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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Quali equilibri per la Serie A?

| Paolo Brescia |

Equilibrio probabilmente già strutturato in Serie A. 


A farla da padrona, anche quando è senza Ronaldo, è la Juve. Perché se a stupire sono i due punti persi al via del Mare col Lecce (72% possesso, 25 tiri, ma la concretezza senza Cr7 sarà un dato caldo per Sarri), le altre big, con l'ormai celebre mentalità ristretta, impostando la stagione sui risultati della capolista, non vincono, non incidono. E' il gioco di sempre, sono le forze attrattive e magnetiche della Serie A, ormai consolidate. C'è una big "libera", non schiava, che addirittura ne fa 7, ed è la Dea, sempre più terza forza di questo campionato. L'Atalanta nella storia per i 28 gol in 9 giornate è un grande disegno, altroché favola. 

Pareggi dunque per Juve, Inter, Napoli: tre avversarie diverse su campi differenti e con interpretazioni non omogenee. La Juve non vuole accelerare e tenere il ritmo troppo alto: lo può fare; l'Inter quando cambia marcia è invece ottima, ma di fronte c'era il Parma che è squadra più che solida; negativo l'approccio e la mentalità tenuta in campo invece dal Napoli, che poteva e doveva (anche per questioni di classifica) far suo il match. Le altre dietro si avvicinano.

In particolare ora il fiato sul collo è di Roma, Lazio e Cagliari: le romane vincono di misura su Milan e Fiorentina con la sensazione di aver messo tutto in campo per riprendersi dalle rispettive rabbie europee: sicuramente la rivalsa è un sentimento che unisce e alza il livello, ma poi serve un di più, un passo ulteriore verso la qualità: ragionamento complesso per Fonseca senza 12 giocatori, ragionamento da compiere per chi sa di poter incidere perché attualmente inserito nel ristretto gruppo dei sani: Zaniolo, Veretout, Pastore (quest'ultimo brioso nella gara di ieri, ed è una notizia che il tifo giallorosso ha notato con grande soddisfazione). Ragionamento simile per la Lazio, che porta ancora il duo Correa-Immobile scritto nel tabellino: non è una male, anzi, ma serve la continuità, serve più d'ogni altra cosa.

Ora subito in campo, già domani sera: spicca solo un Napoli-Atalanta che può mettere l'ipoteca atalantina sul terzo posto.

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