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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Titoli di coda in Liga

 | Francesco Lalopa |

Dal "doble" del Barcellona alla retrocessione del Las Palmas, passando per le sorprese di Betis Sevilla e Valencia e le crisi di Real Sociedad ed Athletic Bilbao, cerchiamo di tirare le somme su questa Liga. 


Poco più di 365 giorni fa era il Real Madrid a consacrarsi campione di Spagna al termine di un testa a testa col Barcellona, in ricerca di una rimonta quasi impossibile e fermatasi ad una manciata di punti dal suo compimento. Quest'anno sono stati invece i catalani ad alzare il tanto ambito trofeo, dopo una cavalcata di 38 giornate conclusasi con 28 vittorie, 9 pareggi ed appena 1 sconfitta, andando non lontani dal concludere l'annata da imbattuti in campionato, crollando solamente col Levante nella penultima giornata, a titolo ormai assegnato. 
E' stata soprattutto l'annata dei cambiamenti e del riscatto in casa blaugrana, l'arrivo di Ernesto Valverde su una delle panchine più ambite d'Europa ha portato con sè delle novità che hanno permesso al Barcellona di tornare a fare la voce grossa tra i confini spagnoli: dal cambiamento di modulo, alla grande attenzione difensiva al ruolo di Messi, tutto è stato finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo comune chiamato vittoria.


Chi dovrà riflettere sul campionato appena concluso è il Real Madrid, nonostante sia stato capace di sollevare la quarta Champions League negli ultimi 5 anni. Tanti sono stati i passi falsi durante l'anno e molte le disattenzioni che hanno permesso di perdere preziosi punti per strada. Ci sarà tanto da lavorare sulla tenuta della squadra nell'arco dei 90 minuti per provare a contendere il titolo l'anno prossimo al Barcellona. 


Ad aver concluso un'annata degna di nota sono state due compagini inaspettate se si considera la conclusione della scorsa annata: Valencia e Betis appena un anno fa hanno deciso di ripartire da 0 e costruire dei gruppi che potessero puntare ad obiettivi più ambiziosi, mettendo alla guida dei comandanti esperti e carismatici.
Del Betis ne abbiamo parlato appena qualche settimana fa, di come attraverso il pallone ed il suo utilizzo sia riuscito a concludere l'annata in zona Europa League, proprio sopra agli eterni rivali del Siviglia, soprattutto grazie alla guida di un maestro come Quique Setien, balzando agli onori della cronaca come una delle compagini più interessanti dell'intero panorama spagnolo.

L'altra sorpresa è stato il Valencia: Marcelino già in passato si è rivelato come abilissimo allenatore, in grado di conferire alle sue squadre una notevole organizzazione difensiva senza tralasciare però la fase offensiva. Il raggiungimento dell'obiettivo Champions League dopo una stagione all'inseguimento dell'imprendibile Barcellona è stato il giusto premio per il lavoro svolto. 
Adesso entrambe le compagini sono chiamate a riconfermarsi nella prossima annata, riproponendo quanto di buono fatto vedere cercando anche però di puntare ad un titolo, nonostante sia praticamente impossibile in terra spagnola scalzare le tre grandi dalle posizioni di testa. 


Per due compagini che tentano il salto di qualità, altre due fanno enormi passi indietro. Senza dubbio ad aver giocato la stagione peggiore è stato l'Athletic Bilbao alla prima annata senza Valverde. Il progetto della squadra basca ha subito un duro stop che, nonostante l'agevole salvezza conquistata, l' ha condotta comunque a concludere la competizione in sedicesima posizione. La svolta però potrebbe arrivare in estate, con un mercato indirizzato al miglioramento della rosa, mentre in panchina pare quasi certo l'arrivo del "Toto" Berizzo dopo l'allontamento dai campi per i risaputi problemi di salute.

Anche l'altra delusione dell'ultima Liga sembra intenzionata ad invertire rotta dopo quest'annata che male non era partita, ma che si è conclusa nell'anonimato di metà classifica, sebbene fosse auspicabile all'inizio la possibilità di lottare per l'Europa League. Dopo il licenziamento di allenatore e direttore sportivo in pieno marzo, a giugno ci sarà la firma col nuovo tecnico Asier Garitano, proveniente dal Leganes.



Saluta la massima serie il Las Palmas, squadra che fino alla scorsa stagione era tra le più belle da vedere, ma che con l'addio di Quique Setien ha "perso la bussola", non riuscendo più a replicare risultati e gioco degli anni passati. Si accoda a Malaga e La Coruna, retrocesse anch'esse senza aver mai dato l'impressione di potersi salvare.

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