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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Profiling Premier League 21-22

    

| Federico Sborchia, Flavio del Fante |


Analisi e classificazione dei venti club del campionato inglese 2021-22: nuovi progetti, le squadre da seguire e le possibili outsider.





Tre squadre da seguire

Brighton

Il Brighton è reduce da una stagione abbastanza deludente non tanto sul piano del gioco espresso, che è stato quasi sempre di alto livello, quanto per i grossi limiti mostrati nel concretizzarlo. Nella scorsa stagione i Seagulls sono diventati famosi tra gli appassionati di statistiche per il clamoroso underperforming in termini di xG e proprio per queste carenze in finalizzazione hanno dovuto sporcarsi le mani nel fango della bassa classifica per buona parte della stagione. 


Classifica dei punti attesi guadagnati in casa nella scorsa stagione


Ciononostante, Graham Potter è riuscito a rendere la sua squadra molto gradevole da guardare grazie a un gioco ben codificato e alla presenza di alcune individualità di alto livello. Sul mercato Potter ha dovuto salutare Ben White, giovane centrale già nel giro della nazionale, che ha deciso di tentare il salto di qualità andando all’Arsenal ma è riuscito, almeno al momento, a trattenere tutti i suoi uomini chiave a partire da Bissouma e Trossard che di questa squadra sono i due indiscussi leader tecnici. Bissouma in particolare è stato uno dei centrocampisti più interessanti della scorsa stagione per la sua capacità di dare equilibrio in fase di non possesso e per agevolare la risalita del pallone con delle lunghe conduzioni nella fascia centrale del campo. A Bissouma probabilmente verrà affiancato l’unico vero acquisto del mercato dei Seagulls ossia Enock Mwepu, mezzala zambiana prelevata dal Red Bull Salisburgo e con caratteristiche simili a quelle di Bissouma ma con una maggiore presenza nel terzo finale di campo. Ciò che sembra ancora essere il principale limite della squadra di Potter resta il ruolo del centravanti: Neal Maupay, infatti, non è mai riuscito a trovare la continuità necessaria in fase realizzativa e pertanto sarà difficile aspettarsi una crescita da questa squadra senza che vi sia un miglioramento in fase realizzativa. 


Crystal Palace

Il Crystal Palace ha deciso di iniziare un radicale processo di rinnovamento della rosa complice l’addio di Roy Hodgson dopo quattro stagioni alla guida delle Eagles: a sostituirlo è stato scelto l’ex capitano dell’Arsenal e allenatore del Nizza Patrick Vieira. Parallelamente al cambio in panchina sono stati mandati a scadenza di contratto diversi giocatori storici del Palace. Tra i nomi più rilevanti di questo massiccio esodo figurano dei veterani come Andros Townsend, Scott Dann, Gary Cahill e Patrick Van Aanholt. In entrata Patrick Vieira ha visto arrivare due nuovi centrali: il giovane Marc Guéhi, rivelazione dello Swansea nell’ultima Championship, e il danese Joachim Andersen, nella scorsa stagione autore di una buona stagione in prestito al Fulham; i due dovranno ringiovanire e consolidare un reparto arretrato che ormai era giunto ampiamente a fine ciclo. Per aggiungere invece qualità al reparto offensivo, che per la prima parte della stagione sarà priva di un uomo chiave come Eze, è stato preso il giovane Michael Olise, trequartista lanciato dal Reading dotato di un sinistro molto educato e a cui piace molto svariare sia muovendosi lateralmente che venendo incontro per ricevere il pallone. 





Il Palace si presenta ai blocchi di partenza con una squadra nuova, molto giovane e con idee ambiziose per cui potrebbe seriamente provare ad alzare il livello rispetto alla mediocrità delle passate stagioni, soprattutto se riuscirà a trattenere per un altro anno il sempre partente Wilfred Zaha. 


