È un trequartista! È una mezzala! È Mason Mount!

| Simone Maloni |

Deve essere straniante o almeno curioso per il vecchio caro Frank Lampard ritrovarsi a dover allenare una specie di sé stesso da ragazzo.

Mason Mount nasce nel 1999 a Portsmouth, città portuale importantissima che occupa principalmente Portsea Island, nota per il patrimonio marittimo, e il Portsmouth Historic Dockyard, il cantiere navale che ospita la nave da guerra in legno HMS Victory, utilizzata dalla perfida Albione durante le Guerre Napoleoniche.

Si respira aria di leggende da quelle parti e non è difficile immaginare un piccolo Mason mentre fantastica di spade e cavalieri andando in gita presso Winchester, l’antica capitale Inglese distante un’oretta di strada dove è possibile ammirare la "Tavola Rotonda" in quella che, leggenda vuole, essere La Tomba di Re Artù. 

Quelli che crescono col mare negli occhi  sono sempre un pò così , li riconosci subito



...non ho idea di chi viva nella casa bianca in primo piano , ma fa piacere pensare che quel rettangolo verde faccia da teatro per piccoli Mount crescono...

Ma come arriva un ragazzino discendente da una popolo guerriero alla trequarti titolare di uno dei club più yeah della lega più spettacolare al mondo? Con un pullman, innanzitutto, visto la vicinanza alla capitale davvero ridotta, ma la facilità degli spostamenti logistici viene controbilanciata da un già discreto numero di esperienze extraChelsea.

Si unisce all’Academy dei Blues quando aveva 6 anni nel 2005 senza però trascurare il proprio percorso di studi diplomandosi nelle aule di Purbrook Park School, a Portsmouth. Con le giovanili londinesi è un trionfo di titoli e attenzioni:

UEFA Youth League

2015/16



UEFA Youth League

Miglior giocatore del torneo

2016/17



Campionato europeo U19 2017

2x

2017



Chelsea U18

English Youth league winner

16/17



Chelsea U18

Campione d'Europa U19

2017


Tra una passeggiata davanti la casa di Charles Dickens e lo studio medico di Sir Arthur Conan Doyle arriviamo al 2017 quando Mason firma il suo primo contratto  da professionista con i Blues. 

Subito in prestito al Vitesse (squadra affiliata al Chelsea) in Olanda nella Eredivisie a masticare la storia di un calcio molto vicino al suo istinto calcistico: in 39 gare con la maglia giallonera segna 13 volte e consegna 10 assist ai compagni. Fondamentale anche per la crescita personale l’esperienza in un altro paese e la conseguente necessaria capacità di cavarsela da solo.



“Quando l'allievo è pronto, il maestro si manifesta"

Prima ancora di farci venire gli occhi a cuoricino per i suoi piedi, è la sua testa a doverci attenzionare. Dopo l’ottima stagione nei Paesi Bassi culminata con l’elezione a Giocatore dell'anno, si torna in UK, più precisamente al Derby County, in Championship, e non potrebbe anche volendo scegliere diversamente. Sulla panchina degli Arieti siede "Chelsea Man" Frank Lampard. Svelto nel capire l’aria che tira a certe latitudini:

“Era completamente differente, è un calcio più fisico, in cui devi scendere a patti anche con la durezza di certi avversari. Alcuni puntavano dritti alle mie gambe sin dal fischio d’inizio. Vedono un giovane e pensano di potergli entrare sotto pelle. È una grande esperienza. È un campionato folle, durissimo.”

Comincia la giostra.

Nelle prime 9 presenze di campionato collezionato 2,3 passaggi chiave a partita e 3,3 tiri a match ma è la sua Attitude work a convincere Lampard pienamente , mentre cominciano a farsi evidenti alcune skills nel repertorio come la capacità chirurgica di portare pressione sia singolarmente sia in un pressing di squadra organizzato , caratteristica che esplode nel gol d’esordio con il Chelsea contro il Leicester quest’anno ma già chiara nelle apparizioni con il Derby che nelle immagini seguenti veste un sempre elegante Blu away. 







Questa la teniamo da parte che torna utile:



Ok la W spalmata divinamente aiuta a trovare le linee ma la lucidità nel dettare il filtrante è tutta farina del suo sacco. Niente male vero? Certo, riempie gli occhi ma tornano sempre in mente le parole di Ancelotti riferite a Wayne Rooney e le sue commoventi corse ad aiutare centrocampo e difesa. Ed ecco il primo UP puramente tattico che rischia di far emozionare ogni coach , il ragazzo è very very british in questo fondamentale, le immagini sono riferite a Chelsea - Leicester del 18/8 giorno del suo debutto bagnato con Goal.







Quando da un ventenne pretendiamo “che si mangi l’erba" intendiamo una riaggressione in copertura così, soprattutto dopo un errore personale. Ottime notizie quindi per lo staff tecnico londinese, Mount sembra essere attento alle lezioni in classe durante le ore di Defense.

Il punctum Mason

Il Punctum di una fotografia viene definito l’aspetto emotivo ove lo spettatore viene irrazionalmente colpito da un dettaglio particolare della foto.

 È assurdo: il punctum di questa foto è talmente evidente che sembra essere più a fuoco rispetto al resto del contenuto.

Il primo controllo orientato del ragazzo è davvero commovente. La morbidezza del piede con cui addomestica un vorticosissimo effetto è roba da campetti in cemento, ma è incredibile come questa istintiva peculiarità sia finita per esercitare un effetto top down sul suo percorso di crescita. L’onda d’urto generata dal suo primo controllo gli permette di esprimere al meglio il suo miglior calcio, estremamente rapido e verticale nelle geometrie una volta in possesso del pallone, ma molto variegato nella ricerca della miglior connessione possibile. Un circolo virtuoso che lo porta a diventare naturalmente associativo e quasi sempre in vantaggio di un tempo di gioco rispetto al diretto avversario garantendosi così un’immediata (che non significa perfetta) lettura del campo e conseguente fulminea soluzione da applicare. Si fa fatica a cercare un mentore migliore del suo attuale coach da cui apprendere l’arte dell’inserimento in area , situazione ampiamente riconosciuta dallo stesso Mason. Un playmaker davvero pericoloso.

La crescita

Anche gli  elementi da migliorare sono un effetto collaterale del suo punctum calcistico. La rapidità decisionale di cui è in possesso , unita ad una testa non sempre pronta ad osservare gli eventi , spesso lo porta a sbagliare la prima palla .



Eccola che torna utile la FOTO 3 della prima serie di fotogrammi di cui sopra:

Mount ha probabilmente già visto l’altro compagno allargarsi sulla destra dove poi consegnerà la sfera, bypassando completamente l’opzione SX già apertissima dettata anche fisicamente col braccio dal compagno. Frenesia del tutto giustificata e che non dovrebbe essere difficile da limare in allenamento. Anche nella preparazione del calcio sembra molto macchinoso nel cercare il contatto giusto col pallone , uno di quei giocatori che ha bisogno di tutta la forza centrifuga del corpo per indirizzare l’effetto desiderato al pallone.

Lampard ha davanti a sé una delle mission più interessanti dell’anno, splendido primo effetto della nuova prospettiva datasi dal Chelsea (certamente molto aiutata dalla squalifica per due sessioni di mercato) incentrata su un massiccio impiego delle nuove leve in arrivo dalla propria academy. Mount, Loftus Cheek, Pulisic, Abraham rappresentano il futuro già molto pink per gli ospiti di Stamford Bridge. Per Mason Mount, quasi 16 dei suoi 20 anni in Blues, è come avere il proprio Mago Merlino in attesa di diventare Artù.