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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

El Cholo Simeone in Paradiso!

di G.Azzaro

LA NOTTE DELLE STELLE CHE TRAMONTANO

Un nuovo cielo, mai cosi lucente, si pone maestoso come sfondo delle notti piu belle, le notti di Champions. Mai erano mancate all'appello negli ultimi sei anni le stelle blaugrana, ma se a dargli il cambio e il miracolo dei colchoneros, allora sara tempo di applaudire i ragazzi terribili di Simeone che contro ogni pronostico si sono guadagnati i tanto agognati posti in piedi in paradiso. Ci mette solo cinque minuti il Calderon a scoppiare di gioia: e Koke il nome gridato all'unisono, poi solo urla confuse per le tante occasioni sprecate sventate dai legni provvidenziali della porta difesa da Pinto. Sul banco degli imputati il Tata Martino che non e riuscito ancora a dare un'impronta alla squadra, apparsa logora e mai cosi poco affamata di vittorie, l'esatto opposto degli avversari, tonici e attentissimi nell'azione di pressing asfissiante durata 90'. Il gap da colmare tra le due squadre sta nella figura dell'allenatore: il Cholo autoritario e vero leader, il Tata succube di uno spogliatoio di senatori.
Paese che vai, capro espiatorio che trovi. Non e facile avere sulle spalle l'eredita di 25 anni di successi ininterrotti, come non e facile sostituire una delle figure piu eminenti del calcio mondiale degli ultimi decenni. Fatto sta che a Manchester, nonostante la sfida contro il Bayern degli extraterrestri fosse proibitiva, tutti puntano il dito contro Moyes, che fa spallucce e prende tempo, gli basterebbe una finestra di mercato, dove con un investimento consistente e doveroso svecchiare la squadra e costruire su basi di roccia, dato che il castello di sabbia e gia stato demolito, prima recitando un magro settimo posto, poi proseguendo con un copione che decreta la scomparsa dei Red Devils dalle migliori quattro d'Europa.


Ma i soldi di per se non fanno la felicita, e nemmeno le vittorie se e per questo: lo sanno bene a Parigi che dopo aver messo un giocattolo perfetto in mano a chi non sa nemmeno dove sta il tasto d'accensione si mangiano le mani e anche il turbante, orfani di uno Zlatan imbestialito e di quel quadricipite che se non si fosse lesionato avrebbe fatto coppia a Stamford Bridge con un Matador Cavani ancora in ombra, infedele alla promessa di vendicare la sconfitta partenopea di 2 anni fa, e forse sarebbe stata tutta un'altra storia. Un Mou mai cosi modesto -sta bene? urge una tac- pianifica da vero stratega la remuntada, e, aiutato dalla fortuna, rispolvera Demba Ba, il cannone piu sottovalutato dell'arsenale blues,che con un puntuale inserimento fissa il 2-0 e fa correre lo Special One verso i suoi prodi guerrieri ad esplodere di felicita.
Di emozioni ce ne sono state tante anche al Westfalenstadion dove il Borussia si e confermata la squadra dell'orgoglio e del coraggio, e dopo un primo tempo dove prima Weidenfeller tiene in gioco il discorso qualificazione, poi Reus fa la voce grossa anche gli investimenti da decine di milioni dei galacticos tremano come foglie al vento, pressati da un tifo incessante e da una squadra che nonostante abbia perso numerosi elementi di valore si e dimostrata temibilissima, infrangendo le proprie speranze di qualificazione prima sul palo, poi a piu riprese sui guantoni di Casillas. Klopp applaude la sua squadra e consola tutti quelli che ci avevano creduto: Mister Carletto forse ha una squadra piu talentuosa, ma la banda Klopp ancora una volta si e dimostrata un gruppo di veri uomini impavidi, ed e forse proprio questo il bello del calcio.

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