| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Francesco Zamboni |
Il 12 maggio è e sarà sempre una data importante per Verona e per i tifosi dell’Hellas.
Nell’ormai lontana stagione 1984-1985 il Verona, guidato da Osvaldo Bagnoli si laureò per la prima e unica volta come campione di Italia.
La stagione ebbe inizio il 16 Settembre dell’84, giorno nel quale si inaugurò la stagione di Serie A; il Verona ospitava al Bentegodi il Napoli del nuovo arrivato Maradona. La gara venne vinta per 3-1 dagli uomini di Bagnoli.
Già la settimana dopo, espugnando Ascoli Piceno, gli scaligeri si ritrovarono soli in testa e, uscendo indenni dai tre big match consecutivi contro Inter, Juventus e Roma, affrontarono serenamente il girone d'andata, mantenendo costantemente la vetta della classifica.
La prima sconfitta arrivò solo alla quindicesima giornata, il 13 gennaio 1985, quando una squadra rimaneggiata cadde ad Avellino su di un campo innevato, a pochi minuti dal triplice fischio, grazie a un gol di Colombo. Nonostante ciò le dirette inseguitrici, l'Inter e il Torino, non ne approfittarono e i veneti chiusero il girone d'andata da campioni d'inverno.
Nella prima gara del girone di ritorno gli uomini di Bagnoli vennero raggiunti in testa alla classifica dall’Inter, anche a causa del pareggio a reti inviolate con cui gli scaligeri uscirono dal San Paolo.
A quel punto l’Inter sembrò diventare la vera pretendente del titolo, ma ancora una volta il campo di Avellino fu decisivo per la corsa scudetto, fermando anche la squadra milanese, e permettendo al Verona, vittorioso con un rocambolesco 5-3 a Udine, di riportarsi in solitaria in vetta alla classifica.
Poche settimane dopo, nello scontro diretto, terminato con il risultato di 1-1, il Verona e Bagnoli si accorsero di poter far sognare una tifoseria intera.
La settimana successiva fu cruciale, perché il Verona si sbarazzò facilmente della Cremonese, ultima in classifica, con un netto 3-0, ma le inseguitrici rallentarono e gli scaligeri si riuscirono a portare a 5 lunghezze, che nella settimana successiva divennero addirittura 6.
La Juventus provò a riaprire il discorso scudetto qualche settimana dopo andando a sconfiggere a Torino proprio il Verona, ma Bagnoli e i suoi, grazie alla vittoria sulla Lazio due settimane dopo tolse ogni dubbio su chi si sarebbe aggiudicato lo scudetto.
Era il 12 maggio del 1985 e il Verona, grazie ad un pareggio a Bergamo per 1-1, divenne campione di Italia, riportando dopo svariati anni uno scudetto tra le così dette squadre “provinciali”.
Questa la rosa del Verona 1984-1985:
Portieri: Garella, Spuri
Difensori: Ferroni, Fontolan, Marangon, Tricella (C)
Centrocampisti: Briegel, Bruni, Di Gennaro, Donà, Fanna, Sacchetti, Turchetta, Terracciano, Volpati
Attaccanti: Larsen, Galderisi