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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Serie A, il botto di fine anno


di Paolo Brescia

Il botto, il bombone, è arrivato. Gli squilli delle big, il tonfo della capolista. Buon Natale, si, ma a gennaio cambia tutto. Tutto riaperto. Se l'Inter fosse andata a 39 punti, il verdetto non era certo scritto e definitivo, ma così, a +1, +3, +4 sulle altre, non c'è dominio, non c'è padrone. Cambia l'aspettativa, si rinnova lo spettacolo. Che bello farsi gli auguri così.

Ottima Lazio, va detto. La squadra di Pioli si rialza in classifica, aiuta le nemiche e i cugini, dimostra piglio e combattività, rinsaldando la panchina del mister. Candreva quando vuole è decisivo.
Rivedibile l'Inter, sul profilo tecnico ma soprattutto sul piano mentale. L'ansia di vincere ha prevalso, ma con pochissima fame e testa. Certo che alla fine la vetta è una notiziona, ma poteva essere molto più ampio il distacco. Insomma, sconfitta proprio nel momento sbagliato. Melo è indecente, non dovrebbe trovare spazio in Serie A. Decisivo in negativo, sull'1-1 i nerazzurri erano in controllo e a quel punto un pareggio non era da buttare.


C'è chi butta i punti, chi  i cappotti. Vincono, non fallendo ma soffrendo un po', Napoli-Fiorentina e Juve. Rieccole, nel trenino delle big. La Juve torna con la settima sinfonia, infallibile. Anche se, a Modena, Allegri si aspettava meno sofferenza. Fantastico Mandzukic, decisivo Pogba. Poi l'ansia finale (Di Gaudio sciupa il 3-3 Carpi). Allegri si scalda e poi dice che non sempre ci vuole calma. Verità.
Anche Sarri è sempre teso. Sul 1-3 al rigore sbagliato da Hamsik non le ha mandate a dire: si rilassi pure, il Napoli sta asfaltando ogni record. E Higuain è un mostro.
"Record 35" anche per la Viola di Sousa, che regola il Chievo: Kalinic devastante, nel 2016 la prova delle big sarà d'obbligo per questa squadra, che di certo non ambisce al titolo. Ma trovarsi a -1 a gennaio è un ottimo segnale in chiave Champions.

Inaspettatamente, c'è anche la Roma. Non col gioco, coi punti. A gennaio urge un cambio, anche se Garcia sarà sicuramente confermato, viste le difficoltà dirigenziali nel valutare con criterio. Il francese ha ricevuto l'appoggio della squadra, non del pubblico. Olimpico che è tornato per qualche minuto a spingere la squadra, per l'amore che lega la gente alla maglia, non di certo a questa situazione. Il coro, infatti, sulle note di Pappalardo parla di "ricominciare": pochi hanno capito il vero senso delle grida. Al di la di tutto, comunque, potrebbe ricominciare un 2016 migliore dell'anno terminato, anche per la Roma. Fare peggio, forse, è difficile.
Più staccate ma lodevoli Milan(netta imposizione al Matusa, non più fortino: 2-4) ed Empoli(striscia positiva record, Giampaolo fantastico, big Mac unico). Dietro respiro Udinese e Samp. Profondo rosso per Genoa, Verona e Palermo.

Auguri di buon Natale!! A presto!

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