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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Che diventi abitudine


Tra la Roma che può trovare continuità Europea, Klopp che raggiunge la sua seconda finale, il Bayern sfortunato che ora si rinnova e un Real che ricorderemo per sempre.


Che diventi un'abitudine arrivare lontano in Champions, proprio perché i giallorossi hanno dimostrato di essere all'altezza di questa competizione. Hanno eliminato avversari come Atletico, Chelsea, Shakhtar e Barcellona per poi concludere il cammino con quest'impresa sfiorata con un Liverpool fortissimo, forse la squadra più in forma in Europa, in questo momento. Tattica, determinazione, equilibrio nella gestione della rosa. Tutte delizie della prima gestione Di Francesco, che, malgrado un campionato altalenante, ha portato la Roma tra le prime quattro d'Europa, con ampio merito. È ora che diventi un'abitudine. Al fine della crescita della squadra sarà importante nei prossimi anni aggiungere tra gli obiettivi imperativi quello di concentrarsi per bene sulle competizioni europee. Solo così si diventa importanti e Monchi ne sa sicuramente qualcosa. Questa squadra, con qualche aggiustamento, il salto in avanti può farlo.


Poi c'è Klopp, che ha stupito tutti. Per la seconda volta in cinque anni è arrivato a sorpresa in finale di Champions, con tanto lavoro tattico e tanto lavoro mentale. Un cammino pesante su terreni pesanti, dove nessuno si sarebbe aspettato di vederli vincere, anche se dando l'impressione di passeggiare. A Kiev questo organico così efficace può sicuramente mettere in difficoltà i Blancos e trionfare.


Il Bayern, poi. Un Bayern che avrebbe meritato la finale. Heynckes, ai saluti, ha fatto un ottimo lavoro in questa stagione e ha rischiato di sbattere fuori l'eterna finalista, la padrona della Coppa. I bavaresi con questa eliminazione dignitosa e sfortunata chiudono una fase e ne aprono un'altra, magari totalmente diversa. Vedremo di cosa sarà capace il nuovo tecnico Kovac.


Poi l'altra finalista, il Real Madrid, il Real Madrid di Zidane, un Real Madrid che resterà nella storia. Resterà nella storia per la tenacia, per l'organico ambizioso, per l'arte di dominare con naturalezza in campo Continentale. Quante partite hanno vinto senza faticare o senza meritare? Tante. È per questo una squadra atipica, difficile da spiegare. Questo non-so-che che la rende una delle squadre più forti di sempre.

Post scrictum: Quanto dobbiamo aspettare il Var in Europa?

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