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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Eurosfidanti: Monaco

| Luca Gregorio |

L'eurosfidante della Juve è il Monaco, squadra di talento e imprevedibilità.




Ha giocato più di tutti in Europa, stupendo più di tutti in Europa. Il Monaco di Jardim è la grande rivelazione della stagione 2016-2017. Con la Ligue 1 quasi in tasca (bastano 6 punti nelle ultime 4 partite) grazie anche allo sgretolarsi del regno del Psg, la squadra del Principato vuole viversi fino in fondo il sogno-Champions. Competizione dalla quale ha già estromesso due big più quotate come City e Dortmund. L'attacco atomico da 150 gol in tutte le competizioni è ovviamente il punto forte della squadra: dal primo febbraio a oggi Kylian Mbappè, un predestinato di questo gioco, ha segnato 18 gol. Mostruoso. E pensare che anche la fortuna ci ha messo del suo, perchè gli infortuni di Falcao e Carrillo hanno aperto all'improvviso le porte della titolarità a questo fenomeno nato, tanto per cambiare, nei sobborghi di Parigi. Nella Capitale, e precisamente nel 14esimo arrondisement (lo stesso numero che ha stampato sulla propria maglia), è cresciuto pure Bakayoko, gigante educato del centrocampo che proprio il Psg vorrebbe riportare a casa nella prossima stagione. La sua stazza in mezzo al campo, abbinata all'intelligenza di Fabinho, vero collante fra difesa e attacco, è un altro dei punti-fermi nello scacchiere di Jardim. Sui lati spazio al talento e alla fantasia di Bernardo Silva e Lemar, due mancini dal piede fatato, sia che si tratti di gol che di assist. Hanno fatto una stagione straripante anche Mendy, terzino sinistro, e Sidibè, terzino destro che però mancherà per infortunio. Al suo posto il promettente Almamy Tourè, che completerà il reparto arretrato insieme a Glik e Jemerson. Quest'ultimo è il vero anello debole della truppa.



Il Monaco è una squadra che diverte e si diverte e che solo tre volte in stagione non ha trovato la via del gol (col Leverkusen in Champions, a Nizza in campionato e a Parigi nella semifinale di Coppa di Francia giocando però coi primavera). Gioca un classico 4-4-2, non snaturando mai la propria identità, ovvero quella di una squadra votata all'attacco, prendendo di conseguenza i normali rischi in difesa. Se escludiamo il ko di Parigi in Coupe de France, con in campo una versione irreale del Monaco, i monegaschi hanno vinto 13 delle ultime 14 partite. In costa azzurra si è rigenerato anche Radamel Falcao, 28 gol in 38 partite e capitano di una banda di ragazzi che ora hanno poco da perdere.



La vittoria del campionato è a un centimetro e riporterebbe sul trono più alto di Francia il Monaco a distanza di 17 anni. Quello è l'obiettivo principale. L'Europa, invece, la bella favola che si speri possa durare il più a lungo possibile...



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