| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Rio_Vela |
Quando su un rettangolo verde scendono in campo undici atleti rappresentanti di due, tra le federazioni calcistiche più vincenti della storia mondiale, parlare di amichevole è piuttosto superficiale: questa sera allo stadio Etihad di Manchester si affrontano Argentina e Italia, tanta storia in campo.
Chiaramente le due formazioni arrivano a questo appuntamento con stati d’animo contrapposti. L’albiceleste, pur con un girone di qualificazione complicato, è tra le pretendenti al successo dell’ormai prossimo mundial russo dopo ben 32 anni di digiuno.
L’Italia è invece al suo anno zero. Ennesimo anno zero invero, perchè l’eliminazione del ‘58 nelle qualificazioni ai mondiali svedesi o quella del ‘66 contro la Corea del Nord hanno fornito l’occasione di azzerare i precedenti establishment e tentare una rifondazione. Ora, eliminati dalla Svezia e senza un mondiale da giocare dopo sessant’anni di prestiogiose presenze, è il momento di guardarsi in faccia e ripartire.
Purtroppo però si riparte all’italiana: la Figc non ha ancora trovato l’erede di Tavecchio e non ha ancora una guida. Insomma la politica non ha ancora trovato una risposta alla delusione del mancato mondiale diventando lo specchio di una intera nazione in assoluta crisi di idee e valori che sembra procedere più con l’espediente che non con la pianificazione.
In questa emergenza istituzionale la guida tecnica è stata affidata a Gigi Di Biagio, che torna in nazionale dopo le 31 presenze da calciatore impreziosite da due reti, due mondiali e un europeo disputati. Tra meno di quattro mesi sarà il ventesimo annivarsario di quel calcio di rigore scagliato sulla traversa da Gigi nella abituale lotteria dei rigori che ha visto protagonista la nostra Nazionale nel quarto di finale contro la Francia nel mondiale del 1998. Era il 3 luglio e la traversa fece uno “stonc” morbido, quasi ipnotico e le gambe di Gigi si piegarono non solo sotto il peso dei centoventi minuti di gioco. Oggi invece è il 23 di marzo e Di Biagio, già ribattezzato “traghettatore”, si giocherà le sue chance in questa amichevole e nella prossima contro l’Inghilterra. Visto mai questo traghettatore diventasse Capitano di lungo corso...
Sul piano prettamente sportivo la sfida è proibitiva: attacco stellare quello argentino che si permette di lasciare a casa Icardi e Dybala, autentiche perle del nostro campionato. Higuian sarà supportato con molta probabilità da un tridente pronto ad innescarlo formato da Lanzini, Messi e Di Maria con la Pulce che però nelle ultime ora ha palesato qualche problema fisico. Il centrocampo dovrà faticare non poco per sostenere l’estro degli avanti e sarà formato da gente con qualità e polmoni d’acciaio: Biglia (rigenerato da Gattuso al Milan) e Paredes dovranno faticare non poco in un ipotetico 4-2-3-1 ponendosi davanti alla linea di difesa che potrebbe annovereare il giallorosso Fazio in coppia con Otamendi.
Occhi puntati sulle scelte di Di Biagio, curiosi e ansiosi di novità come siamo. L’esperienza di Gigi come selezionatore dell’Under 21 lo ha portato a convocare ragazzi conosciuti nella categoria lasciata nelle preziose mani di Chicco Evani (pareggio per 1-1 all’esordio contro la Norvegia): Chiesa, Pellegrini, Cristante, Spinazzola, Cutrone saranno ottime alternative ai senatori con i quali Di BIagio sembra comunque intenzionato a confermare in un 4-3-3 che vedrà Buffon in porta, Bonucci e Rugani centrali, Florenzi e Spinazzola terzini, a centrocampo la corsa di Parolo e di Jorginho saranno a supporto della qualità di Verratti mentre in attacco il capocannoniere della serie A, Immobile troverà giovamento nella corsa di Candreva e nell’estro di Insigne e della sua condizione straripante.
La
vittoria contro l’Argentina manca agli Azzurri dal giugno 1987 e pesa
come un macigno il pareggio di Caniggia sull’uscita di Zenga nella
semifinale del mondiale del 1990 quando una notte magica si tramutò in
una tormentata eliminazione. Le premesse per questa sera forse non
sembrano alimentare molto le speranze ma la capacità di reazione degli
italiani è stata sempre un ingrediente nostrano di cui andar fieri. Non
si escludono sorprese quindi.
