| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
di G.Azzaro
"We want you back Ronaldo, but don't score tonight" si leggeva su uno degli striscioni dell'
Old Trafford, stracolmo per l'imperdibile big-match e per la millesima presenza di quella
leggenda gallese di nome Ryan Giggs, quasi a provare che i sogni spesso non si avverano,
nemmeno se sei seduto al "Teatro dei Sogni", diventato al 56' teatro di una maledetta commedia.
Lo United aveva fin lì portato avanti una partita intelligente, sfiorando il vantaggio già
nella prima frazione con Van Persie e con Vidic, fermato dal palo e poi sulla linea da un
Diego Lopez che non fa rimpiangere Casillas. Nel secondo tempo i padroni di casa trovano una
fortunata combinazione che porta Ramos all'autorete e al vantaggio, meritatissimo, che sembrava
mettere tutto in discesa. Ma al 56' il sogno si arresta: un incomprensibile decisione del
direttore di gara Cakir ribalta la partita, privando i Red Devils di Nani con un rosso diretto
molto discutibile. Da lì i blancos, fino ad allora quasi inesistenti, si rivitalizzano e
pescano il jolly con Modric che trova una traiettoria imprendibile che tocca il palo e si insacca
alla destra di De Gea. Da lì a pochi minuti il vantaggio Real con Ronaldo e il tabellino che
si arresta nonostante le sfuriate dei red devils. "E' uscita la squadra migliore" dice Mou a
fine match, Sir Alex incassa e se ne va con il volto di un colorito più rosso delle maglie
dei suoi ragazzi puntando il dito contro il falsario Cakir.
Passano anche il Borussia che annichilisce lo Shaktar con un secco 3-0, Santana e Gotze sugli
scudi, e il Psg, che trema al Parco dei Principi per la rete di Jones ma si rimette in
carreggiata con un Pocho Lavezzi sempre più Matador di Coppa.
A Torino invece la Juve con le seconde linee vince senza patemi contro un Celtic che non ci
prova, ma il cui miglior pregio sono i tifosi spettacolari sugli spalti e non i valori in
campo. La Juve si conferma sempre più corazzata, forte del ritrovato reparto offensivo, dove
Quagliarella-Matri-Giovinco-Vucinic danno vita a una sana competizione che rende i bianconeri
sempre più forti. Il match è senza storia: Matri e Quagliarella siglano il doppio vantaggio,
il resto è normale amministrazione. Chi vuole andare a Wembley dovrà fare i conti anche con
questa Juventus.