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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Una nuovissima Inter

| Alessio Sirna |

Conclusasi ufficialmente la prima sessione di mercato con Marotta e Conte al ponte di comando, è giunto il momento di tirare le somme dopo le primissime partite stagionali.


Marotta era chiamato ad adottare una strategia che mantenesse in equilibrio il bilancio nerazzurro, ma che nel frattempo facesse fare il salto di qualità alla squadra, creando il giusto connubio tra giocatori esperti, di livello mondiale, e giovani prospetti, potenzialmente campioni.
Proprio per questo, già poco dopo la fine della scorsa stagione, la panchina è stata affidata ad Antonio Conte, probabilmente il vero acquisto top di quest'anno. Il tecnico salentino, come già fatto vedere in queste prime uscite, ha apportato nuova linfa e nuove idee alla squadra. Nel seguire queste idee, tuttavia, Conte ha preso delle decisioni drastiche; infatti non ha esitato a estraniare dal progetto giocatori che avevano svolto un ruolo di prim’ordine con Spalletti, come Icardi, Perisic e Nainggolan. Il belga è partito in prestito secco, in un’operazione che dimostra fino a che punto fosse disposta a spingersi l’Inter pur di liberarsene, mentre l’argentino ed il croato in prestito con diritto di riscatto.

Parlando di acquisti, quello che fino ad ora- anche inaspettatamente per i più- ha dimostrato di essere il migliore in rapporto qualità/prezzo è senza dubbio quello di Stefano Sensi, prelevato dal Sassuolo e diventato subito titolare fisso e inamovibile grazie alla sua intelligenza tattica e abilità palla al piede. Sempre a centrocampo, dal Cagliari è stato acquistato Nicolò Barella, che nonostante l’avvio non proprio esaltante –con 2 subentri dalla panchina e una partenza da titolare con successiva sostituzione – ha dimostrato in più occasioni di essere ottimo sia in fase offensiva (con efficaci inserimenti nell’area avversaria) sia in quella di contenimento (per lo sviluppato senso della posizione e l’innata capacità di recupero del pallone).



Nel cuore della difesa, invece, è arrivato a parametro zero Diego Godin ed è tornato dal prestito Alessandro Bastoni, così da miscelare esperienza e sicurezza con gioventù e prospettiva. Sulla destra è inoltre arrivato Valentino Lazaro, terzino alquanto offensivo e con ampi margini di miglioramento, proveniente dall’Hertha Berlino, che servirà sicuramente ad apportare quel pizzico di imprevedibilità in più e a far rifiatare Candreva quando ne avrà bisogno.


Nonostante ciò, è in attacco che sono stati effettuati i colpi più roboanti: infatti gli arrivi di Sanchez e, soprattutto, di Lukaku vanno ad affiancare Lautaro Martinez portando a Conte quella necessaria esperienza internazionale che forse mancava all’Inter di Spalletti. La possibilità di ruotare i tre attaccanti senza impoverire la qualità del reparto, adattandosi alle caratteristiche degli avversari e delle diverse competizioni, rende la squadra nerazzurra una delle più temibili in fase offensiva generando, di conseguenza, grande entusiasmo tra i tifosi (che non guasta mai!).


Analizzando il mercato interista in maniera più critica, si potrebbe dire che l’Inter ha sì effettuato un’ottima campagna acquisti, ma ha svenduto molti dei suoi giocatori, dai quali avrebbe potuto sicuramente guadagnare molto di più, e alcuni di loro tra circa 8/9 mesi potrebbero essere di nuovo di intralcio al progetto e dovranno essere piazzati nuovamente. 

Probabilmente l’Inter non ha una squadra in grado di scippare alla Juventus lo Scudetto (ma con un top come Conte in panchina tutto è possibile), ma potrà metterle i bastoni tra le ruote e quantomeno tentare di arrivare di fronte a lei e al Napoli, ad oggi inferiore negli interpreti e nell’attitudine. Ai postumi l’ardua sentenza.

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