Passa ai contenuti principali

Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Eurosfidanti: Borussia Dortmund e Ludogorets

| Lele Aglietti |

I rossoneri dai bulgari del Ludogorets, la Dea al Westfalenstadion di Dortmund.
Un sorteggio, quello di Nyon, che se in parte porta più gioie a Gattuso che a Gasperini, allo stesso tempo ci fa pensare che a Ringhio non sarebbe dispiaciuto poi così tanto tornare, dodici anni dopo, nel luogo di un memorabile Germania-Italia 0-2.  Ma spalle al passato.




MILAN: LUDOGORETS



All'orizzonte, per il nuovo Milan di Gattuso, si presenta l'attuale capolista della Parva Liga, il primo campionato bulgaro. 
Quello del Ludogorets è un profilo oltremodo interessante, soprattutto se si va ad analizzare lo 'score' che la squadra sta riscontrando in questa stagione.
Infatti la formazione bulgara, fin dagli inizi, ha messo in mostra una sorprendente solidità che gli ha permesso perfino di mantenere l'imbattibilità per un periodo di circa tre mesi (tra agosto e novembre) tra campionato, coppa nazionale ed esibizioni in campo europeo. 
La squadra con sede a Razgrad, nel nord della Bulgaria, è una formazione che non ama coprirsi, piuttosto predilige la fase offensiva: da inizio stagione i bulgari nei primi tempi, tra match di campionato e uscite in campo europeo, non hanno praticamente mai subito il possesso palla avversario, se non che in una sola remota occasione.
Per le caratteristiche degli uomini d'attacco su cui la squadra può contare, c'è da dire che la frequente proiezione in fase offensiva è pressochè inevitabile: gli esterni spesso titolari, Vura e Lukoki, fanno della velocità il loro punto di forza, coniugata ad una buona capacità tecnica; Wanderson e in particolare Marcelinho sono abili nella fase di interdizione nella trequarti avversaria; davanti la punta è Claudio Keseru, che però nella competizione europea è apparso spesso soltanto da subentrato, a dispetto delle 10 marcature nel campionato nazionale.
Anche in fase difensiva il Ludogorets può vantare la miglior difesa sia in campionato che nella fase a gironi della competizione europea, ma occhi puntati sugli esterni difensivi: la loro sovente presenza in zona offensiva è conseguenza di un'attenzione difensiva spesso carente, tanto che la maggior parte dei gol incassati dalla squadra arrivano per attacchi avversari sulle fasce, poco contrastati al momento del cross o senza marcatura sul secondo palo.
La squadra di Gattuso, sulle corsie, ha uomini dalle grandi doti tecniche. Se Suso e Calhanoglu dovessero essere presenti, con la giusta applicazione potrebbero essere proprio loro le pedine fondamentali in chiave qualificazione per questo doppio confronto.

ATALANTA: BORUSSIA DORTMUND



L'Atalanta invece è prossima a vedersela con la brigata di Peter Stoger.
Andiamo subito al dunque: chiaramente non un sorteggio semplice per la squadra di Gasperini, che da primatista del "Gruppo E" ambiva a confronti ben più alla portata. Allo stesso tempo, però, i bergamaschi ci hanno abituato a prestazioni di livello e, soprattutto, di carattere.
Affrontare il Borussia Dortmund, per la Dea, sarà soprattutto entrare in campo con una convinzione: potrebbe essere indispensabile mettere a segno almeno un gol in entrambi i match, sia a Dortumund che a Bergamo, per poter sperare nella qualificazione. 
La squadra tedesca, infatti, costruisce le proprie certezze sulla fase offensiva: i giallo-neri, in 32 partite ufficiali stagionali, hanno messo a segno almeno una marcatura in 30 di esse.
Il Dortmund è uscito dall'ultima sessione di mercato privo di una pedina fondamentale, spesso decisivo nel corso della stagione, vale a dire Aubameyang (21 gol in 24 partite con la maglia del Borussia) e per ora il neo-acquisto Micky Batshuayi sta tentanto di non farlo rimpiangere a suon di gol, ma non è l'unica carta di spessore sulla quale Stoger può fare affidamento: nel 4-1-4-1 oltremodo offensivo dei giallo-neri spicca il giovane Pulisic, che in questa stagione si sta consacrando mettendo in mostra le sue grandi doti tecniche; la fiducia che Stoger gli sta dando pone le sue basi sulla sua grande duttilità e applicazione: tatticamente mostra già grande maturità. 
La spregiudicatezza del Dortmund è un'arma a doppio taglio: in fase offensiva il numero degli uomini che si presentano in area di rigore è spaventoso (raramente meno di 5), asfissiando la fase difensiva avversaria, ma d'altra parte crea inevitabili rischi sui contropiedi avversari.
Tornando sui nomi più caldi, inoltre, Stoger da qualche partita può contare anche sull'apporto offensivo di Marco Reus che, rientrato da un lungo infortunio e non ancora in condizioni ottimali, può essere un grosso grattacapo a partita in corso.