Quando su un rettangolo verde scendono in campo undici atleti rappresentanti di due, tra le federazioni calcistiche più vincenti della storia mondiale, parlare di amichevole è piuttosto superficiale: questa sera allo stadio Etihad di Manchester si affrontano Argentina e Italia, tanta storia in campo.
Direttamente dal libro dei ricordi della nostra Nazionale |
Chiaramente le due formazioni arrivano a questo appuntamento con stati d’animo contrapposti. L’albiceleste, pur con un girone di qualificazione complicato, è tra le pretendenti al successo dell’ormai prossimo mundial russo dopo ben 32 anni di digiuno.
L’Italia è invece al suo anno zero. Ennesimo anno zero invero, perchè l’eliminazione del ‘58 nelle qualificazioni ai mondiali svedesi o quella del ‘66 contro la Corea del Nord hanno fornito l’occasione di azzerare i precedenti establishment e tentare una rifondazione. Ora, eliminati dalla Svezia e senza un mondiale da giocare dopo sessant’anni di prestiogiose presenze, è il momento di guardarsi in faccia e ripartire.
Purtroppo però si riparte all’italiana: la Figc non ha ancora trovato l’erede di Tavecchio e non ha ancora una guida. Insomma la politica non ha ancora trovato una risposta alla delusione del mancato mondiale diventando lo specchio di una intera nazione in assoluta crisi di idee e valori che sembra procedere più con l’espediente che non con la pianificazione.
Espressioni eloquenti, che rappresentano appieno lo stato d'animo dei tifosi italiani |
In questa emergenza istituzionale la guida tecnica è stata affidata a Gigi Di Biagio, che torna in nazionale dopo le 31 presenze da calciatore impreziosite da due reti, due mondiali e un europeo disputati. Tra meno di quattro mesi sarà il ventesimo annivarsario di quel calcio di rigore scagliato sulla traversa da Gigi nella abituale lotteria dei rigori che ha visto protagonista la nostra Nazionale nel quarto di finale contro la Francia nel mondiale del 1998. Era il 3 luglio e la traversa fece uno “stonc” morbido, quasi ipnotico e le gambe di Gigi si piegarono non solo sotto il peso dei centoventi minuti di gioco. Oggi invece è il 23 di marzo e Di Biagio, già ribattezzato “traghettatore”, si giocherà le sue chance in questa amichevole e nella prossima contro l’Inghilterra. Visto mai questo traghettatore diventasse Capitano di lungo corso...
Sul piano prettamente sportivo la sfida è proibitiva: attacco stellare quello argentino che si permette di lasciare a casa Icardi e Dybala, autentiche perle del nostro campionato. Higuian sarà supportato con molta probabilità da un tridente pronto ad innescarlo formato da Lanzini, Messi e Di Maria con la Pulce che però nelle ultime ora ha palesato qualche problema fisico. Il centrocampo dovrà faticare non poco per sostenere l’estro degli avanti e sarà formato da gente con qualità e polmoni d’acciaio: Biglia (rigenerato da Gattuso al Milan) e Paredes dovranno faticare non poco in un ipotetico 4-2-3-1 ponendosi davanti alla linea di difesa che potrebbe annovereare il giallorosso Fazio in coppia con Otamendi.
Son passati 32 anni dall'ultimo Mondiale vinto. La Pulce raggiungera Maradona ? |
Occhi puntati sulle scelte di Di Biagio, curiosi e ansiosi di novità come siamo. L’esperienza di Gigi come selezionatore dell’Under 21 lo ha portato a convocare ragazzi conosciuti nella categoria lasciata nelle preziose mani di Chicco Evani (pareggio per 1-1 all’esordio contro la Norvegia): Chiesa, Pellegrini, Cristante, Spinazzola, Cutrone saranno ottime alternative ai senatori con i quali Di BIagio sembra comunque intenzionato a confermare in un 4-3-3 che vedrà Buffon in porta, Bonucci e Rugani centrali, Florenzi e Spinazzola terzini, a centrocampo la corsa di Parolo e di Jorginho saranno a supporto della qualità di Verratti mentre in attacco il capocannoniere della serie A, Immobile troverà giovamento nella corsa di Candreva e nell’estro di Insigne e della sua condizione straripante.
Inizia con queste basi il percorso della nuova Nazionale |