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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Messi-divinità, nessuno come lui. Due provocazioni


di PB

Messi, fantasticamente Messi.
Il fantastico marziano argentino-blaugrana, torna a vincere il Pallone d'oro, ed entra nella storia. Il premio, ormai sotto l'egida della FIFA e ribattezzato Ballon d'Or per la sua origine francese (fino a pochi anni fa era un riconoscimento esclusivo della rivista France Football), vedeva in nomination anche Cristiano Ronaldo e Neymar, ma è stato il fuoriclasse argentino a spuntarla con 41.3% dei voti (secondo il portoghese con il 27.7% e terzo il brasiliano con il 7.8% delle preferenze) dopo aver già trionfato nel 2009, 2010, 2011 e 2012. Messi torna dunque ufficialmente ad essere il miglior giocatore del mondo, quantomeno per l'anno solare 2015, dopo due anni di dominio di Ronaldo.

Prima provocazione...i criteri di scelta del premio sono validi e indiscutibili, chiaro. Ma il Neymar che da ottobre si è preso in mano il Barcellona, acquisendo una leadership paurosa, non merita di più? E Suarez dov'è? Ronaldo quest'anno è stato l'uomo dalle 57 reti in 57 gare, ma- stringendo- tra Club e Nazionale, cosa ha concluso? Non è stato più determinante Lewandoski? Tevez (prima parte del 2015)? Così si rischia di non sapere cambiare mai la rosa dei 3...e alla fine Leo è l'ovvio vincitore...

Scelto anche il Team of the year:

Manuel Neuer (Bayern Monaco), in difesa Dani Alves (Barcellona), Thiago Silva (PSG), Sergio Ramos(Real Madrid), Marcelo (Real Madrid), a centrocampo Andrès Iniesta (Barcellona), Paul Pogba (Juventus), Luka Modric (Real Madrid), e in attacco appunto Messi e Neymar (Barcellona) oltre a Cristiano Ronaldo (Real Madrid). 
Anche qui: Suarez? Chiaro che poi si tratterebbe di escludere i marziani...ma..
Alaba a centrocampo? O Robben? Fa piacere vedere Pogba, segno di una Juve al top, ma ci si aspettava qualche riferimento magari più italiano per esempio al genio Pirlo...o Verratti. Gli sponsor, evidentemente, hanno stilato anche quest'anno la loro top 11. 

Non ce l'ha fatta invece a vincere il premio per il più bel gol dell'anno (FIFA Puskas Award) il romanista Alessandro Florenzi, candidato per la sua rete segnata da centrocampo in Champions League contro il Barcellona. Il riconoscimento è stato infatti assegnato al brasiliano Wendell Lira del Goianesia, a segno con una fantastica rovesciata nel marzo 2015 contro l'Atletico Goianense. Il più improbabile dei vincitori si è sciolto in lacrime sul palco di Zurigo al momento della premiazione.
E siccome sono in vena di far polemica: Florenzi forse poteva vincere, dato il gol da favola pura, ma Messi, qui, era assolutamente il top. Questa votazione, però, era la più democratica, in quanto effettuata online e quindi insindacabile.

Ci lasciamo così, con un epico Neuer: 


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