Leeds United

Il Leeds approccia alla sua seconda stagione in Premier League con una discreta dose di aspettative: nella stagione di debutto il club dello Yorkshire, guidato dal loco Bielsa, ha conquistato un sorprendente nono posto, collocandosi davanti un Everton molto più quotato e a soli tre punti dalla qualificazione in Conference League. Bielsa ha saputo costruire una squadra perfettamente funzionale pur avendo un materiale umano non di altissimo livello, il penultimo monte ingaggi dell’intera lega e con pochissimi interventi sul mercato, da cui è arrivato il solo Junior Firpo, che andrà a sostituire lo svincolato Alioski sulla fascia sinistra. La riconferma degli Whites in Premier League passerà sicuramente da Kalvin Phillips, che abbiamo visto e imparato a conoscere con la maglia dell’Inghilterra a EURO2020: Phillips è un centrocampista molto completo, dotato di una buonissima qualità tecnica e di grande dinamismo, a cui piace molto condurre il pallone lungo il campo e in grado di aggiungere qualità e quantità nel terzo finale del campo. Rispetto alla scorsa stagione, il loco potrà contare anche su Diego Llorente, centrale spagnolo preso nell’estate 2020 e che avrebbe dovuto alzare il livello del reparto arretrato venendo però pesantemente frenato da una serie di infortuni. 





Con l’aggiunta di Llorente, l’ulteriore crescita di Kalvin Phillips e una rosa che ha già dimostrato di reggere l’impatto con la Premier League è molto credibile che il Leeds riuscirà ancora a mantenere alto il suo livello anche nella prossima stagione.


Tre big chiamate al riscatto


Arsenal

Nonostante un 2021 in cui ha raccolto meno punti del solo Manchester City, l’Arsenal è reduce da una stagione deludente, la peggiore nell’era Premier League, ed è chiamato a una reazione importante. I Gunners hanno faticato a trovare un undici di riferimento per larga parte della stagione, patendo anche la mancanza del loro capitano Pierre-Emerick Aubameyang, in evidente fase calante e anche penalizzato da un contesto in cui manca dell’associatività per agire da unica punta trovandosi spesso dirottato sull’esterno. Per cercare di arricchire il tasso tecnico della rosa e soprattutto del reparto arretrato Arteta ha deciso di rompere il salvadanaio prendendo Ben White dal Brighton; White è un centrale moderno, a cui piace difendere in avanti e che con il pallone si trova molto a suo agio cercando spesso lanci in verticale e in diagonale o andando egli stesso in conduzione per le vie centrali. Confermato dalla dirigenza nonostante il lungo corteggiamento della Roma è stato Granit Xhaka, spesso duramente criticato dai tifosi ma sempre centrale nel gioco di Arteta e reduce da un Europeo di altissimo livello con la sua Svizzera e che si presenta alla nuova stagione con una ritrovata fiducia. Ad Arteta sarà chiesto di dare continuità a quanto prodotto nella seconda metà di stagione, consolidando il lavoro fatto sul piano tattico per cercare di rientrare nella lotta per la Champions League. 


Tottenham

Dopo la fallimentare esperienza con José Mourinho in panchina, il Tottenham è alle prese con un’estate molto complessa in cui dovrà gestire quasi certamente l’addio di Harry Kane. Gli Spurs sono reduci da due mancate qualificazioni in Champions League e per tentare un ritorno hanno deciso di puntare su un altro tecnico portoghese ossia Nuno Espirito Santo, reduce da tre annate di ottimo livello sulla panchina del Wolverhampton e che sarà chiamato a gestire una delicata transizione generazionale. Oltre alla partenza, virtualmente certa, di Kane, il Tottenham ha salutato anche un referente della difesa come Toby Alderweireld, volato in Qatar e sostituito dal Cuti Romero, e sembra prossimo anche ad accantonare il suo capitano e portiere Hugo Lloris in favore di Pierluigi Gollini, arrivato in prestito dall’Atalanta. Romero è un difensore molto aggressivo che fa un uso costante del suo fisico e preferisce difendere in avanti; in tal senso è credibile che si possa incastrare bene nel sistema di Nuno, che nella sua avventura ai Wolves ha usato principalmente una difesa a tre. Per ciò che riguarda il reparto avanzato, invece, l’acquisto più interessante è stato quello di Bryan Gil, promettente ala dribblomane presa dal Siviglia, che sarà chiamato ad affiancare al meglio Son e Kane dopo le delusioni, più o meno gravi, date da Lucas Moura e Bergwijn. È abbastanza complesso fare una previsione su quella che sarà la stagione del Tottenham ma, in generale, molte delle ambizioni degli Spurs passeranno da come sarà gestito il ricambio generazionale iniziato ormai quasi due anni fa con l’addio di Pochettino.





