| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
La Roma che torna ai quarti dopo dieci anni, Montella che annienta Mourinho con lo stile Mourinho, Messi che trascina il Barcellona, poi, il solito Bayern.
Di Francesco, dopo un'andata imperfetta, imposta benissimo la gara dell'Olimpico e riesce a portare a casa un uno a zero tondissimo contro uno Shakhtar molto ordinato. Quando la testa c'è, i giallorossi dimostrano di aver compreso e di saper rappresentare molto bene i movimenti del 4-3-3 del tecnico, da ammirare soprattutto il 4-1-4-1 in fase difensiva. Tutte le catene hanno funzionato molto bene, ma soprattutto, come detto prima, c'è stata la testa. Il gol di Dzeko (pensate se se ne fosse andato) è la ciliegina. Così, dopo ben dieci anni, i giallorossi tornano con forza ai quarti di finale. Occhio alla possibilità di derby nel sorteggio di venerdì.
Poi, il Siviglia di Montella. Un Siviglia che, dopo anni di dominio incontrastato in Europa League, ora alza la voce nella grande competizione e lo fa con Montella (in crescita dal punto di vista tattico) in panchina, all'Old Trafford, contro Mourinho, con una combinazione andata-ritorno in perfetto stile Mourinho (che ora rischia). Ottimo lo schema, ottimo il carattere, tutto frutto di un sistema che funziona bene da un lungo periodo.
Al Camp Nou invece Messi la fa da padrone. Serve un netto 3-0 per annichilire un Chelsea di Conte liquido, che sembra già finito per mentalità e sistema tattico. Naturalmente rischia il posto anche lui. A Valverde il merito di aver avviato un nuovo progetto a Barcellona, il 4-4-2 cangiante sta fruttando dei risultati eccezionali. Il dominio in Liga non è del tutto casuale, insomma. E la parola triplete aleggia non poco sulla città catalana.
Infine, Heynckes. L'aggiusta-tutto, il risolvi-problemi, la salvezza di un Bayern ritrovato. Sempre sottovalutato, sta conducendo i bavaresi con facilità fino in fondo. Certo, molto dipenderà dal sorteggio, ma finora questa squadra facilmente può arrivare in finale, con sorpresa visto l'inizio di stagione. Tra le prime otto, se ci sono i campioni di Germania, è merito anche suo.