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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Capitalizzare

| Paolo Brescia |

Inizia quell'aprile storicamente decisivo, inizia il periodo in cui capitalizzare è vitale. A salire in cattedra, e non è una novità, c'è ancora la Juve. 

In questi momenti chiave sono i bianconeri a cambiare ritmo, a dare le spallate decisive. E per il settimo anno la musica sembra la stessa di sempre. C'è un Napoli, da un lato, che ha dato davvero fondo a tutte le energie a disposizione, ma per farlo - con un disordine dato dalla forte voglia, dalle enormi pressioni - ha disperso le qualità in maniera disorganica. Il risultato è quello di una squadra arrivata, sorpattutto sul piano mentale, ed è innegabile come gli uomini di Sarri abbiano csciupato un ottimo capitale. Pochi gol, pochi punti: le dinamiche che si ribaltano, all'aprirsi di un mese dove è tutto mettere a frutto le risorse.

La situazione: il Napoli dunque si abbandona ad un meno 4, che comunque a 8 dalla fine non chiude i conti per via di, in questo parziale, ancora due-tre sfide da seguire con forte attenzione: poniamo che il Napoli porti a casa lo scontro diretto, cosa improbabile ad oggi: sarebbe nei piedi di una Roma presumibilmente a caccia del terzo posto insieme a Inter e Lazio insidiare i bianconeri e far accendere di speranze i partenopei. Che però hanno se stessi come primo avversario. Questa dinamica, ineluttabile, accade a 19 squadre del nostro campionato: farsi male a domicilio. La Juve, questo, non lo fa praticamente mai. E ieri lo Stadium è stata conferma: nonostante un ottimo Milan, voglioso, in forma, a prevalere è ancora quel coraggio di spingere oltre i pensieri, considerare le sfide come già vinte in virtù di una forza che è mentale però innegabilmente anche fisica. I bianconeri pur con qualche osso rotto sanno restare col corpo in partita: gli esempi del giorno arrivano dai Khedira e dai Dybala: dosare, colpire.

Scendendo, perde punti utili la Roma col pareggio di Bologna (i tre soliti problemi in casa giallorossa: la concretezza, il centrocampo quando manca Nainggolan, il sostituto -che non c'è- di Dzeko), guadagnano sul terzo posto Inter e Lazio con le goleade alle ultime della classe, ormai praticamente spacciate. Da segnalare, il saluto alla A del Benevento sarà uno dei più strani, con i campani che meriterebbero la categoria più delle tante colleghe che si salveranno.
Inter, Lazio: c'è margine per insidiare la Roma, che però ha quel quid (tutto da di-mostrare) che ancora si mantiene.
Questo il turno di Pasqua, e ora subito in campo per Coppe e recuperi, l'aprile-decisivo è solo agli inizi.


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La Moviola-Per fare chiarezza su Juve-Roma

PREMESSA: la seguente moviola è stata scritta secondo le opinioni di un arbitro che, a causa del regolamento dell’Associazione Italiana Arbitri, non avrebbe potuto esprimerle in questi termini e con questi  mezzi; ne consegue che l’articolo rimane anonimo. Il primo episodio dubbio della partita arriva all’ 11° minuto : Holebas interviene da dietro su Marchisio, toccando il pallone tanto quanto il piede destro dello juventino. A norma di regolamento sarebbe rigore ed ammonizione del difensore giallorosso: Rocchi fa correre. Al 25’ arriva la punizione di Pirlo da cui scaturisce il primo rigore: il fallo di Totti è netto, la decisione di Rocchi ineccepibile, ma nei successivi due minuti l’arbitro fiorentino compie una serie di errori che compromettono l’intera gara. 1. Anche nelle partite dei campetti degli oratori si insegna all’arbitro di prestare attenzione alle barriere in prossimità del limite dell’area: qui Rocchi abbonda (di quasi due metri) nella distanza pur di mettere

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