Manchester United

Una finale di Europa League persa e un secondo posto in Premier League: il Manchester United riparte da questi risultati per provare a costruire una squadra finalmente vincente sotto la guida di Solskjaer. Il  tecnico norvegese ha portato una certa continuità allo United ma si è visto scappare una finale di Europa League in cui partiva ampiamente favorito e sul piano del gioco sempre mostrato delle grosse criticità, con una manovra spesso macchinosa e a cui la qualità e stata sempre portata dal solo Bruno Fernandes. Proprio Bruno Fernandes è stato l’uomo chiave dei Red Devils nelle ultime due stagioni, nonché uno degli MVP dell’intera competizione, e quasi per certo lo sarà anche nella prossima per la sua capacità di legare i reparti e portare contribuzioni. Il mercato è stato estremamente mirato e ha portato due giocatori di altissimo livello a Manchester: oltre a Sancho, che andrà ad aggiungere ancora più qualità a una trequarti già ricchissima di talento, l’altro grande nome è quello di Raphael Varane, portato via dal Real Madrid per oltre cinquanta milioni. Il francese andrà ad aumentare sensibilmente il livello di una linea difensiva che, soprattutto nella figura del partner di Harry Maguire, ha sempre mostrato grandi limiti in termini di rendimento e continuità. Questi due acquisti saranno cruciali per tentare un ultimo salto di qualità e a questo punto sarà compito di Solskjaer trovare un’identità di gioco efficace per provare a riportare finalmente un trofeo nella metà rossa di Manchester. 


Chi dovrà faticare


Newcastle United

Nonostante un mercato molto interessante e una squadra di buonissimo livello, la stagione 2020/21 del Newcastle non è stata propriamente positiva, complice anche la lunga assenza dell’unico terminale offensivo dei Magpies Callum Wilson. In questa stagione Steve Bruce parte da una rosa sostanzialmente immutata visto che dal mercato potrebbe arrivare solo Joe Willock, la cui trattativa però sembra ancora abbastanza complessa. Willock è un centrocampista ed esterno preso in prestito dall’Arsenal nello scorso gennaio e che nel 2021 ha firmato la bellezza di otto gol e proprio da lui e dai suoi compagni di reparto Saint-Maximin e Almiron passeranno gran parte dei palloni nella manovra offensiva. Per tentare di alzare il livello dei suoi Magpies, Steve Bruce dovrebbe ancora intervenire per migliorare un reparto difensivo dove, tolto il capitano Lascelles, sono sempre mancati degli interpreti di alto livello e non a caso grande spazio hanno trovato giocatori ormai sul viale del tramonto come Fabian Schar e Fede Fernandez. Sarà fondamentale aggiungere quantità anche tra le punte in quanto Callum Wilson, nonostante la sua qualità in fase realizzativa, ha sempre mostrato una fragilità fisica importante, che ha spesso complicato le sue stagioni e che potrebbe fatalmente complicare anche quella dei suoi Magpies, le cui prospettive non sembrano comunque andare oltre una salvezza più o meno tranquilla. 


I tre volti nuovi


Norwich

Male in Premier League due stagioni fa, il Norwich è stato il dominatore assoluto dell’ultima Championship, vinta con pieno merito al termine di una stagione da 29 vittorie, 10 pareggi e solo 7 sconfitte. Un cammino con pochissimi intoppi per una squadra che è tornata a macinare gioco, ritrovando continuità, solidità e organizzazione. Buona parte dei meriti va ascritta al tecnico, Daniel Farke, il cui 4-2-3-1 è diventato quasi un marchio di fabbrica dei Canaries. Ma il suo Norwich non sarebbe quello che è senza una rosa di livello, perché altrimenti non si domina un campionato infinito e durissimo come la Championship. La rosa, dunque: un bel mix di esperienza e gioventù. La prima la incarna gente come il ventottenne Grant Hanley, difensore e capitano della truppa gialloverde, o il sempreverde (a 31 anni) Teemu Pukki, reduce da una stagione da 26 gol. Ma è dalla seconda che ci si aspetta di più. A partire da Max Aarons, esterno destro stella indiscussa della squadra, a cui si aggiungono Kieran Dowell, Todd Cantwell e gli ultimi arrivati: Billy Gilmour, in prestito dal Chelsea, e Milot Rashica, prelavato dal Werder Brema. Su di loro ricadrà il compito di non far rimpiangere Oliver Skipp e, soprattutto, Emi Buendía, ceduto all’Aston Villa dopo una stagione da 15 gol e 15 assist. Difficile dire se il Norwich possa salvarsi. Di sicuro c’è che Farke e i suoi faranno di tutto per non ripetere gli errori di due anni fa, ovviamente senza snaturarsi.


