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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Come funziona il VAR

| Emanuele Onofri |

Nella prossima stagione di Serie A sarà introdotto il VAR (Video Assistant Referee). Come funziona? Ci sono svantaggi?


L’Italia, insieme a Germania ed Olanda, sarà tra le prime nazioni ad usufruire di questa nuova tecnologia, pronta a sbarcare in tutti i campionati europei in caso di buona riuscita della sua sperimentazione. È importante sottolineare che la tecnologia VAR non è assolutamente una moviola in campo, come l’occhio di falco nel tennis, per intenderci, ma soltanto un aiuto al servizio del direttore di gara. L’arbitro, dopo un rapido consulto con i suoi assistenti, potrà infatti richiedere di rivedere le immagini a bordo campo per poi valutare quale sia la decisione più corretta da prendere. Questo protocollo potrà essere avviato solo in alcune situazioni: assegnazione di un gol, espulsioni, assegnazione di calci di rigore o scambio di persona oggetta a sanzionamento disciplinare. Né le due squadre in campo né i componenti delle due panchine potranno quindi richiedere all’arbitro di rivedere la propria decisione, il solo compito del direttore di gara sarà scegliere secondo propria coscienza se utilizzare il supporto tecnologico o meno.



Il VAR è già stato sperimentato in ambito internazionale, durante la Confederations Cup tenutasi in Russia, e da questa esperienza possiamo già dedurne quali possano essere i pregi e quali i difetti: sicuramente il più grande ostacolo al VAR è lo spettacolo, il suo utilizzo implicherebbe l’interrompersi del gioco per un tempo superiore alle interruzioni standard, spezzando il ritmo della partita. Di contro a questo il suo utilizzo permetterebbe all’arbitro di prendere la decisione giusta e questo metterebbe in numerosi casi a tacere le polemiche a fine partita, in quanto gli errori arbitrali diminuirebbero a dismisura. L’unico messaggio che non dovrebbe passare nel mondo arbitrale è quello che abbina un arbitro che utlilizza il VAR ad un arbitro poco capace: il direttore di gara non deve prendere l’uso della tecnologia come correzione ad un suo errore, ma semplicemente come un supporto alla sua prestazione, usufruendone ogni volta che sarà necessario. 



Questo è quanto accaduto in Confederations Cup durante la semifinale tra Cile e Portogallo: al Cile non solo è stato negato un rigore solare, ma né l’arbitro né l’assistente a bordo campo hanno ritenuto necessario l’intervento del VAR, ritenendo presuntuosamente di aver preso la decisione corretta anche in una situazione complicata, come il fallo commesso da Fonte.
Questo episodio isolato è solo un piccolo allarme, che potrebbe decisamente rientrare a fine stagione, quando i benefici dell’utilizzo del VAR saranno più visibili dopo la prova in un lungo periodo.

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