| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Emanuele Onofri |
Le dinamiche che hanno sviluppato le semifinali di ritorno di Coppa Italia.
Martedì
e mercoledì si sono giocate le due semifinali di ritorno valide per
accedere alla finale di Coppa Italia che si terrà il 2 giugno
all’Olimpico di Roma e che vedrà sfidarsi Lazio e Juventus.
La
squadra di Allegri e quella di Simone Inzaghi hanno infatti vinto il
doppio confronto con Napoli e Roma. Ma andiamo per ordine.
Martedì
all’Olimpico la Roma aveva il compito di provare a rimontare lo 0-2
dell’andata, ma la squadra di Inzaghi ha giocato una partita umile,
mettendo in evidenza la propria peculiarità, ovvero quella della
ripartenza veloce dopo una fase difensiva molto solida. Il
trio Wallace - De Vrij - Bastos, coadiuvato da due esterni difensivi
come Basta e Lukaku, è riuscito a limitare per quasi tutta la
partita le azioni offensive della Roma, nonostante la sconfitta
finale per 3-2. I gol della Roma sono arrivati infatti quando nel
corso del secondo tempo la Lazio era in vantaggio per 1-2, dopo le
reti di Milinkovic-Savic ed Immobile, e quando una rimonta
giallorossa sembrava ormai impossibile, nonostante quello che ci ha
insegnato Barcellona-PSG. I giallorossi d’altro canto non hanno
giocato una buona partita, dimostrandosi fragilissimi alle fulminee
ripartenze biancazzurre e non in grado di perforare una difesa solida
come quella laziale, anche se se Dzeko avesse messo dentro il tap-in
in scivolata dopo un minuto e mezzo dal fischio d’inizio,
probabilmente staremmo parlando di un’altra partita. Il risultato è
quindi che la Lazio ha vinto il doppio scontro principalmente
all’andata, come giustamente ammesso da Spalletti, subendo al
ritorno una “dolce sconfitta".
Da evidenziare la cornice di tifo
intorno alla partita, perchè, facendo eccezione per la tribuna
Tevere, lo stadio è stato gremito e caloroso grazie al ritorno allo
stadio già dei tifosi romanisti, al seguito dell’eliminazione delle
barriere nelle due curve.
Il
giorno successivo c’è stato al San Paolo il bis di Napoli-Juventus giocata domenica sera, con la Juve radicalmente cambiata negli uomini e con un maggiore possesso del pallone ed un Napoli più
offensivo di quello visto domenica, ma che di conseguenza ha lasciato
più spazio ai bianconeri. Anche il risultato di questa partita è
stato di 3-2 a favore dei padroni di casa, risultato che qualifica
però la Juventus in base anche al contestatissimo 3-1 dell’andata, come ha sottolineato Sarri. L'attesissimo Pipita Higuain ha colpito per ben due volte, una a tempo, la sua ex
squadra, facendo passare in vantaggio la squadra di
Allegri, capace di saper contenere un Napoli aggressivo e rispondere
al colpo grazie alla qualità superiore degli uomini. La squadra di
Sarri è riuscita ad impensierire svariate volte Neto, nonostante un
Milik evanescente, e non arrendendosi mai soprattutto nel secondo
tempo quando Mertens, appena entrato, ha segnato il 3-2 sfruttando
un mancato controllo palla del portiere bianconero.