Watford

Partiti forse con aspettative più alte rispetto al Norwich, gli Hornets hanno disputato una stagione più altalenante. Magari non dal punto di vista dei numeri, visto che hanno perso solo 9 volte e chiuso anche con la miglior difesa del campionato - 30 gol subiti - ma sotto il profilo della continuità. Al giro di boa, infatti, occupavano il sesto posto, l’ultimo utile per i playoff. A cambiare le sorti dei gialloneri è stato l’arrivo di Xisco Muñoz, chiamato a sostituire l’esonerato Ivic. Lo spagnolo ha cambiato l’assetto della squadra, puntando stabilmente su una difesa a 4 e variando più soluzioni dalla mediana in su. Così il Watford è arrivato addirittura a spaventare il Norwich nelle ultime giornate, accarezzando l’impresa. Alla fine, però, è arrivata “solo” la promozione diretta, obiettivo minimo per una squadra sopra la media per un campionato di seconda divisione. Che, in mancanza di una stella più brillante, è stata trascinata soprattutto da Ismaila Sarr, autore di 13 gol e 4 assist stagionali. A mancare davvero, semmai, è stato il contributo dell’attesissimo Joao Pedro, che ha chiuso la stagione con 9 gol e 2 assist. Avrà tempo e modo di rifarsi, il diciannovenne brasiliano, ma, lì davanti, il club ha deciso comunque di tutelarsi con il promettente Emanuel Dennis, in arrivo dal Bruges. Un acquisto importante, che si unisce a quelli del centrocampista Imran Louza, dal Nantes, e dell’esperto Danny Rose. Colpi mirati per puntellare una squadra che torna in Premier League con l’obiettivo dichiarato di restarci. Ambizioso, ma difficile.


Brentford

L’ultima squadra a ottenere la promozione, ma anche la più interessante del lotto. Da dove iniziare? Forse dalla filosofia del club londinese, che fa sprecare i paragoni con Moneyball. In breve: Matthew Benham, il proprietario del club (e anche del Midtjylland), ha intuito prima di tutti l’importanza delle statistiche avanzate nel calcio. Risultato? Scouting e player-trading di altissimo livello, una crescita esponenziale per un club fallito solo pochi anni fa e ora approdato in Premier League per la prima volta nella sua storia. Un traguardo raggiunto ai playoff, battendo squadre come Bournemouth e Swansea, ma anche grazie a exploit come una striscia di 21 risultati utili consecutivi e i 31 gol - su 79 totali, miglior attacco della Championship - di Ivan Toney, capocannoniere del campionato.





Ma il classe ‘96 è solo la punta avanzata di una squadra sapientemente allenata dal danese Thomas Frank, capace di giocare in modi diversi ma senza perdere efficacia davanti. Proprio davanti, tra gli altri, agisce Bryan Mbeumo, ventiduenne francese di grande prospettiva che ha chiuso una stagione trionfale con 8 gol e 10 assist. Ma la Premier League è roba grossa, e quindi il Brentford si è mosso da par suo, chiudendo un paio di colpi veramente interessanti. Su tutti, il centrale norvegese Kristoffer Ajer, dal Celtic, e il centrocampista nigeriano Frank Onyeka, dal Midtjylland. Tutto molto bello, ma le prospettive? A dispetto del salto è difficile che le Bees vengano meno ai loro principi. Lottare fino alla fine, comunque, sarebbe già un’impresa.


