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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Una Lazio nuova

| Paolo Grimaldi |
Durante il mercato estivo il popolo di fede biancoceleste ha dovuto digerire gli addii di giocatori del calibro di Felipe Anderson e Stefan De Vrij ma si sono trasferiti nella capitale Joaquin Correa e Francesco Acerbi, due pedine divenute fondamentali nello scacchiere di Inzaghi e che, soprattutto per quel che riguarda Correa, hanno portato il tecnico a proporre nuove variabili tattiche rispetto allo scorso anno. 

Ad inizio stagione si era intravista una Lazio non particolarmente brillante, capace di vincere con le squadre di fascia inferiore ma palesando diverse difficoltà contro squadre di pari o maggior livello. Aldilà della vittoria nel derby di ritorno e dell’immeritata sconfitta contro la Juventus nel girone di ritorno, la squadra di Simone Inzaghi ha deluso negli scontri con le cosiddette big e ha anche incassato l’eliminazione dall’Europa League di una squadra di alto livello come il Siviglia.


Il sontuoso rendimento di Acerbi, l’esperienza e la solidità di Lucas Leiva e Parolo ed il buon livello mantenuto da Immobile non sono bastati a compensare le difficoltà piuttosto evidenti a cui sono incorsi due leader tecnici della passata stagione come Luis Alberto e Milinkovic. In un anno fin qui non particolarmente esaltante, negli ultimi tempi stiamo vedendo una nuova Lazio. Trascinata da un Correa capace di giocate di un altissimo livello tecnico e impennatosi il rendimento del mago Luis Alberto e del sergente Milinkovic Savic Simone Inzaghi ha dato una nuova impronta alla squadra che, pur schierandosi col solito 3-5-2, sta sperimentando il trequartista spagnolo da mezzala che produce gioco in veste di regista in modo da farlo convivere con el tucu Correa che invece agisce da mezzapunta. Un altro giocatore in continua crescita è Felipe Caicedo, molto abile nel fraseggio e nella finalizzazione, sta dando grande apporto al reparto d’attacco rimanendo sempre nel pieno del gioco. Con un pilastro difensivo come Acerbi il tecnico piacentino sta concedendo grande rispolvero al reparto d’attacco disponendo molti giocatori offensivi e creando nuove alternative dalla trequarti in su. 

Dopo aver visto una Lazio un po’ timida e poco incisiva, ora stiamo ritrovando la squadra aggressiva ed esaltante che aggredirà l’obbiettivo sfiorato lo scorso anno e tanto agognato per questo finale di stagione. Nonostante il buon vantaggio delle milanesi, i biancocelesti non sono squadra da mollare un centimetro.

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