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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Rivoluzionare il Calcio con 5 cose americane

| Simone Maloni |

Quando guardi Pirlo e vedi Brady ti vengono in mente queste provocazioni.



Sia nel Football sia nel Calcio sono previsti 2 schieramenti avversi da 11 elementi ciascuno in cui è previsto depositare un pallone in una determinata e delimitata zona del campo per poter realizzare l’obiettivo e in entrambi è prevista una fase offensiva ed una difensiva.

I loro software sono praticamente simili in tutto, è invece l’incredibile la differenza dei loro Hardware. Il Calcio è fluido nella sua struttura tecnica, organizzativa ed esecutiva: le fasi offensive e difensive vengono attuate dai 22 in campo contemporaneamente e simultaneamente, il tutto regolato in campo dal team arbitrale.

Nel Football Difese ed Attacchi entrano invece alternati allo schieramento avversario, andando quindi verso un organizzazione più statica. Tuttavia, succede l’esatto contrario dietro la linea che separa le panchine dai campi, dove i Team tecnici hanno totale libertà di scelta tra i propri giocatori e possibilità d’intervento continue, molto più fluida della statica situazione in cui invece lavorano gli allenatori di calcio. 
Bisogna anche partire da un mantra Americano: “Pareggiare è come pomiciare con la propria sorella". Per niente elegante, ma rende perfettamente l’idea di come intendono una sfida da quelle parti. 

È anche molto diverso il concetto di meritocrazia. Ogni azione d’attacco nel Football se arrivata ad una certa distanza può essere premiata con un obiettivo, anche se dimezzato come ad esempio i Field Goal.

Così, un po’ per gioco e un po’ seriamente, ho cercato di capire come alcune caratteristiche della NFL unite ad una visione più americana potessero essere integrate nella struttura di una squadra di Calcio. Naturalmente per alcune proposte occorrerebbero cambi regolamentari ad oggi improponibili.

1 FIELD GOAL



Il concetto, come dicevamo, è che non può esistere una contesa senza un vincitore.
La proposta è quella di aggiungere 5 minuti di overtime ma con 2 giocatori in meno per squadra a discrezione degli allenatori. Si allargano enormemente gli spazi con sempre le variabili di eventuali cambi (sui quali torniamo) o espulsioni o infortuni.
Se persiste la parità si va ad una serie da 3 di field goal calciati dalla mezzaluna della propria area di rigore , si calcia verso la porta avversaria senza portiere. Al primo errore contesa finita.
Si, certo, può sempre scappare il pareggio, ma è molto improbabile .

2 OFFSIDE INTIME

Troppe, davvero troppe le prodezze che abbiamo visto annullare per questioni di millimetri, abbiamo tutti presente lo strazio di Cristiano Ronaldo contro Nani in Portogallo-Spagna. Anche in esibizioni di clamorosa bellezza come il Milan di Sacchi ho provato vero fastidio per le 25/30 chiamate arbitrali per offside. Perché quindi non concedere un po’ di anarchia in 95 minuti di ordine millimetrico?


Con un segnale riconoscibile, una chiamata all’arbitro o più semplicemente tramite il display del quarto uomo, ogni squadra chiama la sua freeoffside zone della durata di 2 minuti massimale, una chiamata per tempo.

Ogni azione offensiva non va sprecata: questa è un'attitudine americana verso gli sport. Nella NFL Il campo deve poter essere occupato in tutti i suoi spazi dove anzi la capacità di separazione degli attaccanti dai difensori viene premiata anzi allenata senza restrizioni che ne annullino gli effetti.

3 JOLLY POINT

Ok, questa è una dichiarata provocazione che si rifà al sistema del Draft NBA, il giorno in cui i team scelgono i migliori prospetti universitari in ordine di chiamata invertito rispetto all’esito del campionato precedente: fantastico.
Non potendo in nessun modo restituire il senso di equità della loro organizzazione nella compravendita dei giocatori, perché non farlo nella distribuzione dei punti? Le tre neopromosse possono godere di un extra point nelle sfide contro le prime 3 del campionato precedente.

Un buon motivo per smettere di andare a giocare in casa delle big cercando di non prenderle. Una versione meno estrema prevede la validità del jolly per il solo girone di andata oppure per le sole gare in trasferta.

4 OFFENSIVE COACH - DEFENSIVE COACH



In realtà le due figure esistono già magari con altre denominazioni, uno su tutti Tassotti ai tempi del Milan. Mi piacerebbe soltanto vederli in appositi settori in tribuna, con la giusta visuale e il giusto controllo dei movimenti e delle idee provate.
È anche un bel modo per portare un po’ più sotto i riflettori grandi professionisti altrimenti meno noti. Il tutto miscelando allenamenti molto specifici.
La riorganizzazione degli staff tecnici prevede anche i cambi liberi e la totale disponibilità dei giocatori: nessuno in tribuna.

5 CORNER SCORE


La mia provocazione preferita. Ora, ricordate Drogba che pareggia al minuto ottantotto nella finale di Champions del 2012 contro il Bayern sull’unico corner calciato in tutta la gara dai blues, mentre il Bayern ne aveva calciati 20? Emozionante ma tremendo, maledetti catenacciari.
L'idea è quella di far scattare al quinto corner collezionato un calcio di punizione dai 16/18 metri piazzando il pallone sul vertice sinistro o destro in base al lato in cui è uscito il pallone. 

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