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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Ex poco graditi


| Emanuele Onofri |

Stasera al San Paolo andrà in scena il big match Napoli-Juventus, partita a questo punto decisiva per il titolo. Il tema più delicato del match non sarà però l’opportunità di ulteriore allungo della Juventus, ma il ritorno al San Paolo, per ben due volte in tre giorni, del Pipita Gonzalo Higuain. 



L’attaccante argentino passato in estate dagli azzurri alla Juventus per la stupefacente somma di 94 milioni di euro sarà molto probabilmente il principale bersaglio delle offese del pubblico napoletano, che dal giorno della sua cessione non perde mai occasione di ricordargli quanto poco abbiano gradito il suo addio, preferendo al Napoli gli storici rivali bianconeri. Higuain tra l’altro è andato in rete in entrambe le occasioni in cui ha affrontato il Napoli nel corso di questa stagione, sempre allo Juventus Stadium: nella partita di andata in Coppa Italia, finita 3 a 1 con non poche polemiche, e nel girone di andata in cui il Pipita ha siglato il gol decisivo per il 2 a 1 bianconero. In entrambe le occasioni Higuain non ha esultato volendo ribadire il fatto che nonostante la cessione sia rimasto molto legato a Napoli e ai napoletani. 










Questo gesto, che nel calcio di oggi si vede sempre più spesso, non è servito ad alleviare il vuoto affettivo nel cuore dei tifosi azzurri, che avevano visto il proprio numero 9 reinventarsi a Napoli arrivando da una corazzata come il Real Madrid, piangendo subito dopo l’esclusione dalla Champions League e lo avevano visto nella sua stagione di massimo rendimento, quando nell’ultima giornata dello scorso campionato aveva segnato una tripletta contro il Frosinone arrivando a 36 gol in campionato e conquistando il titolo di capocannoniere con un bellissimo gol in rovesciata.





Sarri in settimana ha dichiarato che si aspetta un’accoglienza calorosa da parte dei napoletani per Higuain, la realtà però pare ben distante dai pensieri dell’allenatore toscano, fresco vincitore della panchina d’oro, in quanto ad aspettare Higuain ci saranno probabilmente bordate di fischi provenienti dagli spalti del San Paolo tutto esaurito. Si spera naturalmente che la protesta non vada oltre i proverbiali fischi sfociando in cori offensivi o peggio. 







Higuain non è il primo giocatore che dal Napoli è passato alla Juventus: in settimana Altafini ha raccontato a La Repubblica di come dopo la cessione ai bianconeri a Napoli fosse chiamato “core ngrato” e dei fischi e le offese ricevute alla prima con la maglia bianconera al San Paolo. Episodi come questi non sono nuovi nel calcio italiano: possiamo ricordare quello più eclatante, ovvero quello di Ronaldo, che a distanza di anni ha vestito le maglie dell’Inter e del Milan. Non è stato l’unico a passare per entrambe le squadre milanesi, infatti queste situazioni non sono accolte dai tifosi meneghini con particolare rabbia, differentemente da altre piazze. Possiamo notare infatti di come venga fischiato Sinisa Mihajlovic ogni volta che gioca a Roma contro la Roma: i tifosi hanno tenuto impresso nella mente il suo periodo alla Lazio dopo aver indossato la maglia giallorossa e a distanza di anni non perdono occasione per fargli “pagare” quella scelta. All’estero questo fenomeno non è così sentito se non in particolari eccezioni: come quella di Fabregas che ha lasciato l’Arsenal e dopo una parentesi è andato a giocare nel Chelsea, o come quella dell’idolo blues Frank Lampard andato a svernare negli Usa dal Chelsea per poi ripensarci e giocare altri sei mesi nel Manchester City, segnando proprio a Stamford Bridge. Ma peggio di tutti andò a Luis Figo in Barça-Real: 





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