Le favorite


Manchester City

Il Manchester City si presenta ai blocchi di partenza della stagione da campione uscente e come principale candidata al titolo. Nel corso della scorsa stagione Pep Guardiola ha portato alla sua massima espressione i suoi Citizens riuscendo ad abbinare un palleggio pulito ed efficace con una fase difensiva solida sia con il pallone che senza di esso. Le principali criticità che sono emerse hanno riguardato l’assenza di un finalizzatore efficace visti i continui problemi fisici del Kun Aguero – che ha lasciato il City in estate – e i limiti sotto porta di Gabriel Jesus. Nonostante le voci su un possibile arrivo di Kane, che al Tottenham ha chiesto di essere ceduto, si siano sprecate nel corso degli ultimi mesi al momento l’unico acquisto completato da Guardiola è stato quello di Jack Grealish. Grealish approda al City dopo una stagione fantastica con l’Aston Villa di cui è diventato un riferimento sia a livello caratteriale che tecnico; a Manchester l’ex capitano dei Villains troverà un contesto diverso e in cui non troverà un posto garantito tra i titolari ma è ragionevole credere che sotto la guida di Pep riuscirà a completare il suo sviluppo a livello tattico, riuscendo a sopravvivere anche in un contesto in cui non sarà il go-to-guy. Nonostante la presenza di Kevin De Bruyne è difficile individuare un vero uomo chiave nel Manchester City se non nella figura di Pep Guardiola perché il suo lavoro ha portato questa squadra a non risentire della presenza dei singoli, riuscendo ad annullarli e al tempo stesso valorizzarli all’interno di un contesto perfettamente funzionale a prescindere dai suoi individui. Il City parte come incontestabile favorita in questa stagione e qualora dovesse aggiungere anche un centravanti, come Kane, lo diventerebbe anche in ottica della Champions League. 


Chelsea

La stagione 2020/21 del Chelsea è partita in maniera molto complicata, con una rosa sulla carta fortissima ma il cui talento sembrava difficilmente sostenibile in campo. La scelta di sostituire Frank Lampard a metà gennaio ha però dato il via a una seconda parte di stagione a dir poco straordinaria: il tecnico tedesco è riuscito in pochissimo tempo a dare un’identità ai Blues portandoli a una clamorosa vittoria in Champions League. Il Chelsea che approccia alla nuova stagione parte con una rosa estremamente forte e che trasmette l’idea di avere ulteriori margini di crescita soprattutto nelle figure di un giocatore molto quotato e reduce da una stagione complicata come Havertz. Il tedesco, anche a causa di un’infezione da COVID-19 abbastanza seria, ha visto rallentare il suo processo di inserimento nel contesto Chelsea, riuscendo a diventare un giocatore di rilievo solo verso la fine della stagione, in cui poi è diventato l’eroe del Chelsea segnando nella finale di Champions League. Sul mercato i Blues hanno concluso un colpo di altissimo livello riportando in Premier League Romelu Lukaku: il centravanti belga torna al Chelsea dopo quasi otto anni e lo fa con una maturità ormai pienamente raggiunta dopo il biennio sotto la guida di Conte all’Inter; ciò potrebbe finalmente consentirgli di prendersi quella centralità che nella sua prima esperienza a Londra era mancata anche per via della giovane età. Questo acquisto, abbinato a una rosa forte in tutti i reparti e molto ben organizzata, potrebbe finalmente riportare il Chelsea a competere seriamente per il titolo come non succedeva dalla vittoria di Conte. 


