| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Francesco Zamboni |
Nel lontano 1925 nasce lo Stadio San Siro, palcoscenico delle grandi imprese sia nazionali che europee del Milan e dell’Inter.
La struttura, progettata dall’ingegner Alberto Cugini, era composta da quattro tribune rettilinee, di cui una era parzialmente coperta, e poteva contenere fino ad un massimo di 35mila spettatori.
Successivamente, nel 1935, il Comune di Milano, che nel frattempo era diventato proprietario della struttura, attua il primo processo di ampliamento (costruendo le 2 curve) permettendo l’unione delle tribune, e in più, anche un aumento della capienza delle due tribune di testata; la capienza dello stadio arriverà in questo modo a sfiorare le 55mila unità.
Inizialmente San Siro era lo stadio di proprietà del Milan, ma nel 1947 divenne casa anche dell’Inter.
Nel 1955 verrà fatto un ulteriore modifica. Viene realizzata una struttura portante per un secondo anello di tribune che vanno a sovrastare, e in parte a coprire, quelle già preesistenti. Lo stadio, così facendo, diviene uno dei più grandi al mondo, portando la capienza massima a raggiungere l’incredibile numero di 100mila, ma dei provvedimenti dettati dal piano sicurezza la ridurranno fino ad un massimo di 85mila.
Nel 1980 lo Stadio San Siro viene insignito anche dell’onorificenza di essere intitolato a Giuseppe Meazza, giocatore sia del Milan sia dell’Inter, per ben 2 volte Campione del Mondo con la Nazionale.
Per il Mondiale del 1990 verrà fatta un’ulteriore modifica alla struttura. Vengono realizzate undici torri cilindriche in cemento armato che danno accesso alle gradinate; quattro di queste fungono da sostegno alle travi di copertura.
In questo modo la parte sopra il terreno di gioco rimane scoperta, permettendo di disputare le gare in condizioni climatiche naturali.
È uno degli stadi più belli d’Italia, e nonostante possa ritenersi arretrato, da un punto di vista delle innovazioni, la “Scala del Calcio” mantiene ancora quel fascino e timore che ogni avversario ha quando si trova a dover affrontare le due squadre di Milano.