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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Il Milan va, ora tutti a Barcellona!



di G.Azzaro
"Luci a San Siro di quella sera, che c'è di strano siamo stati tutti là" recitava Vecchioni
trent'anni fa, quando nel Milan giocava Gianni Rivera. Ieri sera eravamo veramente tutti là,
anche se tra i rossoneri non c'era nessun giocatore di particolare spicco, ma un insieme
diabolico che ha fatto scendere dall'astronave sulla terra gli alieni blaugrana. Il miracolo
del Diavolo. No, non è un ossimoro, ma ciò che si auspicava il presidente Berlusconi, ancora
una volta fortunato, stavolta nell'essersi tenuto stretto Allegri nonostante i risultati
altalenanti in campionato. I rossoneri sono scesi in campo con il giusto approccio, mettendo
in atto una gara ordinata, senza alcuna gabbia sul pluripallone d'Oro Messi, dalla quale
sarebbe inevitabilmente uscito. Invece con un centrocampo attento sul gioco blaugrana fra le
linee il Diavolo è riuscito ad annientare l'avversario, con un Abbiati spettatore non pagante,
sudato più per la tensione che per l'impegno effettivo. Nel primo tempo ripartenze rossonere
poco incisive, blaugrana padroni del campo ma inefficaci. Nel secondo gli uomini di Villanova
non oltrepassano l'area di rigore milanista e gli Allegri's compiono l'impresa: prima Boateng
e poi Muntari siglano un 2-0 molto difficile da recuperare. Festa finale e vera libidine per
i tifosi. Ma è meglio non esultare troppo presto: il Barca in casa può battere chiunque con
enorme scarto.
Nella stessa serata il Galatasaray di Drogba e Snejder impatta in casa con uno Schalke che in
coppa si trasforma per 1-1, rete straordinaria di Yilmaz per i turchi, a cui risponde Jones.
Al Dragao invece il Porto batte il Malaga con un secco 1-0, grazie a un'intuizione di un
immenso Moutinho (sarà il caso di portare in Italia questo rinvigorito vecchietto?)rinviando
il discorso qualificazione al ritorno alla Rosaleda. Martedì è stato il turno di Arsenal-
Bayern.Da un lato Arsène Wenger, dall'altro Jupp Heynckes. Il nome del primo già aveva lasciato
presagire il suo destino, lo stesso destino che lo ha portato ad allenare l'Arsenal per 16
anni, e ora, forse, ad abbandonarlo prima di diventare maggiorenne. Jupp invece è l'emblema
del calcio tedesco: ordinato, veloce, determinato, vorace. Il "lampadina", chiamato così
perchè si accende nelle fasi focose dei match, ha la grande occasione di avviarsi alla
pensione lasciando il testimone a un nuovo "projecto" made by Guardiola con la pesante eredità
di una Coppa dalle grandi orecchie in più. Il Bayern è una delle favorite, e la prova di forza
all'Emirates, passeggiando sulle macerie di un Arsenal inesistente, non fa altro che dare
credito a una squadra che sembra aver raggiunto la piena maturità, chiudendo di fatto il match
dopo un tempo (Kroos,Muller), e ribadendosi con freddezza nel secondo (Mandzukic) dopo un
insolito errore di Neuer di cui l'ex Podolski ha approfittato appieno. "La qualificazione è
andata" ha detto l'allenatore dei Gunners a fine partita. Forse che anche la sua panchina se
ne sia andata con lei?

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