Liverpool

Dopo il titolo conquistato due stagioni fa, il Liverpool ha vissuto un crollo quasi verticale per colpa di una serie infinita di infortuni, di cui molti anche gravi, che hanno portato via a Klopp gran parte del reparto difensivo e a turno più o meno tutti i centrocampisti; ciò alla fine non ha impedito ai Reds di confermare la loro partecipazione alla Champions League e non ha di certo minato il livello globale della squadra, che si presenta a questa Premier League come una delle migliori candidate a strappare il titolo al Manchester City. Il mercato dei Reds non è stato proprio esaltante ma ha colmato uno dei più grossi problemi della rosa, ossia l’eccessiva fragilità dei partner di Van Dijk, infatti dal Red Bull Lipsia è arrivato il centrale francese Ibrahima Konaté; va tuttavia segnalata la partenza, con anche diversi attriti di Gini Wijnaldum che nel Liverpool ha raggiunto la sua consacrazione come uno dei migliori intermedi al mondo e che lascia un grande vuoto nel centrocampo di Klopp. Per sostituire, almeno nominalmente, l’olandese Klopp dovrebbe puntare su Thiago Alcantara, anche lui tormentato dagli infortuni nella scorsa stagione, il quale però dà un contributo sostanzialmente diverso alla manovra e pertanto a ricoprire il ruolo di incursore potrebbe essere impiegato Jordan Henderson, che negli anni passati ha occupato quella posizione con buoni risultati. Tutte le analisi che si possono fare sul Liverpool vanno comunque tarate sul discorso degli infortuni e in tal senso sarà fondamentale per Klopp avere una rosa più lunga, soprattutto in ruoli critici come quello dell’esterno destro e del regista dove al momento non sono di fatto presenti alternative ai titolari.


Le possibili outsider


Aston Villa

L’Aston Villa approccia alla sua terza stagione in Premier League consecutiva senza il suo uomo più importante: infatti, Jack Grealish ha concluso la sua avventura nelle Midlands per completare il suo percorso di crescita dai campioni del Manchester City. Senza Grealish le ambizioni dei Villains, che nella scorsa stagione hanno, almeno in parte, dato battaglia per un posto in Europa, potrebbero subire un duro colpo ma la dirigenza non si è fatta cogliere impreparata avendo portato a Birmingham due giocatori di grande talento come Emi Buendia, autore di una grande stagione nel Norwich neopromosso, Leon Bailey e Danny Ings. 





Buendia può essere identificato, sia pure in modo abbastanza riduttivo, come un esterno ma in generale ha qualità che lo portano a diventare decisivo soprattutto nella fascia centrale del campo, dove può incidere nell’azione grazie a una notevole sensibilità tecnica; queste caratteristiche lo portano a somigliare proprio a Grealish e in tal senso sarà lui l’uomo su cui andranno tutti i riflettori nella prossima stagione. Un altro contributo fondamentale alla riuscita della prossima stagione verrà con ogni probabilità dal portiere Emi Martinez, il migliore dell’ultima Premier League, e da Douglas Luiz che negli ultimi anni ha consolidato il suo status diventando uno dei registi più interessanti della lega. In generale dai Villains ci si potrebbe aspettare un piazzamento a metà classifica, che potrebbe anche diventare una lotta per l’Europa se i nuovi innesti si riveleranno all’altezza delle aspettative. 


Leicester

Dopo due stagioni in cui la qualificazione in Champions League è sfuggita sulla linea del traguardo il Leicester si presenta ai blocchi di partenza della stagione 2021/22 come una delle principali contender per un piazzamento tra le prime quattro, forte anche della vittoria in FA Cup. 






La squadra di Brendan Rodgers non ha fatto ancora registrare cessioni rilevanti nonostante l’interesse dell’Arsenal per James Maddison e anzi ha aggiunto profondità a un reparto difensivo orfano di James Justin e Wesley Fofana, entrambi out per due gravi infortuni, con l’arrivo a zero dell’esterno Ryan Bertrand dal Southampton. Tuttavia, il colpo più importante riguarda l’attacco ed è Patson Daka, prelevato per circa trenta milioni dal Red Bull Salisburgo, che andrà ad aggiungere quantità e qualità a un reparto offensivo che, nonostante l’exploit di Kelechi Iheanacho, ha sofferto molto le assenze di Jamie Vardy, ormai giunto alla soglia dei 35 anni. Daka è un attaccante completo, con una buona presenza fisica e doti atletiche importanti ma anche una sensibilità tecnica non indifferente e una capacità di muoversi su tutto il fronte offensivo; queste qualità lo rendono un ottimo complemento per un animale da profondità come Vardy. In generale il Leicester può fare affidamento su un’ossatura, quella formata da Evans, Ndidi, Maddison e Vardy, di alto livello e grazie all’aggiunta di questi rinforzi può ancora dire la sua nella lotta per la Champions League, in cui possiede ancora un sostanziale vantaggio su due delle big six, Arsenal e Tottenham, figlio proprio del grande lavoro fatto da Brendan Rodgers negli ultimi tre anni. 


