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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Il canto del Papero

| Francesco Lalopa |

Alexandre Pato può rientrare in quella speciale categoria di atleti che hanno fatto intravedere un potenziale pazzesco, a tratti devastante, ma che a causa degli infortuni hanno perso la possibilità di potersi consacrare tra i più grandi. In questo particolare gruppo gli fanno compagnia, tra i tanti, un certo Brandon Roy, ex cestista NBA che a causa degli infortuni alle ginocchia ha dovuto appendere le scarpette al chiodo con largo anticipo e Michael Owen, il "golden boy".


Nato nel 1989 a Pato Branco in Brasile, Alexandre Pato ha fatto tutta la trafila delle giovanili nell'Internacional de Porto Alegre prima di passare nell'estate del 2007 al Milan. Ed è stato proprio a Milano che il "Papero" ha dato dimostrazione di tutte le sue qualità: una punta completa, capace di colpire in qualsiasi modo la porta avversaria, che fosse di destro o di sinistro, di testa o dopo aver saltato gli avversari in velocità o col suo dribbling, insomma un vero e proprio incubo per le difese. 
Paragonato in Brasile a Ronaldo O'Fenomeno, condivide con lui probabilmente la peggiore delle caratteristiche, cioè la capacità di essere vittima di numerosi problemi fisici, che proprio dalla stagione 2010/2011 hanno iniziato a limitarne la crescita, anche a causa di un errato lavoro di potenziamento muscolare poichè spesso si cerca di irrobustire i calciatori in modo tale da renderli più resistenti ai contrasti, fino alla definitiva cessione nel 2013. 

Volto da ragazzino ma personalità da veterano ed una tecnica paurosa a fare da contorno

Ed è proprio in Brasile che la sua carriera ricomincia, non con la maglia dell'Internacional, squadra in cui è cresciuto ma con quelle di Corinthians e San Paolo, con cui torna a giocare e a segnare con una regolarità che non gli apparteneva più da tempo fino a quando Chelsea e Villareal decidono di concedergli una seconda possibilità. 

La Liga poteva essere l'habitat ideale per far tornare Pato quello di un tempo: un calcio che lascia grande spazio alla tecnica e all'estro dei suoi interpreti avrebbe dato l'occasione all'ex rossonero di poter mostrare tutte le sue qualità sia nello stretto che con grandi porzioni di campo, rilanciando di fatto una carriera ormai in bilico. 
Nonostante i 6 gol, il primo dei quali contro il Monaco ai Preliminari di Champions ed i 4 assist anche questa avventura è finita in modo prematuro: una scommessa della dirigenza del Villareal si è trasformata in una plusvalenza, col giocatore che ha fatto i bagagli ed è stato ceduto in Cina durante il recente mercato invernale, decretando de facto la "fine" della sua carriera alla "veneranda" età di 27 anni.

Quella che poteva essere una grande storia di calcio, per Pato si è trasformata in un lungo peregrinare da un club all'altro, alla ricerca di una società che credesse in lui, come accaduto a Radamel Falcao, un altro che la porta la vede parecchio. Abbiamo perso così uno dei talenti più cristallini mai visti ad un'età in cui si è praticamente al massimo della propria vita sportiva e che ricorderemo grazie alle gesta che hanno incantato i tifosi di mezza europa. 


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