| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
di Enrico Bricchi
CAPITOLO THOHIR CHIUSO - Con l'ex presidente dell'Inter non era possibile investire massicciamente e tornare a sognare, la conseguenza di questo fattore era legata agli investimenti vicini allo zero, prestiti con diritto di riscatto e pochissimi soldi effettivi in uscita. L'impegno di Thohir non ha dato i suoi frutti, la dirigenza non ha avuto grandi cambiamenti anche perchè l'ombra di Moratti si è sempre fatta sentire e infine ha condannato la figura dell'indonesiano:" Pensavo spendesse di più". Queste parole pesano e sono chiare, una società mai amalgamata e sempre presa alle scelte low budget per ogni acquisto: i parametri zero non hanno fatto il successo pre-annunciato e giocatori come Jovetic, partiti alla grande con il tempo sono calati. La presenza di Moratti ha solo addolcito la scena, uno dei presidenti più appassionati del nostro calcio ha sfilato i suoi ultimi colpi per celare questa pessima figura.
RINASCITA - Il gruppo guidato da Zhang Jindong è ambizioso, odia perdere e vuole dimostrare la propria abilità, il perchè è palesemente chiaro. Arrivare dopo questa pessima situazione creata da Thohir creerebbe ulteriore imbarazzo alla scena orientale, inoltre la questione è legata ad una vera e propria sfida: dimostrare di essere superiori dei gruppi precedenti è forse semplice, ma tornare a vincere è alquanto difficile. Lippi conosce benissimo questo gruppo e più volte ha garantito pubblicamente le loro intenzioni più che serie. La voce comune invece è legata al marchio cinese: i cinesi vogliono fare i soldi, non perderli, non sono come gli sceicchi del PSG e del Manchester City. A queste parole possiamo dare poco peso specifico, gli investimenti degli asiatici sono sempre prosperosi, il Guangzhou è una delle società che ha speso di più, inoltre i faraonici stipendi offerti ai giocatori per giocare in Asia sono sempre più alla luce di tutti. Bisogna dire che il marchio italiano, facilmente, si perderà anche se i cinesi conoscono gli affari e non vogliono portare i tifosi a cambiare prospettive di vita o a vivere il calcio in maniera diversa. E' tutta una questione di immagine, Thohir ha perso questa occasione, anche il signor Mr.Bee ha sfigurato con l'affare Milan, questa volta invece la chiarezza con i tifosi dovrà essere limpida e lo sarà. E' necessario aspettare e dare almeno qualche possibilità di sbagliare con chiarezza ma di fare qualche buco nell'acqua. Il Fair Play finanziario bloccherà alcuni super acquisti, sfortunatamente la gestione Thohir ha portato diversi debiti che l'UEFA controlla e vigila ogni giorno. In conclusione l'Inter potrà permettersi di ingaggiare giocatori con alti contratti ma di spendere poco nei primi tempi, il brand e le vittorie possono, con il tempo, smuovere questa situazione economica e i BIG potrebbero davvero arrivare.
UNA MILANO MADE IN CHINA - L'ufficialità "cinese" dell'Inter è arrivata questa settimana, in questi giorni anche il Milan sta valutando e quasi certamente passerà in mano ad altri gruppi cinesi. Dimentichiamoci le faide tra Berlusconi e Moratti, dimentichiamoci i colpi ad effetto, classici di noi italiani, da oggi i cinesi comanderanno e giustamente comunicheranno in modi diversi. Tutto lo sport italiano attende grandi risultati e la fiducia da parte nostra, tralasciando le pessime esperienze avute fino ad oggi, c'è ancora.