| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...
| Emanuele Onofri |
A Coverciano, ormai per la terza volta, è cominciato martedì uno stage specifico per i calciatori che non sono nel giro della Nazionale, ma che si stanno mettendo in evidenza con le proprie squadre e che saranno valutati dal mister Gian Piero Ventura. Uno di questi è Emerson Palmieri, terzino sinistro classe ’94, che ha nome brasiliano, ma origini italianissime da parte di madre.
Ha esordito in Brasile, dove è nato, nel Santos per poi passare in prestito al Palermo dove ha dimostrato il suo talento, ancora acerbo, ma che agli occhi di un esperto osservatore come Sabatini è sembrato lampante. Sabatini infatti lo ha portato nella Roma sponda giallorossa nell’ottobre 2015. C’è da dire che il passaggio ad una grande squadra non è stato subito esaltante per Emerson: infatti le prime prestazioni in maglia giallorossa non sono state particolarmente convincenti, tanto meno per un pubblico esigente come quello romanista che mirando ad insediare la Juventus per la vittoria del campionato pretendeva prestazioni all’altezza di questo obiettivo. Luciano Spalletti da grande uomo di calcio ha sempre pubblicamente difeso Emerson, preservandolo dopo le cattive prestazioni e pian piano il giocatore ha trovato i ritmi e la tranquillità necessari per poter sostituire, quando sarebbe servito, un ottimo terzino come Lucas Digne.
Nella nuova stagione però la musica è cambiata, e radicalmente: Digne tornato prima al PSG e poi venduto al Barcellona, ha lasciato scoperto il ruolo di terzino sinistro della retroguardia giallorossa che ha acquistato dall’Empoli Mario Rui, che nel ritiro estivo si è però rotto il legamento crociato, che gli è costato sei mesi di stop. Emerson si è dunque ritrovato catapultato in prima linea nelle gerarchie per quel ruolo e con il nuovo modulo, introdotto da Spalletti dopo qualche giornata di campionato, ha dimostrato il meglio di se, sfornando ottime prestazioni a ripetizione da esterno di centrocampo di una Roma schierata con il 3-4-2-1. Probabilmente ha raggiunto l’apice del rendimento nella partita all’Estadio della Ceramica, contro il Villareal, nell’andata del sedicesimo di finale di Europa League. Quella partita è stata dominata in lungo ed in largo dalla Roma, che ha segnato quattro gol nonostante quella del Villareal fosse la difesa meno battuta della Liga; uno dei quattro gol lo ha messo a segno, con un meraviglioso destro sotto l’incrocio da venti metri, proprio Emerson Palmieri.
Ultimamente un fisiologico calo di condizione unito a leggeri infortuni gli hanno impedito di essere regolarmente schierato in campo e probabilmente non potrà allenarsi nemmeno allo stage di Coverciano causa un infortunio che lo vedrà probabimente out fino al big match tra Roma e Juventus.
Nonostante ciò Emerson spera di guadagnarsi la prima convocazione in azzurro dopo essere stato naturalizzato e dar seguito all’ottimo rendimento dei giocatori “oriundi” nella nostra Nazionale.