tattica, tecnica e preparazione. Forse è questo il motivo del gap non trascurabile tra Islanda e Francia messo in mostra ieri sera. Francia 5 > Giroud, Pogba, Payet, Griezmann, Giroud Islanda 2 > Sightorsson, Bjarnason I galletti infatti dopo aver studiato i punti deboli dei nordeuropei li hanno schiacciati. La squadra di Deschamps sfrutta la velocità nel palleggio e i filtranti improvvisi per

Lacrime Azzurre

C'è che quando ci tieni e credi, a un obiettivo, piangi. Di gioia, quando lo consegui, di rabbia quando non lo raggiungi. C'è che quando sogni, sei beato nel tuo letto, poi ti svegli e guardi la realtà. E allora piangi. L'Uomo, piange. Si scopre per come è, e piange. Le lacrime Azzurre dei ragazzi di Antonio Conte, in fondo, sono lacrime di uomini come noi, con gli ingredienti succitati. Un sogno, un'impresa impossibile, un Paese a spingere. E l'uscita a primo impatto anonima ai quarti. Dice Andrea Barzagli  tra le lacrime: "nessuno si ricorderà di noi che abbiamo dato il massimo, perché alla fine siamo usciti". L'Andreone nazionale sbaglia, ma ha ragione. Ha ragione quando sottolinea, forse perché nel pieno stile della sua squadra di appartenenza, che poi nel calcio, più delle lacrime e del sudore, conta portare a casa titoli e trofei. Sbaglia, però, quando con sicumera dovuta dalla tensione e dalla delusione, ci inquadra come smemorati. Noi ci r

Tutto, ma proprio tutto, su Germania-Italia

NB: per leggere gli articoli cliccare sui link in grassetto 4-3, Del Piero, storia, tradizione, sudditanza psicologica, concetti apparentemente slegati, uniti da un filo comune. Germania - Italia, Bordeaux ore 21. Parole che fluiscono, ognuno ha un'istantanea, un pensiero, un nome. Ognuno ricorda quel giorno, la finale mondiale, la semifinale Europea, Città del Messico, per tutti è Germania - Italia, da sempre. Partiamo in seconda fila, come di consueto. Campioni del mondo, loro, a pezzi, con le pezze, noi. De Rossi, si, no, forse. Senza mediana, con Sturaro, un cavallo del Ct, riserva nella Juve, a un passo dalla maglia azzurra, per la partita della vita. La Germania non è la Spagna, ha una solidità superiore, non è figlia dell'estetica, anzi abbina l'utile al bello, piega il bello a un concetto superiore, la vittoria. Deve vincere la Germania, ma dell'Italia ha paura. Quantomeno rispetto. Perchè la storia ha un peso, e la storia è azzurra, sempre o quasi. Poggia

Galles nella storia, è semifinale

di Paolo Brescia Che belle favole ad Euro 2016. Favole da raccontare, che prendono una forma man mano più concreta. L'Islanda ai quarti (vs Francia), le due Irlande qualificate, l'Albania che vince una partita, "Nonno Kiraly", ecc. Ah, e il Galles  in semifinale, che facciamo, lo iscriviamo al registro delle imprese? Pazzesco, 3-1 al favorito Belgio, che torna a casa. Una rimonta di cuore dopo l'iniziale svantaggio (che gol il Ninja!). E pensare che in pochi avrebbero dato il Galles agli ottavi. E' in semifinale (vs Portogallo, lato "debole" del tabellone). Già ci si sbilancia, dando Ronaldo e compagni per favoriti (e fortunati) per l'approdo in finale. Sarà invece tosta, mercoledì, per i lusitani. Un occhio al percorso del Galles, che ha battuto la Slovacchia, poi lo stop davvero sul filo del rasoio contro l'Inghilterra e infine la secca vittoria con la Russia. Passaggio turno da prima e ottavo di cuore col Nord Irlanda. Insomma, un fil

Coi pareggi d'autore il Portogallo vede e sogna Parigi...

di Paolo Brescia Ancora a secco, ma con classe. Il Portogallo è la prima delle semifinaliste ad Euro 2016, con la curiosa casualità di non aver ancora mai vinto una partita nei 90' in questi giochi europei. Che classe. Dopo i pareggi spenti nel girone, il pareggio brutto per 115' con la Croazia, salvo poi passare avanti con Quaresma a 3' dalla fine, e ieri l'1-1 risicato e anche brutto, va detto, con la Polonia. Due nazionali belle ma non totalmente espresse. Onore ai polacchi per aver subìto solo 2 gol in questa competizione. Onore ai lusitani per la tenacia e, a questo punto ci può stare, per la precisione dagli 11 metri. Proprio Blaszczykowski, quel Kuba che ha portato i suoi ai quarti, rispolverando il record di Boniek nel 1982, ha fallito il rigore della vita. O quantomeno della storia polacca, una semifinale "europea" non è mai arrivata. Si è visto, invece, sia in partita che ai rigori, Lewandoski, dopo tanto penare e pensare, oscurato com'era dall