Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

CUORE E TESTA, ROMA IN VETTA




di G.Azzaro



Dieci e mezza, Ponte Milvio. Le strade sono gia' piene e colorate di giallorosso. La Sud e' pronta ad abbracciare calorosa come sempre i propri beniamini. La Lupa arriva allo stadio, ferita di una sconfitta che rimarra' per sempre, quel 26 maggio 2013, inizio e fine della storia della SS Lazio. Il boato si fa sempre piu' grande.I 30.000 giallorossi dell'Olimpico sembrano invocare
la battaglia proprio come duemila anni fa facevano gli spettatori romani al Colosseo. Stavolta gli undici in campo sono dei veri gladiatori, lo si vede dallo sguardo, la fierezza e la concentrazione, aspetti che mai si erano notati negli ultimi anni. E' il segno che e' giunta l'ora di dimostrare al mondo che cos'e' Roma.

La scenografia giallorossa tuona "il mio nome e' il simbolo della tua eterna sconfitta", quasi a ribadire le dichiarazioni sentenziose di Rudi Garcia, "Il derby non si gioca, si vince", che tanto avevano infiammato una piazza cosi' mutevole come Roma. La partita nella prima frazione e' noiosa, nervosa e con pochissime occasioni, la solita gabbia mentale che tanto piace ai biancocelesti. Ma agli albori del secondo tempo, quel francese dagli occhi blu seduto in panchina con l'aria da attore consumato, getta nella mischia il talentino Ljaic, sfrontato e decisivo, che di fatto spacca la partita. I giallorossi trovano maggiore movimento al limite dell'area, liberando di fatto maggiormente le fasce, con Maicon e Balzaretti frecce velenosissime nell'arco di un ispirato e immenso Capitano. La Lazio rimane accerchiata dal gioco della Roma fino ad arrivare al sospirato e meritato vantaggio, un sinistro al volo di Balzaretti pochi minuti prima finito sul palo, che sprigiona lacrime di sacrificio e dedizione al lavoro.

C'e' anche tempo per il consueto cartellino rosso da derby: Dias dopo soli 5 minuti dalla sua entrata in campo alza troppo il gomito su Totti da ultimo uomo e lascia i suoi in 10 che, pur frastornati dalle continue folate della Roma, al 91' regalano la palla del pari ad Ederson che se la fa soffiare da un monumentale De Rossi. Ma la Lupa non e' ancora sazia. E il serbo Ljaic conquista un calcio di rigore che nonostante le gerarchie prestabilite, chiede di battere. Lo spogliaotio gli e lo concede, sono lontani i tempi in cui Osvaldo lo soffiava al Capitano: stavolta Marchetti a differenza di Romero viene spiazzato, e' 2-0, apoteosi Roma. Gioco in nettissima crescita, spogliaotio rigenerato, mentalita' totalmente stravolta, quale sara' il risultato? Per ora godiamoci il momento: con cuore e testa la Roma e' in vetta.







LE PAGELLE:




De Sanctis -6- Parla molto con i compagni. Tra le sue parole dovrebbe inserire un grazie grande cosi', per le occasioni sventate.

Balzaretti -7,5- Corri, esulta, gioisci, Balza. Dopo le tante prestazioni negative, finalmente il premio ad un grande professionista.

Castan -6,5- Regge l'urto di Klose nella prima frazione, poi se lo fa scappare e per poco non finisce male. Una piccolissima macchia.

Benatia -7- Vince ogni contrasto, anticipa sempre, legge bene l'azione. Manda anche fuori tempo Cana che si incolla due fotografi. Eccezionale.

Maicon -7,5- Quando dice qualcosa tutti stanno sull'attenti. E' un giocatore pazzesco, continuo pericolo dalla parte di Konko. Ciclonico.

Strootman -7,5- Quanto era importante prendere un giocatore cosi'? Reupera una miriade di palloni, generoso sul rigore.

De Rossi -8- E' finalmente il giocatore che si vede con la nazionale. Salva la partita. Bello il gesto rivolto alla Nord. Monumentale.

Pjanic -7- Ordina, verticalizza, contrasta. Prima la voce del verbo contrastare non la conosceva, ora con Garcia e' un abitudine.

Totti -8- A 37 anni suonati e' ancora decisivo e fulcro del gioco di una squadra che puo' diventare grande. Totti e' finito...nella storia.

Florenzi -5,5-Nervoso, si dimostra poco utile alla causa. Lo sente troppo.

Gervinho -6- Clamorosi alcuni errori sotto porta, negli ultimi 20 minuti la sua velocita' sfianca l'avversario.

Ljaic -7,5- E' lui il simbolo della confusione organizzata di Rudi Garcia. Crea movimento, occasioni, voglia di guardare la Roma. Rigore meritato.

Rudi Garcia -9- Il rapporto con la squadra stretto come Mourinho, la psicologia di Spalletti, il pugno di ferro di Capello, i cambi azzeccati di Ancelotti. Serve altro?

Popolari

La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

Sull'addio di Marekiaro Hamsik

| rio_alve | La letteratura romantica ha già visto scrivere pagine e pagine sugli addii tra amati. Stazioni ferroviarie con immancabili e ottocenteschi sibili di vapore, porti del nord Europa con grandi transatlantici e poi fermate d’autobus, ascensori, pianerottoli e traslochi. La nostra storia invece parte da un campo di calcio e dal suo epilogo: Marek Hamsik non è più un giocatore del Napoli.