| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Gianluca Losito |
Che giocatore è Gaetano Castrovilli?
Su di lui si é scritto moltissimo negli ultimi due mesi. Dalla gara dello scorso 24 agosto contro il Napoli, Gaetano Castrovilli é diventato uno dei giovani interpreti più in vista della Serie A, salito agli onori della cronaca per due principali ragioni: qualità e personalità. All'interno di un contesto come quello italiano, arido di giocatori carismatici, la repentina affermazione del classe 1997 ha stupito addetti ai lavori e appassionati, considerando la sua prima stagione nella massima categoria del calcio tricolore. Ma il talento pugliese ha, ovviamente, limiti che non sono ancora emersi, anche grazie ad una squadra briosa e in un ottimo stato come la Fiorentina di Montella. Non solo: Castrovilli é anche qualcos altro rispetto al giocatore che gli spettatori del Franchi stanno ammirando in questi mesi. In queste righe si cercherà di estrappolare dal contesto Viola l'ex Cremonese, cercando di ipotizzare il suo futuro lontano da Firenze, dove, in un momento anche non necessariamente prossimo, il "nuovo Antognoni", come é stato definito nell'ambiente gigliato, potrebbe spiccare il volo.
Contesto tattico passato, attuale e possibile adattamento
Partiamo dal giocatore che é oggi il nativo di Canosa. Castrovilli è stato lanciato da Montella nel ruolo di mezzala sinistra, prima di un disfunzionale 4-3-3 presentato nei primi due match di campionato dal mister campano, poi nel 3-5-2 verticale che é diventato il vestito perfetto per la squadra di proprietà americana. All'interno di questo sistema, Castrovilli riesce a eseguire diversi compiti utili alla squadra, risultando fondamentale praticamente a tutto campo, come dimostra la sua heatmap (fonte Sofascore).
La zona di maggiore influenza del ragazzo di scuola Bari é il centro-sinistra: partendo dalla posizione centrale, Castro si allarga sulla fascia per svuotare il centro, dove nel frattempo scende uno tra Ribery e Chiesa a cucire il gioco (più spesso il francese), e connettersi continuamente con Dalbert. Dal mezzo spazio sinistro, inoltre, Castrovilli può anche scegliere di scambiare con i due giocatori offensivi, guadagnando metri nel campo, oppure mettersi in posizione leggermente defilata e rientrare sul suo piede forte, il destro. La sua caratteristica migliore é senza dubbio l'equilibrio: in qualunque situazione di gioco, soprattutto le più trafficate, riesce a mantenere una postura del corpo sciolta, mai rigida o troppo distratta, che lo aiuta sia nel togliere palloni agli avversari (2,1 contrasti a partita, un buon numero considerate le sue caratteristiche), sia nel dribbling, tratto tecnico che lo caratterizza e di cui si é già parlato fin troppo. Il paragone col suo passato ballerino viene naturale: ad osservarlo in alcune situazioni di gioco sembra proprio che danzi sulle punte. L'ultimo, ma non meno importante, scopo nel suo gioco di Montella, é quello di riempire l'area: in presenza di due giocatori offensivi leggerissimi e tendenti ad allargarsi per cercare il mismatch tecnico, l'onore e l'onere di essere il target-man in area di rigore è il suo. Tempi di inserimento quasi perfetti e un fisico discreto, ma non ancora del tutto sviluppato (1,80m×71kg) lo rendono importante anche in questo frangente. Proprio lo sviluppo fisico é l'ultimo step dell'evoluzione del nuovo astro nascente italiano: mettere massa fisica, nella misura di qualche chilo in più, é l'ultimo step di un calciatore che per il resto sembra già fatto e finito nei suoi pregi (già elencati) quanto nei suoi difetti (una tecnica di passaggio non pulitissima, ad esempio).
La "squadra perfetta" per Castrovilli
È un gioco tanto facile quanto superficiale, per certi versi. Trattare i giocatori come componenti meccaniche, individuare le loro affinità con altri sistemi di gioco o allenatori specifici e assemblarli, seppur solo idealmente, al loro interno. Ma se l'immaginazione è una delle poche trasgressioni ancora pure, allora che si faccia: quale squadra é più adatta a Castrovilli? Sono due i contesti individuati dal sottoscritto, uno di squadra e uno di campionato (dove poi si può, però, entrare nello specifico). Il primo é l'Inter di Conte: stiamo continuando a ripetere che serve un'altra fonte di imprevedibilità rispetto a Sensi sulla trequarti, possibilmente non uguale al centrocampista ex Sassuolo: Castrovilli rappresenterebbe un inserimento più che discreto. In questa maniera Conte potrebbe anche dare un'evoluzione alla propria squadra: inserire i tre italiani più Brozovic, formando un rombo o un 4-3-3 dove l'attuale Viola giochi da "falso esterno". Se Sensi è il perfetto collante tra centrocampo e attacco, Castrovilli rappresenterebbe il rallentatore di gioco, colui che dà la pausa nei momenti dove serve; così facendo, inoltre, Barella si potrebbe completamente dedicare ai compiti di distruzione del gioco avversario. L'altro habitat naturale per il neo-nazionale azzurro potrebbe essere la Premier League, dove non soffrirebbe i ritmi infernali del campionato inglese; al contrario, Castrovilli quell'entropia la controlla a proprio piacimento. Se c'é una squadra che più di tutte si serve di questa intensità per imporre il proprio gioco, quella é il Liverpool di Klopp: uno scenario ambiziosissimo per Castrovilli, ma non impossibile, soprattutto visti gli interpreti di centrocampo dei Campioni d'Europa, ristretti a livello numerico e principalmente esaltati dal sistema. Al momento, però, l'unica cosa importante per il 22enne é dare continuità alle proprie prestazioni, dimostrando di non essere un fuoco di paglia.