West Ham

Probabilmente la più grande rivelazione dell’ultima Premier League, il West Ham si avvicina alla nuova stagione con una consapevolezza inedita, figlia di una qualificazione in Europa League in cui nessuno avrebbe mai creduto un anno fa. Gli Hammers sotto la gestione Moyes hanno trovato una sorprendente continuità grazie a un sistema di gioco che premia la verticalità e perfettamente sublimato dalla presenza di Tomas Soucek: il centrocampista ceco è stato uno dei migliori box-to-box dell’intera lega per la sua capacità di abbinare una fisicità straripante a una prestanza atletica di primissimo piano, qualità che lo rendono quasi onnipresente in campo.




Purtroppo, il mercato ha portato poco alla causa di Moyes, che dopo aver perso anche la rivelazione Jesse Lingard, si è assicurato soltanto il portiere francese Alphonse Areola, già passato in Premier dal Fulham. Oltre al già citato Soucek, due degli uomini chiave saranno i due esterni bassi, Cresswell e Coufal, ormai non più giovanissimi ma che nella scorsa stagione si sono rivelati decisivi sia per una fase difensiva molto solida che per i cross, fondamentale in cui entrambi si collocano a livelli molto alti, che hanno fruttato un totale di 15 assist alla causa degli Hammers. Un uomo da seguire potrebbe essere Said Benrahma: l’algerino reduce da prima un’annata interlocutoria ma che potrebbe portare più qualità alla trequarti di Moyes e dare la spinta necessaria per provare a difendere il piazzamento europeo anche in questa stagione. 





Nuovi progetti


Everton

Il 2021 dell’Everton si può considerare una sostanziale delusione: nonostante una rosa di altissimo livello in tutti i reparti, i Toffees hanno mancato per l’ennesima volta la qualificazione in Europa chiudendo la loro stagione al decimo posto e infine hanno dovuto fare i conti anche con l’addio di Carlo Ancelotti e l’arresto di uno dei giocatori della prima squadra. A sostituire il tecnico di Reggiolo è arrivato un grande veterano del calcio inglese come Rafa Benitez, il quale dovrà restituire alla squadra un’identità di gioco che è sostanzialmente mancata nell’ultimo anno. Il mercato ha portato sulla sponda blu di Liverpool due esterni, Townsend e Demarai Gray, che però non sembrano assolutamente i profili necessari per alzare il livello, comunque già alto, della squadra. Molte delle fortune dell’Everton passeranno dal trio d’attacco, formato da Richarlison, James Rodriguez e Dominic Calvert-Lewin, che già nella scorsa stagione ha dimostrato di essere perfettamente all’altezza delle squadre più importanti; in particolare Richarlison sembra aver raggiunto ormai la sua consacrazione ma arriverà a questa stagione senza alcun tipo di riposo avendo preso parte sia alla Copa America sia al Torneo Olimpico. Sull’Everton le aspettative sono in generale abbastanza alte per via del livello dei singoli giocatori ma anche quest’anno, con ogni probabilità, i Toffees partiranno nettamente dietro a gran parte delle big e dovranno lottare non poco per provare a prendersi un settimo posto che potrebbe anche bastare per tornare in Europa.   





