| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| rio_alve |
La "tournée" azzurra in terra britannica è giunta alla sua seconda ed ultima tappa. Questa sera nel tempio del calcio di Wembley l’Italia sfiderà la nazionale inglese che tra meno di ottanta giorni esordirà contro la Tunisia nel primo mondiale russo della storia. La prima uscita per i nostri non ha regalato buone impressioni: superati dall’Argentina per 2-0, incapaci di reagire dopo il gol preso e con un tempo e mezzo assolutamente regalato agli avversari.
Era una prova zero, diciamolo e sarà una prova zero anche stasera. Quella di oggi sarà però l’occasione per vedere in campo qualche elemento nuovo rispetto al passato. Buffon, capitano e giocatore simbolo del corso chiusosi con la Svezia a Milano in autunno, dovrebbe lasciare spazio a Donnarumma con Perin in panchina come secondo. Come terzini potrebbero trovare posto proprio i britannici d’adozione Zappacosta e Darmian con Bonucci e Rugani centrali di difesa. Nel 4-3-3 di Di Biagio potrebbe trovare spazio Lorenzo Pellegrini che ha già vestito la maglia azzurra per undici volte (segnando quattro reti) nella selezione under 21 guidata proprio dall’attuale CT romano. Nella nazionale maggiore sarebbe invece la terza presenza: dopo il successo rotondo per 5-0 sul Liechtenstein del giugno scorso è arrivata una opaca mezz’ora contro l’Argentina. In attacco confermatissimo Ciro Immobile che dovrà risolvere il vero problema azzurro: il gol che manca ormai da tre partite.
E’ un’amichevole ma contro l’Inghilterra è sempre una battaglia. Negli occhi di tutti noi le immagini sgranate del mitico incontro del 1973: la risolse Capello con un gol all’86° minuto davanti ad un pubblico ammutolito, scrivendo così una pagina importante della storia nostrana del pallone. Era una nazionale arcigna, chiusa, pronta a colpire in contropiede, lontana già anni luce dai fasti del mondiale di Messico ’70 e prossima alla disfatta del 1974 quando la Polonia ci eliminò in un girone con Argentina e Haiti. Ma fu una nazionale che riuscì nell’impresa di battere i Leoni d’Inghilterra in terra britannica.
Ma non c’è solo la gloria di una serata da protagonisti in ballo. Le amichevoli contribuiscono a generare il punteggio con cui è stabilito il ranking per nazionali. L’Italia, in caso di sconfitta, potrebbe scivolare fuori dalla top 20 e sarebbe la prima volta dall’istituzione della speciale graduatoria esistente ormai da un quarto di secolo. Il ranking è quella classifica con cui, in fase di sorteggio, si determinano le teste di serie di una determinata competizione e se non fosse chiara la sua importanza provate ad immaginare cosa sarebbe accaduto se nel girone di qualificazione del mondiale non avessimo pescato quella corazzata della Spagna in qualità di big.
Dunque le premesse per una partita vibrante ci sono tutte: il peso storico di una partita del genere unita alla necessità di non perdere troppe posizioni nel ranking, il fascino del passato, l’importanza del futuro. Tutto nella partita di Wembley di questa sera.