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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Diluvio stellare e Maledetta Danimarca

| Giovanni Azzaro |

















Ogni volta che Madama varca la soglia danese, sembra quasi che la celebre statua della sirenetta sita nella capitale si animi per dar vita al suo canto soave e malefico, tanto malefico da far impattare per la seconda edizione di Champions consecutiva l'undici bianconero contro un avversario modesto, stavolta il Copenaghen. I padroni di casa si organizzano e cercano di giocare un match fotocopia rispetto a quello svolto un anno fa dai connazionali del Nordsjaelland: trincea a centrocampo per ripartenze fulminanti con l'obiettivo di conquistare palle inattive. I bianconeri nella prima frazione sono non pervenuti fino alla rete di Jorgensen, una ribattuta pasticciata da Ogbonna, che scuote gli ospiti fino a creare occasioni limpidissime sprecate da Chiellini e un deludente Pogba, oltre che grazie ad un eroico Wiland, svedese di nascita, da oggi probabilmente danese d'adozione per meriti sportivi.Nella seconda frazione cambia la musica: Wiland e' prodigioso nell'uno contro uno su Tevez , ma nulla puo' davanti al destro ravvicinato di Quagliarella, che sembra aver finalmente scacciato i fantasmi della sua Juve. La banda Conte inizia a macinare gioco e appare molto piu' intraprendente dando vita a un assalto stile Fort Apache, ma l'argentino si fa fermare altre due volte da Wiland, monumentale anche su Giovinco. Il match si chiude con un unico vincitore, l'orgoglio dei danesi che, misto alla sonora vittoria del Real Madrid per 6-1 a Istanbul contro il ben piu' quotato Galatasaray, non puo' che destare grande preoccupazione in casa Juve. Nelle altre gare del martedi' spiccano le vittorie a valanga di City (3-0 a Plzen), Bayern (3-0 all'Allianz contro il Cska), Psg (4-1 ad Atene) e lo United(che strapazza 4-2 il Bayer Leverkusen all'Old Trafford).




Vola alto, altissimo, anche il Napoli, il Napoli delle scommesse, del progetto, della voglia di tornare in alto, il Napoli di quello scugnizzo che appena entrato nella societa' vedeva la prima squadra in C e ora invece, piu forte e scaltro di prima, se la carica sulle spalle e la trascina alla vittoria contro il Borussia vice-campione d'Europa dei mostri sacri Lewandowski e Hummels. Quello scugnizzo risponde al nome di Lorenzo Insigne, autore della splendida rete del 2-0 su punizione e di una prova maiuscola. A sbloccare ci aveva pensato il solito Pipita Higuain, una torsione di testa che infiamma il San Paolo, gia' dimentico di Cavani e delle mille e una notte vissute con lui, e infiamma anche la rabbia di Jurgen Klopp, imbestialitosi con il quarto uomo per aver fatto ritardare il ritorno in campo di Subotic. Quando scocca il 45' il Napoli vede gia' l'orizzonte di una vittoria storica: gialloneri in 10 (Weidenfeller espulso per mani fuori-area) e Klopp allontanto dalla panchina per proteste. Nella seconda frazione, sotto una pioggia battente ma dal sapore dolcissimo, i ragazzi di Benitez ribadiscono il vantaggio e possono anche dilagare ma il Borussia e' ancora vivo e lo dimostrano la traversa di Aubameyang, entrato per uno spento Lewandowski, e l'autorete all'88 di Zuniga, che riapre sorprendentemente una partita chiusa, poi a doppia mandata dalla parata monumentale di Reina su Reus, salutata da uno stadio trionfante, in risposta a tutti quelli che dicevano che il portiere e' il problema della squadra. Questo Napoli e' completo in tutti i reparti, e fa davvero paura.


A San Siro il Milan con una grande dose di fortuna e sofferenza supera per 2-0 il Celtic. Decisiva sulla prima rete una deviazione di Aguirre, facile il raddoppio di Muntari. Poco gioco, vittoria demeritata contro una squadra scarsa, confusione fra i reparti: il primo a schiarirsi le idee deve essere Allegri.

Negli altri match Arsenal corsaro sul Marsiglia (1-2), Schalke corazzata in casa contro la Steaua (3-0), Messi-Ajax 3-0 piu' Pique. Il Chelsea cede 1-2 allo Stamford Bridge col Basilea. Caro Mou, con tutta questa tua presunzione, piu' di definirti Happy One, dovresti definirti "The arrogant One", non credi?

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