| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Luca Gregorio |
Juventus voto 9: un'armata quasi invincibile. 47 risultati utili in campionato, 13 giocatori diversi a segno, miglior attacco e miglior difesa. E' vero, la squadra gioca meno bene dello scorso anno e sembra avere meno voracità agonistica, ma continua a vincere e lo fa con molta più sicurezza, pazienza e autorità. Nessuno in Italia ha una profondità della rosa come quella dei bianconeri. E quando tornerà Conte in panchina la Juve ne trarrà ulteriori benefici. RULLO COMPRESSORE
Napoli voto 8: finalmente pronto per lottare per le prime due posizioni, Mazzarri ha trasferito alla sua squadra una mentalità vincente e anche l'importante idea di essere continui nei risultati. Compattezza, rigore tattico e qualche tocco di imprevedibilità sono le grandi armi a disposizione degli azzurri, la cui unica pecca è aver fallito lo scontro-diretto di Torino. Un solo tiro in porta in 90 minuti, e per di più su punizione, e pallino del gioco sempre in mano agli avversari. Il gap, per il momento, c'è ancora, ma i meriti sono tanti e fanno ben sperare. MATURO
Lazio voto 8,5: merita più del Napoli perchè nessuno avrebbe scommesso su questo rendimento della squadra di Petkovic e, soprattutto, perchè gioca un calcio esteticamente frizzante, bello e convincente. Uomini giusti nei reparti giusti, campioni ritrovati come Hernanes che fanno la differenza e la sensazione che questa squadra, oltre a divertire, si diverta lei stessa. E i risultati sono lampanti. SCINTILLANTE
Inter voto 7,5: un voto che per gran parte va ascritto a Stramaccioni, leader in panchina abbastanza sottovalutato e che molti davano per spacciato dopo poche partite. E invece i meriti sono molteplici: ha ridato organizzazione tattica alla squadra, ha rimotivato i senatori, ha scacciato le paure dello scorso anno e, merito maggiore, per ora ha saputo tenere a bada Cassano, esaltandone numeri, qualità e vena realizzativa. Obiettivamente è dura pensare che possa lottare per lo scudetto, ma sta portando verve al campionato. FENICE
Roma voto 6,5: in estate dall'ambiente giallorosso era quasi trapelata la sensazione che si potesse lottare per lo scudetto. La realtà, invece, ha riportato tutti coi piedi per terra perchè le squadre di Zeman manifestano i soliti, atavici limiti. Luccicano le prove di san Siro e Marassi, ma quei bagliori accecanti stridono in confronto ai disastri e alle figuracce combinate contro Catania, Bologna, Sampdoria e Juventus. Mezzo voto in più per il successo splendente e in rimonta ottenuto col Genoa, ma il -8 dalla vetta parla da solo. ENIGMATICA
Milan voto 4: ok le partenze di campioni e senatori, ma se in un capionato modesto e mediocre come quello italiano attuale fai 7 punti in 8 partite e con un calendario normale, qualcosa di profondamente grave deve esserci per forza. Il problema non è solo Allegri e le colpe sono molteplici, ma un minimo di orgoglio e voglia di reagire ancora non è emerso in modo convincente dallo spogliatoio rossonero. Il tempo passa e il piatto piange. SGRETOLATO