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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Le clash du PSG


Preferireste provare a vincere tutto o avere l'esclusiva per tirare i rigori? La querelle Neymar-Cavani ha travolto, all'improvviso, tutto il mondo del Psg. Vista da fuori, questa lite da bambini al parco, appare una follia. Eppure nasconde al suo interno crepe, egoismi e gelosie. 


Al Khelaifi ha speso oltre 400 milioni per la coppia Mbappè-Neymar per vincere la Champions e aumentare il valore del marchio del club in giro per il mondo. Sfruttando, soprattutto, l'immagine di O'Ney. Il ragazzo cresciuto nel Santos, ben conscio di quanto è stato pagato e di questa visione del suo Presidente, non pare sia entrato proprio in punta di piedi all'interno dello spogliatoio. Tutelato, peraltro, dall'amico fraterno Dani Alves e dal resto della colonia brasiliana (Lucas, Silva e Marquinhos). Il campo, poi, ha dato subito ragione a Neymar: il numero 10 è stato decisivo in termini di gol, assist e vittorie. Fuori lui a Montpellier, la squadra di Emery ha subito il primo rallentamento della stagione. Forse un caso, forse no.

Il problema, però, non sta nei due punti lasciati per strada a La Mosson, ma nella relazione quotidiana fra le stelle della squadra. Cavani, destinato a superare anche Ibrahimovic come miglior realizzatore della storia del Psg, è una primadonna ma merita il giusto rispetto per quello che ha sempre dato alla causa, inclusi i 49 gol dell'ultima stagione in 50 partite. I rigori, nel post-Ibra, sono sempre stati roba sua, con 17 realizzazioni su 20 tentativi. Le gerarchie, insomma, andrebbero rispettate. Poi, però, ballano anche i bonus personali: 1 milione di euro al Matador se vince la classifica marcatori e forse un extra anche superiore a Neymar per lo stesso obiettivo. Come se i 30 milioni annui percepiti (che fanno 4mila euro all'ora, compreso quando dorme) non fossero già abbastanza a colmare l'ego del brasiliano.

La situazione è una polveriera: Cavani non si è presentato alla festa del capitano Silva, ma in realtà starebbe portando dalla sua parte pezzi importanti dello spogliatoio, fra cui Lucas e Marquinhos, brasiliani sì ma stanchi degli atteggiamenti da divo di O'Ney. Che anche Silva e Motta hanno cercato di far ragionare, anche se al momento senza frutti.

Risultati immagini per cavani neymar

La cosa sconcertante riguarda l'orizzonte più ampio. Se i componenti del tridente (Mbappè pende dalla parte di Neymar) non firmeranno l'armistizio in tempo breve e continueranno a non passarsi la palla, le speranze di arrivare in lontano, specie in Champions, saranno praticamente nulle. E anche se alla fine dovesse vincere la battaglia il brasiliano, che ha chiesto la testa di Cavani a fine stagione, il Psg non si può permettere il lusso di buttare via un'altra annata, in cui sotto la Tour Eiffel sperano almeno di arrivare fra le migliori quattro d'Europa.

L'unica via d'uscita plausibile è che queste presunte star smettano di ragionare come ragazzini al parco e capiscano che in ballo c'è molto di più. Sia a livello di squadra sia, di riflesso, come gloria personale.

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