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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Conte nerazzurro

| Alessio Sirna |

Ad Appiano Gentile con l'arrivo di Antonio Conte si respira aria di decisivo passo avanti.



Conosciamo tutti l’impronta tattica che il tecnico leccese è solito imprimere alle proprie squadre: un 3-5-2 polivalente e camaleontico, in grado di adattarsi a ogni sistema di gioco e che all’occorrenza si può trasformare in 3-4-3. Probabilmente Conte vorrà riproporre la stessa impostazione anche a Milano, con la speranza di ottenere lo stesso risultato ottenuto a Londra due stagioni fa.

Innanzitutto, Conte, come suo solito, farà molto affidamento sul pacchetto difensivo, che mai come quest’anno può offrire grandi garanzie, soprattutto grazie all’imminente arrivo di Diego Godin, che può fornire esperienza e carisma alla causa nerazzurra. Nonostante ciò, nel gioco di Conte hanno rivestito un’importanza fondamentale la presenza di David Luiz, impiegato talvolta come centrale di difesa e talvolta come mediano di centrocampo, e di Bonucci, il compito dei quali era quello di smistare palloni e dare l’avvio alla manovra quando Kanté o Pirlo erano marcati. In questo momento non sembra esserci a disposizione del tecnico un difensore con le caratteristiche tecniche del brasiliano e dell’italiano, anche se Conte potrebbe essere intenzionato ad affidare tale responsabilità a Stefan De Vrij, visto quindi come il centrale in grado di far ripartire l’azione dalle retrovie. In questo, forse Conte dovrà basare la costruzione della manovra non più dalla trequarti campo bensì dalla propria area di rigore, riprendendo un po’ il modo di iniziare l’azione tipico di Luciano Spalletti.

(ph: inter-alia.it)

Nella nuova Inter, con tutta probabilità, sarà Brozovic a doversi abbassare per ricevere palla e costruire la manovra, con Nainggolan che si troverà invece a svolgere il ruolo di incontrista. Il compito di quest’ultimo, per il quale Conte stravede già da anni, sarà quello di fornire muscoli e corsa alla mediana neroazzurra e il belga potrebbe dunque riscattare la stagione piuttosto deludente appena conclusa. Come lui anche Roberto Gagliardini, che dopo esser stato messo ai margini del progetto, avrebbe la possibilità di reinterpretare il ruolo nel quale si era messo in mostra a Bergamo con Gasperini. È però evidente che su di lui non si possa fare pieno affidamento, come anche su Borja Valero, Vecino e Joao Mario, i quali hanno dimostrato di non essere all’altezza di un club come l’Inter; di conseguenza, urge trovare un sostituto che possa affiancare Nainggolan e Brozovic e la scelta di Marotta di puntare forte su Barella pare più che mai giusta. Il cagliaritano è probabilmente l’unico in grado di offrire corsa e forza fisica, non mancando di tecnica e capacità di inserimento; ovviamente, come ormai succede negli ultimi anni quando si parla di talenti italiani, la trattativa è tutt'altro che di facile riuscita.



Gli esterni, invece, dovranno essere dei laterali in grado sia di offendere che difendere, che in fase di possesso supporteranno gli attaccanti posizionandosi in linea con essi, molto larghi e pronti a inserirsi in area in occasione di cross dal versante opposto. In fase di ripiego, invece, saranno chiamati ad allinearsi con i centrali per chiudere i possibili corridoi di passaggio. All’Inter Conte ritroverà Asamoah, da lui tanto voluto alla Juve, e con ogni pronostico sarà lui il titolare sulla sinistra (a meno che non venga sorprendentemente confermato Perisic), mentre a destra sembra mancare un giocatore che possa fornire velocità, tecnica, spirito di sacrificio e capacità di dribbling, dato che Cedric è tornato al Southampton e D’Ambrosio, oltre a non disporre di caratteristiche corrispondenti a quelle necessarie per tale ruolo, viene visto più come un’alternativa ai centrali; perciò urge un rinforzo sulla fascia destra, e forse la scelta migliore per rapporto qualità/prezzo sarebbe Thomas Meunier, terzino classe 1991 del PSG e della nazionale belga, che ha già dimostrato in passato grandi doti atletiche e di inserimento, molto apprezzate dal tecnico salentino; il costo potrebbe essere troppo alto per le risorse economiche interiste, così una mossa intelligente sarebbe l’acquisto di Valentino Lazaro dall’Hertha Berlino, dotato di buona gamba e di discreta fisicità, visti anche i suoi 180 cm.



In un periodo in cui Icardi sembra sempre più lontano da Milano diventa inevitabile dover cercare un partner d’attacco per Lautaro Martinez. Il suo nome sembra rispondere sempre più a quello di Edin Dzeko, fortemente voluto da Conte; questo passaggio incarna in tutto e per tutto la filosofia del tecnico leccese: un attaccante che non aspetta la palla, ma che favorisce e alimenta il gioco. Qualora, oltre al giocatore bosniaco, dovesse arrivare anche Romelu Lukaku, allora si potrebbe pensare a una coppia che induce a rifinire l’azione con un cross dalla fascia, così da sfruttare i 193 cm del bosniaco e i 190 del belga, oppure a sviluppare la manovra per vie centrali, con un attaccante che arretra a ricevere palla a centrocampo per poi allargarla sull’esterno o cercare verticalmente il partner. In questo contesto, e conoscendo il modo di interpretare il gioco di Conte, probabilmente Dzeko potrebbe essere più adatto a fare il centravanti "arretrato" e Lukaku quello avanzato. In caso arrivasse solo uno dei due, allora sarebbe con tutta probabilità Lautaro a dover svolgere il ruolo di seconda punta e a cercare il dialogo con il terminale.


Sembrano esserci tutti i presupposti per una grande stagione e per un ritorno del club nerazzurro a competere per i grandi obiettivi, dopo alcuni anni durante i quali non sono state soddisfatte le aspettative di società e tifosi.

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