Wolverhampton

La quarta stagione consecutiva del Wolverhampton in Premier League sarà la prima con un nuovo tecnico in panchina: dopo l’addio di Nuno Espirito Santo nella Black County è approdato un altro portoghese, Bruno Lage, che sarà chiamato a mantenere alto il livello dei Wolves. Lage non ha alterato in maniera sostanziale lo schieramento di Nuno, mantenendo un 3-4-3 che fonda tutto sulla sua colonna centrale, formata da Conor Coady, Joao Moutinho e Raul Jimenez, e sui due esterni, schierati spesso sul loro piede forte per rifornire di cross proprio Jimenez. Il ritorno di quest’ultimo, dopo quasi un anno di stop per la frattura del cranio, sarà fondamentale per mantenere alto il livello della squadra, che senza di lui ha faticato enormemente a trovare i gol che avrebbero potuto portarli a lottare per l’Europa come negli anni passati. Il mercato ha arricchito ulteriormente la colonia portoghese dei Wolves: sono infatti arrivati il portiere José Sa dall’Olympiakos, che dovrà sostituire un Rui Patricio che nei suoi anni in Premier si è dimostrato sempre molto solido, ma soprattutto l'interessante trequartista portoghese Francisco Trinçao, arrivato in prestito dal Barcellona e che sul suo lato potrà sfruttare almeno per l’inizio della stagione, l’assenza di Pedro Neto per ritagliarsi uno spazio da titolare. Al netto della scorsa stagione, complicata pesantemente dall’assenza di Jimenez e chiusa nella parte destra della classifica, i Wolves si sono sempre confermati all’altezza della lotta per l’Europa ed è probabile che tenteranno di rientrarci anche quest’anno. 


Nel solco della continuità


Burnley

Molto più simile a una squadra degli anni ’70 che non del 2021, il Burnley si è ormai consolidato come una realtà stabile in Premier League. Nel corso della sua esperienza a Burnley, Sean Dyche ha dato sempre un’identità ben precisa alla sua squadra, fondandola su un calcio molto reattivo, incentrato su una difesa posizionale ostinata e in genere efficace, che in fase offensiva si affida principalmente a lanci in verticale, le cosiddette long balls, alla ricerca della torre Chris Wood o ai cross dei suoi esterni soprattutto sul lato sinistro dove agisce Dwight McNeil, vero faro tecnico di questa squadra. McNeil è effettivamente uno dei principali riferimenti tecnici di questa squadra per la sua capacità di portare in avanti il pallone - anche senza una tecnica di dribbling propriamente scintillante - e servire un enorme volume di cross proprio per Wood, che nel gioco aereo è uno dei migliori attaccanti dell’intera Premier. Il mercato dei Clarets è stato senza dubbio poco esaltante: Dyche ha portato alla sua corte il giovane centrale dello Stoke Nathan Collins per aggiungere profondità a una coppia centrale, formata da Mee e Tarkowski, sempre molto affidabile e il portiere Wayne Hennessey, salito alle cronache per il suo “deplorevole grado di ignoranza”, che con ogni probabilità farà da riserva a un solidissimo Nick Pope. In genere dai Clarets non c’è molto che ci si possa aspettare, lo scenario più credibile è quello di una salvezza più o meno tranquilla in continuità con quanto fatto nelle scorse stagioni. 





Southampton

È difficile descrivere il Southampton: sotto la guida di Hasenhuttl i Saints hanno toccato dei picchi di rendimento molto alti, sognando anche un posto in Europa, ma anche dei crolli fragorosi – tra cui il tragico 9-0 subito contro il Manchester United – e in generale non ha mai dato l’impressione di poter fare un salto di qualità reale nel lungo termine. Il mercato ha per giunta portato via all’Alpine Klopp il suo centravanti Danny Ings, reduce da una stagione da 12 gol, che probabilmente sarà sostituito dall’emergente attaccante del Blackburn Adam Armstrong. Venuto meno Danny Ings il destino del Southampton passerà in maniera ormai indiscutibile dai piedi di James Ward-Prowse, che del club è diventato uno dei riferimenti più importanti in termini di presenza tecnica e caratteriale in campo. Ward-Prowse è giunto alla sua consacrazione diventando un centrocampista completo in grado di muoversi sia lateralmente che verticalmente fornendo linee di passaggio ai compagni e dando qualità alla manovra. Sul mercato ci sono state anche nuove addizioni: uno è Romain Perraud, terzino sinistro francese che andrà a prendere il posto del partente Bertrand e l’altro è il già citato Adam Armstrong, che sostituirà Danny Ings, reduce da 44 reti nelle ultime due stagioni di Championship e che ha già ricevuto parole molto dolci da parte del suo allenatore. Nonostante la rosa sia effettivamente valida quello che ha sempre mandato in crisi le stagioni dei Saints è stata la mancanza di continuità e proprio dalla continuità passerà una loro stabilizzazione ad alti livelli.



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