E se Gasperini dovrà essere bravo ad arginare l'onda offensiva dei giallo-neri e tenere a bada quindi il loro punto di forza, allo stesso tempo dovrà essere in grado di sfruttare, però, il loro punto più debole: dal blocco difensivo del Dortmund si evince un'evidente difficoltà di organizzazione nelle scalate difensive, in particolare sulla fascia sinistra.
Innanzitutto, rispetto al reparto offensivo del Dortmund, che è difficile da prevedere fatte presenti le tante alternative che (dopo il rientro di Gotze e dello stesso Reus) Stoger ha a disposizione, è invece più facile prevedere il blocco difensivo: sulla destra agisce lo storico Piszczek e al centro Toprak sembrerebbe aver trovato continuità; sulla sinistra, invece, i lunghi infortuni di Erik Durm e Raphael Guerreiro hanno aperto le porte al giovane Jeremy Toljan, arrivato in estate dall'Hoffenheim; il terzino, però, non ha ancora dimostrato la giusta maturità dal punto di vista tattico ed è proprio sul suo versante che la squadra rimane spesso colpita per imbucate improvvise degli avversari. E non è un dato di poco conto. 

Infatti, se la Dea ha dei punti forti, certamente uno tra questi è proprio la capacità di inserimento che arriva in particolare dall'atteggiamento dei centrocampisti: Cristante fra tutti, così come Ilicic e Freuler, potrebbero rendersi protagonisti di questa complicata (ma non impossibile) doppia sfida.

Popolari

La conferma del patrimonio Guardiola

| Luca Balbinetti | Questo Manchester City è qualcosa che va oltre una semplice squadra, è la conferma che un allenatore con le sue idee e l'ambiente giusto attorno può portare avanti un'idea di gioco che qualche anno fa aveva del rivoluzionario, ora è semplicemente estasi, e merita di essere lodato, fin quando non risulterà estremamente banale farlo. 

L'utilizzo dei blocchi nel calcio

| Francesco Lalopa | L'interscambio di idee e soluzioni tra uno sport ed un altro (ovviamente dove possibile) consente l'arricchimento del ventaglio di soluzioni a disposizione di un allenatore, rendendo sempre imprevedibile l'approccio della propria squadra alle varie situazioni di gioco. In questa sede andremo a parlare dei blocchi: soluzione che il calcio ha preso in "prestito" dalla pallacanestro per un loro utilizzo del tutto particolare. E' divertentissimo portarli ma è decisamente poco piacevole riceverli.

Chi è Yerry Mina?

| Francesco Lalopa | L'arrivo del giovane colombiano in blaugrana dal Palmeiras è la naturale prosecuzione del processo di rinnovamento della rosa per i catalani, iniziato con le firme di Paulinho e Dembelè in estate e di Coutinho in questa sessione invernale. Pronto a dare l'addio al Barcellona è Javier Mascherano, ormai giunto a fine carriera, in procinto di firmare con un club cinese. 

The Toffees

Di Francesco Zamboni I soprannomi dell'Everton non sono noiosi e banali come quelli del tipo "The Blues".