| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Paolo Brescia |
Per un po' abbiamo provato a definire aperta la lotta al titolo. C'era spazio, in Serie A, per l'inserimento di un Napoli interessante, c'era margine per l'insidia alla Juve. Poi, più niente, con i bianconeri che polverizzano ogni numero, ogni dato (37 punti su 39 nel '18); con i partenopei che scendono in qualità e rendimento, con le statistiche offensive che si fanno impietose, per un gruppo che fa dei gol l'arma migliore. La palla non entra, anche a San Siro, per un motivo o un altro, per un miracolo o un altro (con Donnarumma protagonista alla 100esima). La ruota non gira, non cambia il verdetto sul tricolore, che resta in casa bianconera, col cinismo del posticipo dello Stadium.

Il fronte Europa è allora il più incerto, dopo il turno a reti bianche di ieri (cinque 0-0, mai succeso coi tre punti): Roma e Lazio sono a 61, l'Inter segue poi il vuoto ma fatto anch'esso di lotte per l'altra Coppa. Insomma, due blocchi da 3 squadre per 5 posti, senz'altro due nobili. Per il terzo posto, però, si profila anche un discorso di primazia capitolina, e il derby di ieri è stato effettivamente dominato da questa condizione: la voglia comune delle due del Tevere di superare l'altra ha prodotto 90' imballati, giocati sul filo dell'episodio, contrari alla Roma (palo, traversa, gli ennesimi in stagione) ma nemeno troppo favorevoli alla Lazio, per l'X che fa felici tutti e che sopisce una partita spesso infiammata. La Roma è comunque avanti e può giocare a scacchi aspettando proprio l'ultima di A, Lazio-Inter. E ancor di più, portando avanti l'incredibile discorso Champions reso da sogno solo qualche giorno fa. Per l'abitudine a mollare dopo i grandi risultati, il pari di ieri nè deve stranire nè deve rattristare gli animi della Sud, perché si apre una quindici giorni davvero inusuale in casa romanista.
Detto dei pochissimi gol segnati, alcuni di questi non gol pesano e non poco, come il pari che toglie per il momento la SPAL dalla B, col Crotone che resta indietro con le due quasi condannate Verona e Benevento. E' delineata la corsa, praticamente, e la lotta sarà a due per l'ultimo piazzamento.