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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Le grandi passano col brivido


| Giovanni Azzaro |



Troppa acerba, troppo inesperta, troppo precipitosa, troppo Bayern. Questa la sintesi della doppia sfida tra la corazzata tedesca e una Juve che, seppure lasci intravedere buoni spunti su cui costruire solide fondamenta per un futuro successo europeo, é ancora provinciale nel gioco e fatica nello sdoganare aspetti tipici del gioco all'italiana, primo fra i quali il continuo atteggiamento rinunciatario, specie lontano dalle mura amiche.Quella che esce dallo stadium e' una Juventus scornata, annichilita da un Bayern che del magico Pep Guardiola sembra proprio non averne bisogno, perché il genio della lampada Heynches ha tirato su una squadra operaia, votata al sacrificio, dove ognuno e' soggetto ad un copione scritto sumisura. Massima espressione di questo e' la crescita esponenziale del centravanti croato Mandzukic, esploso quest'anno in Bavaria, le cui principali caratteristiche sono un pressing offensivo asfissiante oltre a un gran fiuto del gol che lo ha portato a siglare a Torino la rete delle 0-1. Da li la Juve prova l'arrembaggio, ma tutto e' perduto: prima il palo poi un tutt'altro che pensionato Buffon salvano i bianconeri dalle grinfie tedescheper poi capitolare nel finale grazie alla respinta corta ribadita in rete da Pizarro. Davanti a questa squadra i bianconeri possono solo che inchinarsi ed imparare: stavolta lo spread sale e la Merkel gioisce, chissa se per l'ultima volta.


Al Camp Nou invece sembra che i petroldollari spesi dagli sceicchi stiano fruttando, forse solo perché a differenza dei cugini d'Arabia di Manchester i parigini hanno avuto anche la premura di ingaggiare un allenatore di categoria come Carletto Ancelotti, uscito sconfitto ma applaudito dalpubblico dei grandi eventi. Il suo Psg gioca bene per 50' e trova la rete di Pastore, mettendo in fibrillazione i catalani che, dopo aver visto ogni propria azione infrangersi contro un monumentale Thiago Silva e il degno compagno di reparto Alex, si giocano la carta Messi, che anche da subentrato non tarda a far tornare il sorriso ai suoi, dando il via all'azione che porta al pareggio, che rimarrà tale sul tabellino fino alla fine. Primi a non perdere con gli alieni grazie ad un buon gioco, ottima difesa, centrocampo verde ma freschissimo: non sarà forse il caso di rivalutare i parigini?



Negli altri due quarti brivido Real che ad Istanbul si trova a meta secondo tempo sorprendentemente sotto 1-3 grazie ad uno stratosferico Drogba che insieme a Snejder guida il Galatasaray verso una vittoria prestigiosa che non serve ai fini della qualificazione, ribadita dai galactucos con la rete nel finale di Ronaldo che sigla il definitivo 2-3 accontentando un po' tutti. Gli uomini di Mou in semifinale si ritoveranno davanti iterribili ragazzi di Klopp: un Westfalenstadion che apre con una coreografia meravigliosa ha tremato quando all'81 Eliseu ha insaccato portando Pellegrini e il suo Malaga a pochi passi dalla qualificazione, per poi esplodere dalla felicita quando l'impresa di fare due goal nel recupero, ormai ritenuta impossibile, si e realizzata grazie a Reus e al tocco sulla linea di Felipe Santana, ai quali la difesa iberica si e male opposta, gettando al vento una qualificazione ormai in tasca. Un anno fa alle semifinali andarono Real, Barca , Bayern e Chelsea, ritenuta sfavorita ma poi divenuta detentrice del titolo. Forse che il Borussia non possa conquistare la coppa dalle grandi orecchie con un glorioso cammino recitando la medesima parte che nella precedente competizione fu dei blues?




In E.League, come tutti sappiamo, anche la Lazio è uscita, pareggiando 1-1 in casa col Fenerbache.

Ora non abbiamo più italiane, godiamoci queste semifinali, che-come da post qui sotto-hanno dato interessanti accoppiamenti.



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