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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Harakiri Bayern, trionfo Chelsea

C'è chi piange e c'è chi ride, come sempre, in ogni finale. Ma quella di ieri non è stata solo una partita, è stata una delle più grandi lezioni di calcio da parte di Di Matteo e del Chelsea. E si perché a far festa, contro ogni pronostico, è proprio il club di Abramovich. Di Matteo ha preso la squadra in crisi, l'ha portata a vincere la coppa di lega e poi la Champions, e ciò gli fa onore, anche se non ha ancora la conferma del posto l'anno prossimo. Ma la partita è stata storica: noiosa, mi sento di dire, per 80 minuti, con il Bayern in attacco ma senza cinismo e senza il miglior Gomez. Poi la zampata, al 83' di Muller, che sembra chiudere il conto. L'autore del gol esce subito dopo. Heynkes, molto rilassato inserisce Olic per fargli fare una passerella.
Ma al 88'proprio lui, Didi Drogba (Didi did it-Titoli Tabloid Inglesi) pareggia i testa con una zuccata fantastica. Gli Dei del calcio già qui vogliono dire qualcosa. E si va ai supplementari, con ansia, stanchezza, emozione, terrore che si fondono nelle menti di giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi. nei supplementari succede poco, ma quel che succede è epico. Drogba atterra Ribery in area ed è rigore. L'eroe ivoriano diventa protagonista in negativo-se ne va lasciando questo ricordo, si chiedono tutti- e l'ansia aumenta. ma un'altro della vecchia guardia Chelsea ci mette le manone e tiene in vita la sua squadra, Petr Cech. Robben disperato, tifosi Chelsea che sentono aria di rivincita, come dire: stavolta vinciamo noi. Ai rigori decisivo l'errore di Schweinsteiger le cui lacrime a fine gara sono la perfetta sintesi di un suicidio "casalingo" senza precedenti. O meglio un'altro suicidio se lo ricordano bene i tifosi della Roma nel 83-84, la finale di Roma contro il Liverpool, ma quello era altro calcio. complimenti a Di Matteo, maestro di calcio, non bellissimo ma vincente, e per questo calcio moderno, per vincere bisogna essere cinici, bisogna sfruttare le occasioni.


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