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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Italia forza tre

| Paolo Brescia |

Dalle ultime amministrative l'Italia esce divisa in tre blocchi. Ma dalle ultime settimane l'Italia calcistica conta su tre interessanti prospettive. Ed è di queste che vogliamo parlare. L'Under20 terza ai Mondiali, l'Under 21 impegnata con gli Europei, Ventura alle prese con il pre-Russia.

Partiamo dai piccolini. Ormai sono 5 anni quasi che Eviani sforna e amalgama i giovani delle Primavere italiane. Si sentono i tanti anni di lavoro in un ambiente che- paradossalmente - lavora con calma e in continuo crescendo. I mondiali appena trascorsi non solo hanno messo in luce alcuni singoli, da Plizzari, anche se per solo un match, a Orsolini (capocannoniere), ma hanno dato una spinta forte di pubblico e di ribalta mediatica a tutta la squadra. Se mezzo milione di persone ha visto la sofferta semifinale con gli Inglesi poi campioni, un motivo ci sarà. Ed è sicuramente l'aspetto di freschezza quello che meglio ha rappresentato i nostri. L'allegria di chi fa le cose semplici, ma bene. E poi l'ossatura di indubbia qualità, nonostante l'acerba età. 

Un percorso bellissimo quello di Orsolini e compagni, che sono riusciti a sopperire alle assenze e agli imprevisti, venendo sconfitti solo da un Inghilterra nettamente più forte. Un risultato che fa ben sperare per il futuro e per l'evoluzione del nostro vivaio, vista anche la possibilità di far bene con l'Under 21 che punta alla finale nell'Europeo di Polonia, che partirà fra qualche giorno.

L'Under, appunto. Venerdì è il giorno: parte l'Europeo in Polonia e senza esagerare pare evidente ai più che abbiamo a disposizione la rosa più forte degli ultimi 20 anni Azzurri. Un Europeo cortissimo, a dodici, che ci vedrà costretti a considerare ogni match una finale. 18, 21 e 24 giugno le date di queste finali, poi sarà subito semifinale. Vincerlo resta un impresa, fare bene un dovere con i ragazzi di Di Biagio mai così compatti e amici. Squadra in tutto e per tutto.

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Come è squadra, d'altronde, la nostra Italia maggiore. Unitissima, e basta rivedersi le esultanze ai 5 gol contro il Liechtenstein, e compatta. Ora con 18 reti all'attivo e un sogno forse impossibile: battere la Spagna a settembre e prendersi un primo posto maestoso nel girone G, quel gruppo che ci ha lasciato tanta strada con Nazionali oggettivamente facilissime (anche se Albania e Israele qualche cosa da dire la hanno, e la Macedonia stava per restarci indigesta) ma che ci ha "condannato" ai play off praticamente prima di iniziare, con la Spagna a dar fastidio. Da noi è andata "benino", con l'1-1 di Torino. Ora tocca vincere lì, o pareggiare di nuovo, sperando poi in affondi come quello di ieri sera, magari continuando a non subire gol. Ne abbiamo presi 4, loro 3, ne abbiamo fatti 18, loro 21. Fare lo spareggio non è un impedimento grandissimo, ma dare un segnale costringendo i campionissimi a farlo sarebbe l'alternativa preziosa. Anche qui, l'utopia non è campata per aria: parla la qualità, di gruppo e dei singoli. Attacco strepitoso e difesa ben chiusa. Buona sostanza a centrocampo, ed estro sugli esterni (Insigne al top). 

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Le tre Italie ci portano avanti. 

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