Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Gli stadi del City


C’era un tempo in cui il Manchester City non aveva l'odierna potenza societaria, la squadra era composta da giocatori di medio livello e di conseguenza i risultati sul campo lasciavano molto a desiderare.




Lo spettacolo sulle tribune, però, è rimasto sempre lo stesso, con la tifoseria dei Citizens che tra il vecchio Main Road e il nuovo Ethiad Stadium o City of Manchester Stadium ha mantenuto intatto il proprio essere.


Main Road è stato il secondo storico stadio del Manchester City. Venne inaugurato nel 1923, e quando venne aperto a quell’epoca era il più grande impianto sportivo di un club di calcio in Inghilterra, secondo come capienza solo al Wembley Stadium, tanto da essere soprannominato “The Wembley of the North”.
Main Road andava a sostituire il primissimo impianto dei Citizens, ovvero Hyde Road, divenuto troppo piccolo e semi distrutto nel 1920 da un incendio. I Citizens sono rimasti qui per ben 80 anni, dal 1923 al 2003, fino a quando nell’autunno del 2003 venne abbandonato per alcuni mesi, prima che il comune di Manchester ne programmasse la demolizione.
L’impianto ospitò per 3 anni anche gli acerrimi rivali del Manchester United, dal 1946 al 1949, che dovettero spostarsi a causa della ricostruzione dell’Old Trafford nel dopo-guerra.


Dopo Main Road il nuovo impianto del Manchester City divenne il City of Manchester Stadium, divenuto poi Etihad Stadium per motivi di sponsorizzazione. Venne inizialmente progettato per i Giochi della XXVII Olimpiade, che Manchester si candidò ad ospitare, ma alla fine venne costruito nel 2002 per ospitare i giochi del Commonwealth, per poi successivamente essere ristrutturato per uso calcistico, divenendo la casa del Manchester City.


Popolari

L'utilizzo dei blocchi nel calcio

| Francesco Lalopa | L'interscambio di idee e soluzioni tra uno sport ed un altro (ovviamente dove possibile) consente l'arricchimento del ventaglio di soluzioni a disposizione di un allenatore, rendendo sempre imprevedibile l'approccio della propria squadra alle varie situazioni di gioco. In questa sede andremo a parlare dei blocchi: soluzione che il calcio ha preso in "prestito" dalla pallacanestro per un loro utilizzo del tutto particolare. E' divertentissimo portarli ma è decisamente poco piacevole riceverli.

La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".