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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Callejon-Morata, due Real e uno scudetto


di Paolo Brescia


Uno scudetto per (numeri) due. Ormai entrati nel mese più corto dell'anno, la storia si ripete. La lotta a due ha solo cambiato qualche caratteristica, ma è sempre viva: Napoli 50 meraviglie, Juve schiacciasassi a 48. Poi, rincorsa terzo posto (Champions e soldi, insomma): cali notevoli di Fiorentina e Inter, subito dietro Roma e Milan, in ripresa. I rossoneri contano sulla gioia del derby: Inter asfaltata, Mancini in bambola e offensivo (due volte, e non si scusa: ma non era lui il moralista?).


Stavolta segnano anche i numeri due. Le perle di Callejon e Morata, oltre ai colpi ben noti di Higuain, Insigne e Pogba (s)lanciano Napoli e Juve. Una lotta, ancora lunga e imprevedibile, fatta di qualità, dominio e talento. Aspettiamo scontro diretto e sfide top, ma queste due stanno ormai mettendo il marchio al campionato.
Dietro, infatti, tutto un altro ritmo. La Viola dimostra di non essere in grande spolvero, complice un po' di stanchezza fisiologica. Zarate non è il bomber che ci si aspettava (o meglio ha confermato di non esserlo), Kalinic ha perso evidente smalto, e dunque un piccolo calo. Ma è sempre terzo posto. L'Inter, invece, è in crisi nera, senza azzurro. Un crollo nel derby, che lascia il segno. Partita viva fino al rigore di Icardi, fallito. Poi potenza Milan, complici i buchi dei cugini. 3-0, il Milan ritorna in vista. l'Inter rischia di brutto. Mancini faccia mea culpa anche per questo modo di fare snervante.

In mezzo la Roma. Bella la prova col Frosinone, anche se per 45' molti dubbi sono emersi. E' un cantiere aperto, quello giallorosso, in emergenza. Arrivati Zukanovic ed El Shaarawy, subito nella mischia. Bene. Il faraone s'inventa un gol davvero bello, senza esagerare. L'ex samp, invece, salva un gol ciociaro che forse avrebbe spostato gli equilibri. Ora c'è il Sassuolo, e la voglia di continuità è tanta.
Ancora non è guarita la Lazio, invece. 0-0 a Udine, con tanti minuti di suoeriorità numerica. Una partita ruvida, con pochissime occasioni e tanta rabbia per due gol annullati e un gioco continuamente spezzettato. Ma la strada, Pioli lo sa, è lunga, l'Europa è possibile anche per la qualità offensiva. Dietro, meglio lasciar perdere. Il mercato chiude e Lotito non compra, storia già vista.

Nelle altre, pareggi per Atalanta (addio Denis...), Palermo (1-1 a Modena, ma il problema è capire chi allena...) e Torino (Verona ancora a secco, ciao serie A). Bella vittoria, sofferta, del Bologna sulla Samp: crolla l'areoplanino, la B è vicina.

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