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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Inter da sola, Roma e Provincia inseguono

di Paolo Brescia

Mi perdoneranno i lettori una eventuale mancanza di lucidità: certe finali, si sa, lasciano il segno. Una vera e propria veglia, questa notte, ha tenuto incollati allo schermo molti appassionati di tennis: l'ha spuntata Djokovic 64 57 64 64, un match infinito...e il sonno si fa sentire!

Veniamo al calcio, veniamo al derby. Una delle stracittadine milanesi più sentite di sempre, con il record assoluto di incassi(3.1 mln), con un equilibrio finalmente al rialzo. Molti i segnali positivi da entrambe, anche se il campo ha premiato l'Inter. Il lavoro è effettivamente lungo su entrambi i fronti, i mister non hanno di certo fatto salti di gioia, ma si è vista una solidità rara, e soprattutto idee e schemi di gioco. Forse hanno deluso quelli da cui ci si aspettava di più, come Bacca, ma ciò potrebbe essere utile per rimettere in discussione il ruolo di Balotelli nel Milan. Ieri la voglia di SuperMario era alle stelle, ed è stato una spina nel fianco dei nerazzurri. Abbiamo apprezzato sia la potenza di Guarin, risorsa sempre nuova per Mancini, sia la fisicità di Kongdobia, ad oggi poco in luce, ma davvero potente. Ora, individuata la strada, bisogna percorrerla, senza gli intoppi dei "pareggini" che potrebbero sorgere nel corso dell'anno, fatalmente.

Pareggini che il Napoli ci sta abituando a vedere, con buona pace dei tifosi partenopei che continuano a riempire gli stadi di provincia. Stesso copione, l'Empoli ha giocato da Napoli, il Napoli non ha giocato da niente. Attacco episodico, difesa inguardabile. Errori inaccettabili per un top club, e se è vero che il campionato è lunghissimo, viene da chiedersi se i sostenitori degli Azzurri avranno la pazienza di sopportare continue rimonte e capovolgimento di risultato senza scaldarsi...

Si, il sostegno del pubblico amico conta, e tanto. Lo sanno bene le due big appaiate a 6 punti, Lazio e Fiorentina, unite dal destino comune di sembrare solide solo in casa, cambiando volto in trasferta. In clima acceso, la Lazio controlla l'Udinese e presenta Matri(X2!), classica punta "segnodafermo", proprio quello che ci vuole ai biancocelesti. Anche qui, il gioco, il bel gioco, è un miraggio. A Firenze forze manca più concretezza, ma già 60 e più minuti di Rossi sono iniezione di fiducia enorme. Davanti la scelta di Sousa è enorme, beato lui. E son tutti bravi. Dietro c'è molta strada da fare, ma per me la Fiorentina è una squadra da vertice, il talento è indiscutibile.

Il talento è indiscutibile anche in casa Juve, ma qualcosa non gira. I bianconeri non sanno èiù vincere? No, la frase è azzardata. Resta però, quando sei obbligato ai 3 punti e non arrivi all'obiettivo, la certezza-amara-di un fattore che non funziona più: la lucidità, la cattiveria, la sfrontatezza, insomma la "Juventite", una sindrome che i Tevez, i Pirlo avevano contratto, e che i Pogba, i Mandzukic, quest'anno sembrano non voler accettare. Si accendono anche gli animi, non sono abituati i tifosi bianconeri a perdere, buon per loro. Però, la riconoscenza dovrebbe essere alla base di un sano rapporto tifoso-squadra. La Juve ha dato praticamente tutto in meno di un lustro, ora si devono semplicemente riordinare le idee e ripartire, con meno ansia e più gioco.

Più gioco lo invocano anche a Roma, in previsione di una certa gara interna contro il Barça, già padrone della Liga. Ovviamente, non vedremo la Roma risparmiatrice di Frosinone, davvero a due facce tra primo e secondo tempo. I ciociari hanno sperato e lottato, la Roma ha prevalso forse con fortuna, ma le partite si vincono, intanto, poi viene il commento e l'analisi tecnica.. Qui indivudiamo la differenza con la Juve, quest'anno, a sole 3 giornate dall'inizio. In gol Falque e Iturbe, due attaccanti(terzo gol consecutivo delle punte): finalmente la Roma è equilibrata in campo!


Dietro l'Inter capolista, Roma...e provincia: Chievo, Torino(ottimo e reattivo a Verona), Palermo(non lucidissimo contro un mitico Carpi) e Sassuolo, che con Berardi out ha trovato in F.Flores lo sfondamento.
Aspettando Samp-Bologna stasera(rinviata per pioggia), siamo pronti ad entrare in una settimana tutta europea, con 5 sfide top per le nostre...è solo il primo turno, ma l'Europa non aspetta!

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