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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Neymar è il colpo del secolo?


Partiamo da un dato. Anzi due. Neymar è il colpo del secolo. A livello economico (col record dei 222 milioni sborsati per la clausola), ma forse ancora di più a livello mediatico. Il mondo, sportivo e no, si è fermato di fronte a questo trasferimento record, dando pareri e giudizi contrastanti.


 Il Psg si è assicurato il giocatore più forte dei prossimi 5-6 anni, visto che le parabole di Cristiano Ronaldo e Messi, carta d'identità alla mano, sono per forza di cose destinate a prendere una direzione discendente. L'investimento tecnico, dunque, non si discute. 



Che poi il suo arrivo basti al Paris per vincere la Champions League, questa è un'altra storia. Può succedere, ma quest'anno sembra ancora improbabile. Il brand Psg aumenterà di riflesso la sua aura in tutto il mondo,di pari passo con quello dell'icona-Neymar. Ci sarà quindi anche un ritorno economico, seppur non ai livelli di quello che è stato speso. A tutto questo va sommata la crescita del prodotto Ligue 1, che però rischia di ricreare un fossato notevole fra la squadra della capitale e il resto della compagnia, visto che il Monaco vende i suoi gioielli facendo plusvalenze da urlo (sensate, ma discutibili sul piano tecnico).


Fin qui la parte bella. La parte brutta, si fa per dire, riguarda il discorso etico e le ripercussioni del "neymarismo", come ha suggerito il solito e geniale Josè Mourinho. Il problema morale lo possiamo denunciare, ma la società, purtroppo, lo scavalca quasi come se niente fosse. Qualche indignazione, qualche parere discordante, ma alla fine ci si dimentica abbastanza in fretta e presto torniamo a parlare di gol e numeri che il giocatore sa fare in campo. Ovvio, servirebbe un tetto. Perchè nessun giocatore al mondo può valere questa cifra. Così come non ne valeva 110 Pogba o non ne può valere 200 Mbappè che ha fatto 5 mesi da titolare. Il mercato e il mondo cambia e si trasforma, certo, ma qui abbiamo passato il confine.



Poi c'è il neymarismo. Nei prossimi anni, ma in realtà già ne abbiamo visti degli sprazzi di recente, ci sarà il rischio che giocatori mediocri vengano pagati 70, 80 o 100 milioni di euro, perchè l'asticella, inevitabilmente, si alzerà. Ovviamente peserà ancora il valore del giocatore, ma la sensazione, come sta accadendo ora per i prezzi folli di alcuni difensori, è che alcune cose possano finire fuori controllo.
La vicenda Neymar ha quindi segnato un nuovo spartiacque nella storia delle trattative. Per qualcuno è un bene. Per qualcuno è un male. Solo il tempo ci dirà, effettivamente, chi aveva ragione...

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